Dopo un quinto volume abbastanza interlocutorio e privo di particolare verve, Eternity Volume 5 - L'odio come cura di Bellezza, Eternity torna ai livelli a cui ci aveva abituato Alessandro Bilotta grazie a quel punto di svolta che l'autore ci aveva promesso sin dal primo volume della serie edita da Sergio Bonelli Editore con Eternity Volume 6 - I Giorni non Finiscono mai e la Vita Passa in Fretta. Alceste Santacroce è tornato ad essere la celebrità che tutti amano e venerano ma il prezzo da pagare potrebbe essergli fatale perché la celebrità di un uomo è la disgrazia di un altro e un uomo disperato può compiere gesti estremi.
Di che cosa parla Eternity 6 - I Giorni non Finiscono mai e la Vita Passa in Fretta
Grazie al libro inchiesta su Tito Forte, Alceste è nuovamente osannato ma rispetto al passato questa "nuova" fama è incontrollabile e incontrollata. Alceste non può passeggiare, sedersi al bar per fare una intervista o andare in un locale perché qualsiasi cosa faccia diventa subito un trend.
La situazione si è completamente catapultata: è lui ora a finire sulle copertine dei giornali, braccato da fan e paparazzi, celebrato e al contempo stritolato dal meccanismo della celebrità. Ancora un volta Roma diventa un gigantesco teatro dove la fama viene ingigantita e consumata voracemente, solo un orso fuggito dallo zoo riesce a distogliere la curiosità dell'opinione pubblica in una caccia che diventa moda prima e caso politico poi con rampanti generali pronti a ergersi difensori della cittadinanza.
Alceste si ritrova a essere come chi aveva sempre raccontato e rovinato in una città che sempre più arena gladiatoria che un palcoscenico perché non sempre creare un mito e poi abbatterlo è un gioco privo di conseguenze.
Il confine tra chi osserva e chi è osservato
Il voyeurismo è una componente sfortuntamente oramai intrinseca della nostra società. Godiamo nel sapere tutto di tutti derubricandone conseguenze e facili moralismi. Alessandro Bilotta aveva promesso un evento "importante" per il sesto volume della serie e il finale di Eternity Volume 6 - I Giorni non Finiscono mai e la Vita Passa in Fretta non tradisce anzi sorprende per la sua audacia.
L'autore dipinge un affresco apparentemente distratto che però nasconde una riflessione sul valore della fama e sul tempo che scorre impietoso. Il titolo stesso è un ossimoro struggente che racchiude tutta l’ironia tragica dell’opera.
La Roma di Alceste è un luogo in cui la notorietà diventa una forma di sopravvivenza simbolica, un modo per lasciare traccia di sé, ma anche un meccanismo crudele che divora le sue stesse icone.
La scrittura di Bilotta si conferma elegante, densa di passaggi pregnanti e dialoghi che oscillano tra l’aforisma e la confidenza intima. L’autore non si limita a raccontare una storia: scava nel cuore di un’umanità spaesata, alla ricerca di un senso che sfugge costantemente.
L’elemento farsesco, l’orso che gira libero per Roma, è uno stratagemma che amplifica il paradosso: mentre la città si accalca dietro la celebrità del momento, il reale pericolo passa quasi inosservato. È un gioco narrativo raffinato che porta il lettore a riflettere su quanto siamo disposti a ignorare per rincorrere la fascinazione del mito e dello spettacolo.
La tavola di Sergio Gerasi: ripetere per assuefare
Si ricompe il team composto grafico composto da Sergio Gerasi e Adele Matera ai colori. La colorista lavora alterna sfumature pastello a toni cupi, enfatizzando i contrasti fra la mondanità superficiale e la minaccia latente dell’orso, fra una patinata apperenza e l’angoscia che serpeggia sotto la superficie.
Gerasi dal conta suo rispolvera un tratto dinamicamente inedito complice anche una costruzione della tavola volutamente ripetitiva con uno schema composto da quattro grandi riquadri verticali. Il senso di assuefazione è palpabile già dopo le prime pagine mentre Roma, costretta in questa gabbia, diventa un labirinto elegante e soffocante, dove il gioco di luci e ombre crea una tensione continua.
Eternity Volume 6 - I Giorni non Finiscono mai e la Vita Passa in Fretta è visivamente sofisticato esaltando i sottotesti psicologici della sceneggiatura e aggiungendo strati di lettura alla già complessa narrazione di Bilotta.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- La scrittura di Bilotta resta di altissimo livello, con una riflessione originale su fama e caducità
- Gerasi e Matera costruiscono un comparto visivo evocativo e perfettamente calibrato
Contro
- Il ritmo volutamente lento può disorientare chi cerca una trama più incalzante
- Alcune metafore visive e narrative rischiano di sembrare ridondanti se non amate uno stile fortemente simbolico
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