#Fast and Furious 7 rappresenta uno dei capitoli più intensi della saga, una sorta di spartiacque che inevitabilmente ha deviato la narrativa della serie dal suo percorso originale.
La scomparsa prematura di Paul Walker, avvenuta nel corso delle riprese del film, ha scombussolato tutti i piani della pellicola diretta da James Wan, che è stato costretto a cambiare il finale previsto in un primo momento. A rivelarlo è Chris Morgan, sceneggiatore del film, che in una lunga intervista rilasciata a Collider ha svelato alcuni retroscena che hanno portato all’emozionante epilogo proposto dalla pellicola.
Nelle sequenze finali, è bene ricordarlo, i personaggi simbolo della saga, ovvero Dominic Toretto (Vin Diesel) e Brian O’Conner (Paul Walker), incrociano lo sguardo per l’ultima volta alla guida delle loro auto. I due, dopo un breve commiato, prendono strade differenti. Nel film, ciò significava che Brian aveva scelto di cambiare vita, dedicandosi alla famiglia. Dom, invece, avrebbe continuato le sue avventure insieme a Letty e tutti gli altri.
L’epilogo originale di Fast and Furious 7
Il finale originale di Fast and Furious 7 era piuttosto differente da quello visto nei cinema. A svelarlo è proprio Chris Morgan, che ha spiegato:
Beh, nel finale originale, se ricordo correttamente, i nostri ragazzi finivano col risolvere il problema e diventavano ancora più fuorilegge, era il tipo di lieto fine che insinuava che nel prossimo futuro sarebbero stati coinvolti in nuove rapine o colpi.
Ma per Brian, il personaggio di Paul, c'era un altro problema da risolvere, legato alla sua identità. "Era un ragazzo che era passato dall’essere un poliziotto al diventare un pilota clandestino,", ha detto lo sceneggiatore, "con tutto quello che ne era conseguito. Adesso aveva una moglie fantastica, un figlio da accudire e un altro in arrivo. Allora iniziava a guardare alla sua vita e non dico che aveva una crisi di mezza età, ma come diceva lui stesso nel film: ‘Mi mancano le pallottole, mi manca l’azione' – e il punto era mostrare che alla fine di tutto la cosa veramente importante per lui era la sua famiglia, essere vicino a moglie e figli. Non significava che era pronto a dire basta all’avventura e cose del genere, ma il contesto era leggermente differente, aveva una differente percezione di sé e di quello che contava veramente nella vita".
I piani di Morgan, però, furono stravolti dalla scomparsa di Paul Walker. La prima reazione dello sceneggiatore fu addirittura quella di terminare tutta la serie:
La tragedia di Paul è avvenuta mentre stavamo ancora girando. Avevamo già diverse scene di azione con protagonista Brian, mentre invece mancavano molte sequenze drammatiche, e non avevamo modo di girarle. Perciò c’è stato un momento in cui eravamo devastati dal punto di vista emotivo, e ci ponevamo il problema se fosse possibile o meno terminare il film. Per un attimo abbiamo tutti pensato di finirla lì per sempre, ma ci siamo presi un po’ di tempo per elaborare il nostro lutto.
In seguito, però, il punto di vista sulla situazione è cambiato, e tutti hanno cominciato a domandarsi come sarebbe stato possibile finire il film:
Io stesso pensavo: ‘Come costruiamo la storia adesso? Che scene abbiamo con Paul?’ Per me il punto era: ‘Posso dare al pubblico un’esperienza così forte da poter rappresentare un giusto commiato? Possiamo fare qualcosa che possa dare il giusto valore a Paul, e che lui avrebbe apprezzato?’ Così siamo arrivati all’ultima scena, ho finito di scriverla e l’ho portata in studio e pensavo: ‘Questo è il modo in cui io penso che il film dovrebbe terminare’. L’hanno tutti apprezzato. È stato questo il momento in cui ci siamo uniti pensando: ‘Dobbiamo fare questa cosa.’
Il futuro della serie e la svolta dark di Toretto
La storia di Brian si intreccia evidentemente anche con quella di Mia (Jordana Brewster), compagna del personaggio intrepretato da Paul Walker. Morgan, da questo punto di vista, sottolinea che i cambiamenti alla trama sono stati minimi:
Per quanto riguarda la trama, posso dire che era sostanzialmente la stessa.
L’unica differenza è che nella versione finale abbiamo lasciato Brian e Mia intenti a prendersi cura della loro famiglia. Hanno detto addio alle loro vite avventurose e hanno finito di rischiare tutto, visto che la loro famiglia era ormai così importante. In alternativa, avremmo continuato sulla stessa falsariga, con Brian che riprendeva il processo di adattamento alla sua nuova vita.
Come visto in precedenza, la morte di Walker ha messo a repentaglio l’intera produzione di Fast and Furious 7. Morgan, però, si spinge oltre, arrivando a dichiarare che in quei giorni a essere a repentaglio è stato il futuro dell’intera saga: "Stavamo pensando a come potevamo spingerci verso un diverso tipo di avventura. Poi però è arrivata la notizia della scomparsa di Paul, la pellicola è uscita ed è andata molto bene, e avrebbe potuto anche essere la fine del franchise. Per un minuto siamo stati davvero lì a pensare: ‘Forse dovremmo finirla qui, scrivere una breve nota e lasciare tutto così’, e tutti abbiamo fatto una specie di accordo. Ci siamo detti che non saremmo tornati sui nostri passi fino a che non avessimo trovato qualcosa di drammaticamente diverso dal passato, qualcosa che valesse la pena di essere fatta".
Ed è da questa intensa serie di eventi, pertanto, che prende piede la narrativa di Fast and Furious 8, a cominciare da una rappresentazione di Toretto più oscura che in passato. Morgan spiega:
Abbiamo girato sette film dove, in buona sostanza, Toretto in qualche modo teneva insieme la famiglia e lavorava con gli altri per risolvere vari problemi. Allora abbiamo cominciato a pensare a una specie di idea che è saltata fuori: ‘Beh, che succede se facciamo la cosa più oltraggiosa e proibita di tutto il franchise? Che succede se Dom diventa cattivo? Cosa farebbe la famiglia allora?’ E quindi sono finito a chiamare lo studio e a parlare con Neal Moritz [uno dei produttori della serie, n.d.r.] e Vin, e la loro reazione è stata: ‘Questo sì che è interessante. Abbiamo qualcosa su cui lavorare.’ Penso che quello che è successo a Paul potrebbe averci portato verso questo tipo di storia.
Secondo Morgan, tra la storia di Fast and Furious 8 e l’esperienza personale dell’intero team di produzione del film è presente una chiara similitudine in particolare per Letty, e riguarda la perdita. "I protagonisti", ha dichiarato, "perdono le fondamenta delle loro vite, perdono Dom, e non lo capiscono, non sanno perché, ed è tutto molto intenso. È un po’ la stessa cosa che abbiamo provato noi quando siamo tornati a parlare col pubblico, quando abbiamo pensato: ‘Guardate, stiamo continuando il franchise e Paul non è più con noi, quindi sentiamo la sua mancanza ed è pauroso e tutti i capisaldi della serie stanno tremando’. E quindi qual è la risposta a tutto ciò?"
Morgan è convinto di averne trovata una:
Penso che questo film dia una buona lezione su come si debba convivere col dolore della perdita. La lezione principale è di farsi forza e attraversare la tempesta, in modo da diventare più forti e trovare un qualche tipo di sollievo.
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Le avventure di Toretto continueranno: nell'attesa, ecco tutti i capitoli con lo speciale dedicato all’ordine di visione di episodi e cortometraggi della saga.
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