Le intelligenze artificiali continuano a fare grandi passi in avanti. Lo dimostra il progetto AlphaStar sviluppato da DeepMind, che per creare la sua IA si è concentrata sul videogioco strategico StarCraft II, di Blizzard Entertainment. Dopo essere stata affinata e ottimizzata, quest'intelligenza artificiale è riuscita ad avere la meglio anche sui giocatori professionisti del titolo, che sono stati sconfitti per 10-1.
L'evoluzione dell'intelligenza artificiale
L'esperimento ha messo di fronte AlphaStar e dei professionisti di StarCraft II, ottenendo come risultato dieci vittorie consecutive da parte dell'IA. Nell'ultimo incontro, invece, il giocatore Grzegorz Komincz, conosciuto con il nickname "MaNa", è riuscito a vincere, portando il risultato al 10-1 finale.
La scelta di un videogioco come StarCraft II come banco di prova per l'intelligenza artificiale non è casuale: se, in precedenza, abbiamo già assistito allo sviluppo di IA per gli scacchi, in questo caso non è invece possibile prendere semplicemente in analisi ogni pezzo per calcolare ogni mossa, motivo per cui è stato necessario elaborare sistemi di calcolo e di apprendimento molto più complessi.
Secondo David Silver, sviluppatore di AlphaStar per DeepMind:
La storia dell'intelligenza artificiale è stata segnata da un numero di vittorie simbolo in diversi giochi. Spero che, sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare, le persone del futuro possano un giorno riguardare a questa giornata e considerare questo come un nuovo passo in avanti nel percorso di ciò che le intelligenze artificiali possono fare.

Lo stupore dei giocatori professionisti
Anche gli stessi giocatori che hanno affrontato AlphaStar hanno riconosciuto il grande potenziale dell'intelligenza artificiale: l'abilità di quest'ultima è stata descritta come fenomenale e superumana, come effettivamente emerge dai risultati delle sfide. In particolare, secondo i professionisti, AlphaStar è particolarmente abile nelle meccaniche di dispiegamento e gestione dell'esercito, nelle quali è estremamente rapida e incisiva.
Se gli umani si sono dimostrati più bravi a sviluppare e rendere più potenti le loro unità, l'IA era molto più agile nelle manovre strategiche che portavano ai combattimenti a corto raggio.
Ci sono state, però, delle imposizioni che per alcuni potrebbero aver favorito l'intelligenza artificiale: se, da un lato, è stato limitato il numero massimo di click possibili al minuto per non sbilanciare troppo la sfida, è anche vero che AlphaStar aveva la possibilità di vedere sempre la mappa nella sua interezza e valutarla quindi nel suo insieme – mentre un giocatore umano deve navigare le diverse aree per tenere conto di tutto.
Secondo gli ingegneri di DeepMind, tuttavia, questo non avrebbe fornito nessun reale vantaggio, poiché l'IA sarebbe stata programmata per concentrarsi sulle singole parti della mappa, anziché sul totale. Ciò nonostante, durante i match ci sono stati dei casi in cui AlphaStar ha schierato e gestito unità in tre diverse regioni – una mossa impossibile per un giocatore umano. Effettivamente, inoltre, quando MaNa è riuscito a vincere l'ultimo incontro, AlphaStar era stata impostata affinché avesse una visione più ristretta della mappa, rispetto agli scontri precedenti.
A prescindere dalle controversie, non sono mancati i commenti degli studiosi che si occupano di intelligenza artificiale. Secondo Dave Churchill, quanto abbiamo visto potrebbe essere un enorme passo in avanti nell'universo delle IA, ma è necessario attendere la pubblicazione dei documenti ufficiali del progetto da parte di DeepMind per scoprire quanto effettivamente lo sia.

AlphaStar impara mentre gioca
DeepMind ha spiegato di essersi affidata a un metodo noto come apprendimento per rinforzo, per sviluppare la sua intelligenza artificiale. Attraverso questa procedura, l'IA gioca ripetutamente per trial and error (tentativi ed errori), nel tentativo di raggiungere determinati obiettivi. Una volta che ci riesce, tiene come valide tutte le procedure e i passaggi che hanno portato al successo (come vincere la partita o non morire), cestinando tutti gli altri come non efficaci.
Mentre inizialmente l'intelligenza artificiale cerca di copiare i comportamenti del giocatore umano, con questo processo affina sempre di più le sue tecniche. Per portare AlphaStar al livello di abilità visto durante le partite di StarCraft II, DeepMind ha rivelato di averla fatta esercitare, a velocità accelerata, per un corrispettivo di tempo che sarebbe pari a duecento anni di gioco.

Ovviamente, lo scopo di AlphaStar non è quello di avere un'intelligenza artificiale in grado di sconfiggere gli esseri umani in un videogioco: il progetto servirà invece come banco di prova per sviluppare tecniche e approfondimenti sempre più efficaci per dare vita a intelligenze artificiali capaci di raggiungere risultati sempre migliori.
Cosa saranno in grado di fare, tra qualche anno, le IA? I lavori per farle evolvere continuano e siamo tutti impazienti di scoprirlo.
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