Dopo mesi di rumor, circolati con maggior insistenza dopo l'ordine esecutivo dell'amministrazione Trump, Huawei ha presentato la sua risposta ad Android e iOS. HarmonyOS è il sistema operativo proprietario dell'azienda cinese, utilizzabile non solo su smartphone, ma anche altoparlanti smart, smartwatch, sistemi per auto e altro ancora.
Google ha congelato la licenza di Android dopo il ban di Huawei di inizio maggio. Il colosso cinese è infatti considerato un pericolo per la sicurezza nazionale, per tale motivo il Presidente statunitense Donald Trump ha ordinato a tutte le aziende con sede in USA di mettere fine alle rispettive partnership con la società di Ren Zhengfei.
Abbattere le barriere
Non essendoci certezze su un futuro ancora al fianco di Google, Huawei ha dovuto rimboccarsi le maniche per cercare di non affondare nel mercato degli smart device. HarmonyOS (in Cina HongmengOS) è il piano di riserva di Huawei - che non ha ancora gettato la spugna con Android -, un sistema operativo che esordirà entro la fine del 2019 prima su prodotti della categoria 'smart screen' per poi approdare in circa tre anni su altri dispositivi, come gli smartwatch.
Richard Yu, capo della divisione consumer di Huawei, ha dichiarato che - a differenza di quanto si possa pensare - HarmonyOS è completamente diverso da Android e iOS, e questo perché è in grado di adattarsi perfettamente ad ogni tipo di dispositivo. Ciò faciliterà senza alcun dubbio il lavoro degli sviluppatori, che dovranno creare una sola versione della propria app che sarà poi compatibile con ogni dispositivo in grado di supportare il neonato sistema operativo open-source.
Con HarmonyOS Huawei creerà a tutti gli effetti un nuovo ecosistema, ma farà breccia nei cuori degli utenti?
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Android resta la prima scelta
HarmonyOS arriverà ufficialmente sul mercato con i nuovi TV a brand Honor. Una scelta puramente strategica di Huawei, che in attesa di nuovi sviluppi resta fiduciosa sul futuro.
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Huawei è oggi uno dei leader del mercato degli smartphone e a buon ragione non vuole chiudere con Google e quindi con Android, ha rivelato Chenglu Wang (via Repubblica):
Restiamo fiduciosi sui rapporti con gli Stati Uniti d'America, per questo motivo stiamo spingendo HarmonyOS su dispositivi diversi dagli smartphone.
La speranza del gigante cinese si poggia su motivazioni non di poco conto. Nel caso in cui a fine agosto dovesse essere confermato in via ufficiale il ban di Huawei, quest'ultima perderebbe partner (anche potenziali) come Google, Facebook, Twitter, Netflix, Amazon, Microsoft, Intel, Qualcomm e così via. Addio dunque a servizi e componenti hardware oggi essenziali.
HarmonyOS è dunque un Piano B, un'alternativa ad Android e non un suo sostituto. O almeno questo spera Huawei.
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