Episodio 5.2: Autorità

L’Autorità dei vampiri, il fervore religiosi, i nuovi personaggi: questo e molto altro nella seconda puntata di questa quinta stagione di True Blood

Autore: Redazione NoSpoiler ,

Bene bene. Dopo lo scoppiettante esordio della settimana scorsa, ecco cosa scopriamo all’alba di questo secondo episodio: Tara, vampira neonata, è fuori di testa. Non c’è un modo più elegante di dirlo: è molto peggio di com’era Jessica appena trasformata. Dalle torto: odiare i vampiri, sacrificarsi per la migliore amica e ritrovarsi resuscitata vampira. Una gran brutta giornata...  Riportarla indietro non pare essere stata questa grande idea, quindi, perché Sookie e Lafayette le prendono di santa ragione, subito. Ma ecco cos’altro sappiamo subito: Pam si conferma uno dei migliori personaggi della serie. Ironica, sempre centrata su se stessa, egoista ma capace anche di gesti generosi, a patto di condirli con frecciatine velenose per non indebolire la propria immagine di “dura”... E con la passione della moda. Lo dimostrano i flashback d’inizio Novecento che ne raccontano la storia. Flashback costruiti per mostrarci, appunto, quel suo lato sentimentale che tanto nasconde (a parte quando si tratta di Eric).


Pam è uno dei migliori personaggi di True Blood anche grazie alla bravura della sua interprete, ma per sua fortuna non è la sola. Devo dire che questo inizio di stagione non sta tradendo le mie aspettative: tanta carne al fuoco, continui colpi di scena, tanta azione, tanta ironia... Come sempre in fondo. E nuovi, affascinanti personaggi; come Salome (la nostra, italianissima e perfettamente in parte Valentina Cervi: sangue italiano non mente!), ad esempio. Inutile dirvi che la base sotterranea dall’Autorità mi ha ricordato un po’ Buffy (l’organizzazione segreta guidata dalla professoressa Walsh) e un po’ Underworld, ma ho comunque apprezzato. Perché ogni passo avanti nella narrazione ci svela nuovi aspetti del mondo vampiresco, delle relazioni fra i personaggi umani, delle regole del branco per i licantropi...


C’è sempre qualcosa da scoprire, da sapere, da aggiungere alle nozioni che costituiscono l’orizzonte di riferimento della serie. C’è sempre di più, dicevamo: mostri, uomini... Non fa molta differenza, a quanto pare. Come nel caso di Terry: la cosa più mostruosa e spaventosa che ha visto non sono certo i vampiri, bensì la guerra, che lo tormenta con incubi e sonnambulismo e ci fa capire che succederà qualcosa, qualcosa collegato agli incendi che hanno ucciso le famiglie degli uomini della sua unità. E poi, naturalmente, c’è la nuova Tara. Prima ancora che inizi a parlare, noi sappiamo perché è così arrabbiata. Qualcuno ha scelto per lei, i suoi più cari amici l’hanno condannata alla vita da non morta che aveva rifiutato con tanta forza. Perché la vita del vampiro, in True Blood, non è la romantica vita immortale e decadente che avremmo potuto immaginare. C’è il dolore. C’è la rivalità. C’è l’Autorità: ci sono le regole, le celle con i raggi UV come tortura, i sommari processi che decretano le punizioni.


E questi non sono i soli punti in comune fra la società degli umani e quella dei vampiri. Lo dimostra il reverendo Newlin, in tv a parlare di vampiri buoni e cristiani. Lui, che conduceva crociate televisive contro i vampiri, è passato dall’altra parte: ipocrisia, opportunismo... Umani o non più, pare che siano insite nella nostra natura. E poi c’è la Bibbia dei vampiri e la divinità Lilith, secondo la quale i vampiri vennero prima di noi, creati come loro cibo. La religione, lo capiamo subito, è il tema centrale di questa quinta stagione, che continua a ricordarci l’imperfezione, le ambizioni e le contraddizioni dell’uomo. La storia dell’uomo si ripete, sotto metafora, nelle sue tappe più oscure o semplicemente tristi e disperate (il torturatore che inietta argento nelle vene dei vampiri, la storia umana di Pam, la forzata conversione dei vampiri ribelli, la cieca ambizione “giustificata” dall’impeto religioso).


La società vampiresca, a quanto pare (ma che sorpresa...) commette gli stessi errori dell’umanità. Lo dimostra il personaggio dello strepitoso Chris Meloni, il Guardiano Roman, con un grande attore che veste i panni del capo dell’Autorità e quelli di una sorta di leader religioso dei vampiri. La puntata di ieri sera ci ha presentato nei dettagli la situazione della comunità vampiresca: leader, religione, Autorità, intenzioni, trattamenti riservati ai dissidenti. D’ora in avanti, non possiamo che aspettarci di vederla scatenarsi... 

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