Festeggia quest'oggi il compleanno il leggendario Eugene Allen Hackman, meglio conosciuto dal pubblico come Gene, nato il 30 gennaio 1930 a San Bernardino, in California. Noto per l'abilità di interpretare ruoli complessi e spesso moralmente ambigui con un tocco di cinico sarcasmo, Hackman ha saputo incarnare personaggi cinici, spietati e amorali in maniera realistica e memorabile, tra cui Lex Luthor in Superman del 1978 e Little Bill Daggett nel western Gli spietati di Clint Eastwood.
Fin da bambino Gene Hackman mostra interesse per la recitazione, ma la sua effettiva carriera nel mondo dello spettacolo inizia soltanto in un secondo momento. A 16 anni mente sulla sua età per arruolarsi nei Marines, dove presta servizio come operatore radio per quattro anni e mezzo. Dopo il servizio militare, Hackman frequenta per un breve periodo l'Università dell'Illinois per seguire gli studi di giornalismo e produzione televisiva, mentre successivamente abbandona la facoltà e si iscrive al Pasadena Playhouse College of Theatre Arts. Rinomato istituto che ha formato diversi artisti tra cui Dustin Hoffman, con il quale Gene Hackman stringe subito amicizia.
Prima di approdare al cinema Gene Hackman sale sul palco in diverse opere teatrali Off-Broadway, mentre l'esordio sia sul piccolo e sia sul grande schermo avviene a inizio degli anni sessanta. La vera e propria consacrazione per Hackman arriva negli anni settanta in ruoli sempre più rilevanti tra cui Harry Caul, un investigatore esperto in sorveglianza ossessionato dalla privacy, nel thriller La Conversazione diretto da Francis Ford Coppola. Ma è la precedente pellicola action crime, Il braccio violento della legge, che catapulta Hackman nella stratosfera di Hollywood e gli vale il suo primo Oscar come Miglior attore per interpretazione del detective Jimmy Doyle.
Arriviamo negli anni novanta dove Gene Hackman prosegue il suo periodo d'oro, in cui ottiene il secondo Oscar con il western Gli spietati vestendo i panni del crudele e corrotto sceriffo Little Bill Daggett. Hackman ha inoltre brillato nel thriller Mississippi Burning - Le radici dell'odio come l'agente dell'FBI Rupert Anderson, un personaggio complesso e sfaccettato che affronta il razzismo dilagante nel profondo sud degli Stati Uniti. Gene Hackman continua a impressionare in altri ruoli come Royal Tenenbaum nella commedia drammatica I Tenenbaum, dove ha portato un mix di ironia e profondità a un personaggio eccentrico e problematico. E ancora il professionista del crimine Joe Moore nell'action drama Il colpo dimostrando che, anche verso la fine della sua carriera, Hackman rimaneva una forza potente sullo schermo.
La commedia del 2004 Due candidati per una poltrona è infatti l'ultimo film a cui prende parte Gene Hackman, mentre nel 2008 conferma il suo definitivo ritiro dalle scene. Nonostante ciò, il suo lascito continua a influenzare il cinema moderno poiché Hackman è considerato uno dei più grandi attori della sua generazione e il suo lavoro continua a essere ammirato e studiato da registi e attori di tutto il mondo. Per festeggiare un maestro del cinema nel giorno del suo compleanno, ripercorriamo alcune tra le sue indimenticabili interpretazioni.
- Il braccio violento della legge (1971)
- La conversazione (1974)
- Superman (1978)
- Mississippi Burning - Le radici dell'odio (1988)
- Gli spietati (1992)
- I Tenenbaum (2001)
Il braccio violento della legge (1971)
Il braccio violento della legge è un thriller poliziesco diretto da William Friedkin, che ha contribuito a definire il genere degli anni 70 con il suo mix di realismo e intensità. La trama segue due investigatori della narcotici di New York, uno dei quali, il sergente Jimmy Doyle interpretato da Gene Hackman, si lancia in un'indagine su un traffico di droga internazionale. Doyle è un uomo ruvido, ossessionato dal suo lavoro, disposto a tutto pur di portare a termine la sua missione.
Gene Hackman offre una performance memorabile attraverso un personaggio turbolento e problematico, incarnando il lato più oscuro e umano della polizia e portando su schermo uno dei protagonisti più complessi della storia del cinema poliziesco. Hackman ha ricevuto il plauso della critica e ha vinto l'Oscar e il BAFTA come Miglior attore protagonista e il Golden Globe come Miglior attore in un film drammatico. Il suo stile di recitazione, diretto e senza fronzoli, è uno dei punti di forza del film ed è rimasto una pietra miliare per il genere.
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La conversazione (1974)
Diretto da Francis Ford Coppola, La conversazione è un thriller psicologico che esplora temi di sorveglianza, paranoia e moralità delle azioni individuali. Il film si concentra su Harry Caul, interpretato da Gene Hackman, un esperto di intercettazioni telefoniche che lavora come libero professionista. Harry è un uomo introverso, ossessionato dal suo lavoro e profondamente influenzato da un caso passato che lo ha segnato. Quando viene ingaggiato per spiare una coppia e registrare una loro conversazione, il suo coinvolgimento emotivo nella vicenda lo spinge a mettere in discussione le proprie scelte e la sua etica professionale.
Gene Hackman interpreta un uomo che vive nel costante conflitto tra il suo lavoro e la sua coscienza. Hackman riesce a rendere il suo personaggio incredibilmente umano, un uomo di poche parole che, attraverso piccoli gesti e sottili espressioni, comunica il peso della sua solitudine e del suo tormento interiore. La performance di Hackman, per la quale è stato nominato ai Golden Globe e ai BAFTA, è una delle sue più acclamate, grazie alla sua capacità di esprimere vulnerabilità e intensità senza mai ricorrere a eccessi.
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Superman (1978)
Il film Superman del 1978 con protagonista il compianto Christopher Reeve e la regia di Richard Donner, ha definito il genere dei cinecomic portando il famoso eroe dei fumetti DC sul grande schermo con un mix di avventura, dramma e grande spettacolo. Nella pellicola Gene Hackman interpreta il villain Lex Luthor, il genio criminale senza scrupoli che vuole diventare il padrone del mondo. Hackman porta una sua personalità unica nel ruolo, dando al personaggio un mix di brillantezza, umorismo e cinismo. Un ruolo ripreso da Hackman anche nei successivi sequel Superman II e Superman IV.
Luthor è un antagonista in grado di manipolare le situazioni a suo favore, ma Hackman lo rende anche comicamente esagerato in alcune scene, bilanciando perfettamente il tono epico del film con un'ironia che ha reso il suo personaggio ancora più memorabile. Gene Hackman, con il suo approccio più "umano" e spregiudicato, si distingue come uno dei villain più affascinanti e iconici del cinema di supereroi. La sua performance, caratterizzata da un perfetto equilibrio tra la serietà e la comicità, gli è valsa una nomination ai BAFTA per il Miglior attore non protagonista.
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Mississippi Burning - Le radici dell'odio (1988)
Il thriller Mississippi Burning - Le radici dell'odio diretto da Alan Parker, è un dramma basato su eventi reali che racconta il rapimento e l'omicidio di tre attivisti per i diritti civili, avvenuto nel 1964 in Mississippi. Gene Hackman interpreta Rupert Anderson, un agente FBI del Sud, veterano del servizio, che ha una conoscenza profonda della mentalità locale. È un uomo deciso e pragmatico, ma con un forte senso della giustizia disposto ad affrontare il sistema per scoprire la verità.
Il film Mississippi Burning è un potente racconto sulla lotta per i diritti civili e sul razzismo sistemico, noto per la sua intensità emotiva e per la narrazione di grande impatto visivo e psicologico. Hackman offre una delle sue interpretazioni più ricche, mostrando un uomo che cerca di fare la cosa giusta in un ambiente segnato da ostilità e violenza. La pellicola, ampiamente acclamata dalla critica, vale ad Hackman tra i tanti premi un'altra candidatura agli Oscar come Miglior attore protagonista mentre vince l'Orso d'Argento per la stessa categoria.
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Gli spietati (1992)
Diretto e interpretato da Clint Eastwood, Gli spietati è un western vincitore di quattro Oscar che ha portato un approccio più realistico e maturo alla narrazione del selvaggio West. La trama segue un gruppo di pistoleri, che accettano una missione per vendicare una prostituta maltrattata da un cowboy, in una piccola città del Wyoming.
Gene Hackman interpreta Little Bill Daggett, lo sceriffo della città, un uomo severo e implacabile che fa rispettare la legge con metodi brutali. Sebbene sia un "uomo della legge", il suo comportamento spesso lo rende altrettanto spietato e violento quanto gli stessi fuorilegge che cerca di fermare. Little Bill è un personaggio ricco di sfumature poiché può sembrare cinico e sadico, ma nasconde anche un profondo senso di giustizia seppur distorto. Il ruolo di Hackman è fondamentale per dare al film quella gravitas che lo ha reso un classico moderno del genere western. Per la sua esibizione Gene Hackman si aggiudica l'Oscar, il Golden Globe e il BAFTA come Miglior attore non protagonista.
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I Tenenbaum (2001)
I Tenenbaum è una commedia drammatica diretta da Wes Anderson, che esplora le dinamiche familiari, la disfunzione e il tema del fallimento. La trama del film ruota attorno alla famiglia Tenenbaum, un gruppo di individui talentuosi ma profondamente segnati dai fallimenti e dalle difficoltà emotive. La storia si concentra su tre figli ormai adulti Richie (Luke Wilson), Margot (Gwyneth Paltrow) e Chas (Ben Stiller) e sui loro rapporti con i genitori, in particolare con il padre Royal Tenenbaum, interpretato da Gene Hackman. Un uomo egoista e manipolatore che, dopo anni di separazione, decide di riconciliarsi con i suoi figli e cercare di ricucire i legami familiari.
Gene Hackman interpreta ancora una volta un personaggio complesso che, dopo aver causato danni nella vita dei figli e dell'ex moglie, cerca di porvi rimedio. Il suo ruolo è perfettamente in linea con lo stile eccentrico e visivamente distintivo di Anderson, ma al tempo stesso riesce a trasmettere un senso di vulnerabilità che rende Royal una figura straordinariamente umana, nonostante tutti i suoi difetti. La performance di Hackman è al tempo stesso esilarante e commovente e gli è valsa inoltre un Golden Globe per il Miglior attore in un film commedia o musicale.
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Immagine di copertina di questo articolo via Amazon
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