Ogni storia comincia in qualche modo
Ci accoglie così, per poi dirci di prepararci a un nuovo inizio, il nuovo promo di #Outcast, la serie in arrivo in prima assoluta dal 6 giugno.
Se la storia di #The Walking Dead iniziava con il risveglio di #Rick Grimes in ospedale, e con la scoperta - sua e nostra, attraverso i suoi occhi - di un mondo in cui i morti avevano preso il controllo, quella di Outcast ci racconta un inizio diverso.

Un inizio che ci condurrà alla storia di #Kyle Barnes, il cui mondo è sotto controllo da parte di altre creature spaventose.
Creature addirittura più spaventose degli zombie, perché dotate di oscuri poteri e nascoste all'interno di "ospiti" insospettabili, come un ragazzino.
Creature demoniache, che prendono possesso dei corpi e delle menti di esseri che, da quel momento, tutto sono fuorché "umani".
Esseri con cui Kyle Barnes ha dovuto confrontarsi a lungo, e più d'una volta, in passato.
Non c'è bisogno di raccontare dettagliatamente la storia di Outcast (se volete saperne di più, potete sempre leggere qui), per capire che siamo già di fronte al nuovo capolavoro del male di Robert Kirkman.

I produttori, il creatore, il cast artistico e il cast tecnico di Outcast credono così tanto in questa nuova, spaventosa avventura, che la serie è stata già rinnovata per una seconda stagione ancor prima del debutto televisivo.
Quindi sì, possiamo fidarci di ciò che ci viene annunciato: sta davvero arrivando il nuovo capolavoro del male firmato Kirkman.
Perché, come The Walking Dead, Outcast è tratto da un fumetto - che ha alle spalle una storia molto più recente rispetto a quella che era già disponibile per la trasposizione di The Walking Dead, eppure ha già catturato milioni di fan in tutto il mondo grazie alla sua qualità, alla tensione, ai colpi di scena.
L'esplorazione di Rome, la cittadina del West Virginia in cui è ambientata la vicenda, è come un tuffo nella storia di un genere intero.
Come The Walking Dead ha fatto con il genere zombie, Outcast riscrive le regole della narrazione incentrata sulla possessione demoniaca, già protagonista di molti romanzi e pellicole pluripremate.
I parallelismi fra le due serie non finiscono qui. Le due serie di Kirkman costruiscono il loro sguardo sul mondo su personaggi ben precisi: due antieroi che stregano il pubblico dal primo momento con la loro spiazzante, imperfetta umanità.
The Walking Dead, come ben sappiamo, non è una storia sugli zombie: è un grande dramma umano, un affresco senza tempo che esplora la natura dell'uomo, la sua capacità d'adattamento, il suo istinto di sopravvivenza e quel lato oscuro che separa con una linea fin troppo sottile ciò che è necessario da ciò che è folle, malato e crudele.
Allo stesso modo, Outcast non è una serie sulle possessioni demoniache: è l'esplorazione dell'anima, della fede (in Dio, nella natura, nel destino, nell'uomo stesso) e del cuore di ciascuno dei personaggi. E delle tenebre che vi albergano.
E se Rick Grimes si evolve sotto i nostri occhi, passando da rappresentante della legge a leader pronto a sporcarsi le mani (e la coscienza) per fare tutto ciò che serve a tenere in vita la sua famiglia, Kyle Barnes ci accompagna lungo un viaggio ricco di tensione e di sorprese.
Alla scoperta del suo passato, degli orrori da cui ha cercato di fuggire, del dono (o maledizione, a seconda dei punti di vista) che è sempre stato con lui, che fa parte di lui, che scorre nel suo sangue.
Per rivelarci orrori che forse non siamo pronti a scoprire... Ma che hanno già preso il controllo del nostro nuovo mondo.
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