Gwyneth Paltrow: 'Avere una figlia adolescente mi ha aiutata a denunciare Weinstein'

Autore: Alessia Tranquilli ,

Sono già passati due anni, ma le ripercussioni degli scandali portati alla luce o denunciati dal movimento #MeToo continuano a farsi giustamente sentire. Il caso della pluripremiata attrice Gwyneth Paltrow è stato di sicuro uno dei più cruciali per quanto riguarda lo scandalo Harvey Weinstein, il famoso produttore cinematografico statunitense accusato di molestie, aggressioni e violenze sessuali da più di 80 donne.

Paltrow già nel 1998 aveva rilasciato alcune dichiarazioni ambigue circa il comportamento di Weinstein, durante un intervista per il Late Show con David Letterman: tuttavia, nonostante le voci sul comportamento dell'uomo girassero già da un pezzo (così come alcune accuse dirette), il vero e proprio scandalo è scoppiato soltanto nel 2017. Di questo dobbiamo ringraziare Megan Twohey e Jodi Kantor, due giornaliste del The New York Times che hanno portato avanti l'indagine con l'intento di smascherare uno dei più grandi presunti predatori sessuali di Hollywood. La conseguente e naturale crescita del movimento Me Too ha contribuito nel dare inizio ad una delle rivoluzioni sociali più importanti del ventunesimo secolo.

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Gwyneth Paltrow è stata definita dalle due giornaliste una fonte essenziale dell'indagine contro Harvey Weinstein: del resto l'attrice figurava come una delle più grandi star presenti nella cerchia del produttore.

Paltrow ha dichiarato recentemente di aver pensato solo a sua figlia Apple, allora tredicenne, quando decise di farsi avanti riguardo le accuse di moleste sessuali nei confronti di Weinstein. L'attrice, nonché Amministratrice delegata dell'azienda americana Goop, è stata una delle prime donne a parlare delle presunte molestie, ricevute in una stanza d'albergo quando aveva solo 22 anni. Raccontò che a quell'epoca aveva appena firmato il contratto per il ruolo da protagonista nella pellicola Emma, film prodotto dalla Miramax dei fratelli Weinstein. L'uomo l'aveva invitata in un albergo per parlare del suo ruolo, ma aveva poi cominciato a massaggiarla in maniera sconveniente ed infine le aveva chiesto di raggiungerlo nella sua camera da letto. Lei aveva rifiutato ed era scappata, ma l'episodio l'ha segnata e costretta a cambiare idea su chi credeva essere quasi una figura paterna nella sua vita di giovane attrice. 

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Oggi Gwyneth Paltrow ha 46 anni e durante un'intervista per il Today Show, volta a promuovere la sua nuova serie televisiva targata Netflix The Politician, come riportato da People, ha dichiarato di aver avuto a suo tempo moltissima paura di farsi avanti. Il pensiero di sua figlia Apple è ciò che l'ha spinta a buttarsi e rischiare.

Ero davvero spaventata. Penso che la società ci abbia mostrato solo esempi in cui le donne che si fanno avanti e denunciano i propri aggressori finiscono sempre per esser respinte e messe in cattiva luce, ma al tempo stesso sentivo come se fosse arrivato il momento di cambiare le cose.

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L'attrice ha poi continuato:

Penso anche che avere una figlia adolescente, ed Apple è letteralmente l'amore della mia vita, mi abbia aiutata ad immaginare il futuro che avrei desiderato per lei: volevo solo potesse avere la possibilità di andare a lavoro e pensare ci fosse anche solo il minimo barlume di speranza di ottenere un cambiamento sociale e culturale per la situazione femminile nell'ambiente lavorativo. Volevo far parte di tutto ciò. Non avrei mai potuto immaginare che si sarebbe verificato un cambiamento di questo tipo, e sono davvero fiera ed orgogliosa di averne avuto, anche se in minima parte, merito.

Apple, 15 anni, e suo fratello Moses di 13 anni sono figli di Gwyneth Paltrow e dell'ex marito Chris Martin, leader dei celebri Coldplay.

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Megan Twohey e Jodi Kantor, le giornaliste che per prime hanno pubblicato le accuse a Weinstein sul The New York Times, erano a loro volta state intervistate dal Today Show per parlare del loro nuovo libro intitolato She Said. Le due hanno sottolineato quanto Gwyneth Paltrow sia stata fondamentale nell'indagine che ha dato il via alla caduta a capofitto di Harvey Weinstein, inaugurando l'ascesa del movimento Me Too e dei movimenti di Time's Up. Tra le primi attrici a presentare pubbliche accuse nei confronti del produttore, seppur di diverso tipo, anche Angelina Jolie ed Ashley Judd. Twohey, durante il Today Show, ha dichiarato:

Penso che molte persone saranno sorprese nello scoprire che Gwyneth è stata una delle prime determinate ad aiutarci in questa indagine, anche quando così tante altre attrici erano spaventate e riluttanti nel dire la verità su ciò che avevano vissuto. Harvey Weinstein si era addirittura presentato ad una festa in casa sua per spaventarla, costringendola a nascondersi e chiudersi in bagno, ma questo non l'ha fermata. Penso che lui a quel punto fosse molto consapevole e spaventato di quali sarebbero potute essere le conseguenze se la sua più grande star avesse detto la verità su ciò che faceva.

A marzo di quest'anno, diversi referti avevano rivelato che Weinstein aveva raggiunto un accordo provvisorio di 44 milioni di dollari, nel tentativo di risarcire le donne che lo avevano denunciato per presunta cattiva condotta sessuale ed i membri del consiglio di amministrazione della sua ex società cinematografica.

Weinstein sarà processato a gennaio 2020 per accuse di stupro, aggressione sessuale predatoria ed atto sessuale criminale, il tutto basato sulle dichiarazioni di due donne. L'ex produttore si è dichiarato non colpevole nei confronti delle accuse.

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