Codice: Swordfish, trama e finale del film con John Travolta

Il thriller di Dominic Sena offre personaggi sopra le righe e continui colpi di scena, in una vicenda dove le apparenze inganngano e la realtà è solo una finzione.

Autore: Francesco Ursino ,

Un film d’azione dove la tecnologia si incontra con le vicende di personaggi fuori dal comune. Codice: Swordfish trasporta lo spettatore in un mondo fatto di hacker, pornostar alcolizzate e gruppi di terroristi che minacciano il cuore degli Stati Uniti.

Diretta da Dominc Sena, e uscito nel 2001, la pellicola in questione poteva contare su un cast di tutto rispetto, che si reggeva sul terzetto di stelle formato da John Travolta, Hugh Jackman e Hale Berry. Il film ha registrato un certo successo, almeno dal punto di vista commerciale. Secondo rilevazioni Box Office Mojo, a un budget di circa 102 milioni di dollari sono corrisposti ricavi per 147 milioni di dollari.

Accanto alle buone performance economiche, però, sono seguiti altri riconoscimenti un po’ meno lusinghieri. Al clamore suscitato dalla prima scena in topless di Halle Berry, si è presto sostituita l’ironia per la nomination ai Razzie Awards 2001 di John Travolta come peggior attore. Per la precisione, l’interprete protagonista di Grease fu nominato nello stesso anno sia per Codice: Swordfish che per Unico testimone. Il vincitore quell'anno, in ogni caso, fu Tom Green per la sua interpretazione in Freddy Got Fingered.

Dopo questa breve introduzione, è giunto il momento di approfondire la trama di Codice: Swordfish, sottolineando nel dettaglio le sequenze finali e il loro significato.

La trama di Codice: Swordfish

Stanley Jobson (Hugh Jackman) è il miglior hacker del mondo, capace di piegare i sistemi informatici più sofisticati a proprio piacimento. Il nostro, però, ha una vita un po’ complicata. Ex marito di Melissa (Drea de Matteo), pornostar alcolizzata e risposatasi con un ricco produttore di film per adulti, a Stanley non è permesso di vedere sua figlia, Holly (Camryn Grimes). Soprattutto, l’hacker non può utilizzare il suo strumento di lavoro, il computer.

Le cose cambiano quanto Stanley viene invitato da Ginger Knowles (Halle Berry) a parlare con Gabriel Shear (John Travolta). Shear è un agente segreto dalla moralità discutibile, che ha intenzione di utilizzare i sistemi informatici per rubare denaro da un fondo utilizzato per corrompere politici e funzionari. In cambio, Jobson riceverà 10 milioni di dollari – cifra che l’hacker spera di utilizzare per ottenere l’affidamento della figlia. Dopo un colloquio decisamente sopra le righe, i due raggiungono un accordo.

Ben presto, Stanley scopre che Gabriel è molto più di quello che dice di essere. Shear, infatti, è a capo di Cellulare nero, cellula nata per attaccare i terroristi che minacciano gli Stati Uniti. Le cose si complicano ancora di più quando Jobson scopre che Ginger è un’agente infiltrata, in missione con l’obiettivo di incastrare Gabriel.

In seguito, il senatore Reisman (Sam Shepard), a capo del progetto Cellulare nero, scopre che l’FBI ha cominciato a interessarsi a Shear, e ordina a Gabriel di terminare il progetto. Il personaggio portato in scena da John Travolta, però, disubbidisce agli ordini, e per questo subisce un attentato da parte proprio di Reisman. Gabriel riesce a sfuggire alla morte, e si vendica mettendo fine alla vita dello stesso senatore.

Anche Stanley paga il suo personale tributo di sangue. Rientrato a casa, scopre che Melissa e il marito sono stati uccisi, mentre Holly è stata rapita. Il responsabile? Gabriel, che intende ricattare Jobson. Il piano è semplice: l'hacker viene costretto a partecipare a una rapina in banca, e in cambio potrà rivedere la sua bambina.

Una volta in banca, Gabriel prende in ostaggio i presenti, piazzando degli esplosivi sui loro vestiti. La polizia e l’FBI intervengono prontamente, ma la situazione appare fin da subito delicata. Gli esplosivi, infatti, sono collegati via radiofrequenze a un collare. Se gli ostaggi si allontanano dalla banca, esploderanno all’istante. Di questo non sono a conoscenza, però, due agenti, che dopo aver ucciso un sicario di Gabriel cercano di portare via una ragazza presa in ostaggio. L’esplosione è inevitabile.

Il finale di Codice: Swordfish

Subito dopo l’esplosione, Gabriel passa al contrattacco. Rinfacciando alla polizia e all’FBI di aver fatto saltare in aria la povera ragazza, l’uomo esige la consegna di un aereo pronto al decollo. Rivoltosi poi a Stanley, gli ordina di portare a termine il suo lavoro, e di trasferire i soldi del colpo su un conto protetto di una banca di Montecarlo. Per motivare l’hacker, Shear minaccia di uccidere la piccola Holly.

Stanley, però, è un passo avanti. Dopo aver finto di trasferire i soldi, riesce a far fuggire la figlia, mentre viene catturato dagli uomini di un furioso Gabriel. La vendetta del personaggio impersonato da John Travolta è tremenda. Ginger, anche lei presente al colpo, viene uccisa sotto gli occhi dell'hacker, che invano tenta di trasferire il denaro (questa volta per davvero) per salvarle la vita.

Gabriel porta con sé gli ostaggi e Stanley su un autobus, che dovrà servire per raggiungere l’aereo promesso dalla polizia. Nel corso del viaggio, tra la sorpresa generale, il mezzo viene sollevato da un elicottero, finendo su un grattacielo. Ad attendere Shear, sul tetto dell’edificio, c’è un altro elicottero, su cui sale prontamente. Stanley, però, è di un altro avviso. Risalito in fretta sull’autobus, imbraccia uno dei lanciarazzi degli uomini di Gabriel, con il quale abbatte definitivamente l’elicottero, uccidendo il capo del Cellulare Nero.

O meglio, questo è quello che sembra a prima vista.

La spiegazione del finale

Per capire davvero il finale di Codice: Swordfish, è necessario tornare all’inizio della pellicola. Il film si apre con un’anticipazione di quella che sarà la rapina in banca orchestrata da Gabriel. Il personaggio interpretato da John Travolta siede a un tavolo con Stanley e l’agente J.T. Roberts (Don Cheadle), ed è impegnato a recitare un monologo che anticipa, tra una citazione cinematografica e l’altra, le dinamiche finali del film.

In un confronto faccia a faccia, un esitante Stanley commenta le parole di Gabriel spiegando:

Il cattivo non può vincere, il finale deve essere edificante... in un modo o nell'altro il cattivo deve morire.

E Gabriel, con tono cinico e divertito, ribatte:

Beh, la vita è più fantasiosa della fiction a volte.

Si arriva così alla parte finale della pellicola, dove Gabriel sta per salire sull’elicottero che dovrebbe portarlo al sicuro. Prima di salire e scomparire per sempre, Shear rivolge un ultimo pensiero a Stanley, confessando:

Andiamo, Stan. Non tutto finisce come pensi che dovrebbe finire. E poi… al pubblico piace il lieto fine.

Il lieto fine di Gabriel viene apparentemente stroncato da Stanley, che fa esplodere il suo elicottero, ma le cose non stanno proprio così. Durante l’autopsia, viene confermato che il corpo è proprio quello di Shear, ex agente Mossad. Di Ginger, invece, non si ha traccia. Non esiste un operativo con il suo nome, i registri di ospedali e obitori non sono di aiuto. Qui Stanley ripensa ad alcune delle frasi ascoltate sia da Gabriel che da Ginger, in particolare quelle che si concentrano sul confondere le acque, mandare segnali contrastanti.

E qui si torna nuovamente a una scena precedente del film, quella dove Stanley, durante il suo lavoro, scende nella cantina privata di Gabriel, e scopre quello che sembra essere il clone – morto – di Shear. Subito dopo, il personaggio interpretato da John Travolta spiega a Stanley l’importanza del depistaggio:

Quello che l’occhio vede e l’orecchio sente, la mente crede.

Ricordando queste frasi, e l’esistenza del corpo nella cantina del tutto somigliante a Gabriel, l’hacker arriva così a capire che Ginger e Gabriel sono stati in combutta per tutto il tempo. L’uccisione della donna era stata solo una messinscena. Quello steso sul lettino del medico legale era il corpo del vero Shear, agente Mossad ucciso dal personaggio interpretato da John Travolta, che in seguito aveva modificato il proprio aspetto per assumerne l'identità. Bisogna ricordare, infatti, che è lo stesso protagonista a sottolineare durante il film la sua abitudine piuttosto frequente a cambiare identità - cosa che aveva fatto anche stavolta.

Invece di salire sull’elicottero, inoltre, Gabriel era uscito da una porta secondaria, e quello sull'aeromobile era solo il corpo dello Shear "originale", quello che Stanley aveva visto in cantina.

Stanley potrebbe esprimere i suoi sospetti – che sono privi però di prove concrete – ma sceglie di congedarsi dalla polizia. Ad attenderlo c’è Holly, con cui intraprende un viaggio in camper. Il futuro, perciò, sembra sorridere all’hacker.

Che ne è, però, di Ginger e Gabriel? I due sono a Montecarlo. La donna entra in una banca, dove trasferisce tutti i soldi da un conto segreto (con codice d’accesso “Swordfish”) ad altri conti. Dopo raggiunge il molo, e sale su una piccola imbarcazione. Ad attenderla non vi è altri che Gabriel, che sorride al suo arrivo.

I due partono per il mare, con la camera che sfila verso l’orizzonte, andando a inquadrare uno yacht che, dopo alcuni istanti, esplode. In sottofondo, è possibile ascoltare le ultime notizie del telegiornale. Il terrorista Allal bin-Hazzad è morto a bordo della sua imbarcazione, in un’esplosione inspiegabile. Si tratta del terzo terrorista di rilievo ucciso nelle ultime tre settimane.

L’azione di contrasto al crimine globale di Ginger e Gabriel, presunti responsabili degli attentati di cui parla il telegiornale, può continuare indisturbata.

Il finale alternativo 

La versione DVD di Codice: Swordfish presenta un finale alternativo che cambia le carte in tavola. Ginger e Gabriel sono ancora a Montecarlo, ma quando la donna va in banca a trasferire i soldi, viene informata del fatto che il conto è praticamente vuoto. La spiegazione è semplice: Stanley aveva giocato l’ennesimo brutto scherzo ai due. Shear, venuto a conoscenza del fatto, sembra prenderla piuttosto bene, e dopo l’ennesima citazione cinematografica propone a Ginger di seguirla in un viaggio a Istanbul – proposta che la donna accetta con entusiasmo.

Stanley, invece, è ancora insieme a sua figlia, in una delle soste del viaggio in camper. L’uomo è seduto a un tavolo, e armeggia con un computer. L’hacker non sta facendo altro che trasferire i soldi del conto di Gabriel e Ginger a varie associazioni umanitarie, chiudendo così la sua parabola di redenzione.

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Che ne pensate della storia di Codice: Swordfish? Preferite il finale originale o quello alternativo?

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