L'assassinio di Gianni Versace: la narrazione del sesto episodio

Autore: Chiara Poli ,

California, 1996. #Andrew Cunanan entra in una villa spettacolare, si spoglia completamente e si tuffa, nudo, in piscina. Dopo aver confezionato un regalo, sceglie un abito in una cabina armadio da sogno. Le note di Self Control - e non a caso, visto che il controllo è uno snodo fondamentale nella vita di Cunanan -, fanno da sfondo alla storia di un uomo che, un anno prima di uccidere cinque persone, sembra vivere l’incarnazione del sogno americano. Ma quel sogno non è il suo. Quella casa, non è la sua.

Il proprietario è il milionario Norman Blachford (l’attore Michael Nouri, l'ex protagonista maschile di Flashdance), e dà una festa per il compleanno di Andrew, il suo compagno. Ma Andrew Cunanan ha un altro sogno. Conquistare l’uomo per cui ha perso la testai, David Madson, al quale vuole nascondere il suo rapporto con Norman.

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Lui è una casa, è casa mia. È un giardino, è una famiglia, è prendere i bambini a scuola… È un futuro. E finora ho frequentato solo il passato.

Nel sesto episodio di #American Crime Story: l'Assassinio di Gianni Versace, Andrew Cunanan cerca disperatamente qualcuno che lo possa amare, come confessa parlando del suo sogno d'amore con David. Naturalmente, non ha chiesto il parere del diretto interessato. Cunanan non comunica, impone.

Cunanan: una vita finta

Jeff, il suo migliore amico, si presenta con un regalo e Andrew vuole il suo aiuto per fare buona impressione su David. Risultando, come sempre, inopportuno: Jeff si sente discriminato da Andrew, molto più interessato alle apparenze che alla sostanza. Andrew Cunanan voleva questo: apparire. Solo questo. Ecco perché continuava a mentire, a inventare storie e a coinvolgere i suoi amici nelle proprie bugie, finendo per farli scappare.

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L’arrivo di David Madson, a cui Andrew presenta la sua migliore amica Lizzie, è accompagnato dal comportamento costruito e fasullo di Andrew. Cunanan era un pianificatore: voleva che tutto andasse secondo i propri desideri, per questo mentiva e organizzava una messinscena dopo l’altra. Maniaco del controllo, era incapace di accettare che le persone facessero scelte diverse da quelle che si aspettava.

Questo episodio, volutamente inserito nell'arco narrativo dopo gli omicidi di Jeff e David, ha lo scopo di indagare sempre più a fondo il viaggio di Andrew verso l’inferno della follia, del narcisismo e della mania del controllo.

Le foto dell'episodio 6 di American Crime Story

David Gallo - l’attore e sceneggiatore Terry Sweeney - aveva intuito che tipo di persona fosse, ma il suo amico Norman non voleva ascoltarlo.

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La spontanea simpatia nata fra David e Jeff indispone molto Cunanan, estremamente geloso. L’arrivo di Lee Miglin, un’altra delle sue vittime che avevamo già conosciuto, porta a riunire in una fotografia tre dei cinque uomini che da lì a un anno sarebbero stati uccisi da Cunanan.

Il quale, per inciso, non aveva problemi a fare richieste economiche sempre più pressanti a Norman.

Fra realtà e ipotesi

Il rapporto fra Andrew e Norman descritto nella serie si basa, come tutti gli altri contenuti, sul libro della giornalista Maureen Orth pubblicato in Italia con il titolo Il caso Versace. Sebbene ogni conversazione privata sia dunque frutto della fantasia degli autori e delle ipotesi della Orth, una cosa è certa: Norman Blachford sapeva bene che Andrew non lo amava e che spendeva i suoi soldi per altri uomini

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Ciononostante, era disposto ad accettare i suoi eccessi e le sue richieste. Ma non oltre un certo limite. E il limite arrivò quando Andrew, dopo il rifiuto di assecondare tutti i suoi capricci, decise di andarsene.

La discesa è iniziata. La cartolina compromettente che Cunanan aveva volutamente spedito al padre di Jeff, per mettere i suoi genitori al corrente della sua omosessualità, lo allontanerà definitivamente dal suo unico amico, che decide di trasferirsi a Minneapolis - la città di David - scatenando la folle gelosia di Andrew.

La separazione da Norman e i contrasti con Jeff furono gli eventi che innescarono la trasformazione di Andrew Cunanan, bugiardo patologico e tossicodipendente, in un serial killer.

Ci troviamo di fronte a uno snodo narrativo fondamentale: siamo all’inizio del percorso distruttivo da cui Cunanan non sarebbe mai più tornato indietro. E, benché i dettagli siano frutto dell'immaginazione degli sceneggiatori, gli eventi sono realmente avvenuti e sono stati la miccia che avrebbe fatto esplodere Andrew Cunanan.

L'assassinio di Gianni Versace episodio 6
L'assassinio di Gianni Versace episodio 6: Michael Nouri è Norman Blachford

Verso il baratro

Nel tentativo di conquistare David, Andrew iniziò a ingigantire ulteriormente le proprie bugie. Voleva impressionarlo con i soldi (non suoi), il successo (inventato) e le conoscenze importanti (millantate). Cercava di attirare David, il tipico bravo ragazzo americano, con la promessa di un futuro nel lusso e di porte spalancate in qualunque settore volesse.

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Perché? Per quale motivo Cunanan era incapace di essere davvero se stesso con le persone che gli importavano? La risposta è al centro del percorso narrativo di cui è protagonista: oltre alle bugie, l’apparenza e la volontà di dirigere tutti come in uno spettacolo di burattini, Andrew Cunanan non aveva altro da offrire. Nient’altro.

David Madson l’aveva capito. I suoi valori, ben diversi da quelli sbandierati da Cunanan, l’avevano spinto ad allontanarsi. Scatenando inconsapevolmente una serie di eventi che l’avrebbero portato alla morte.

L’abuso sempre più spregiudicato di droghe e alcol, insieme a fatti che Cunanan non aveva pianificato e non era in grado di sopportare, scatenarono definitivamente la follia omicida.

La visione-incubo di Andrew con #Gianni Versace è un’esplicita metafora dell’incapacità di Cunanan di guardare se stesso con obiettività.

Ma soprattutto della sua determinazione a proiettare sugli altri, e in particolare sulle persone di successo come Norman o Versace, la frustrazione per i propri fallimenti.

Il settimo episodio di #American Crime Story vi aspetta venerdì prossimo solo su FoxCrime, canale 116 di Sky

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