Il ragazzo di campagna: 10 curiosità sul film cult con Renato Pozzetto

Sapete che cosa combina oggi Donna Osterbuhr, la ragazza di città Angela? E dove si trova precisamente Borgo Tre Case? Scopriamolo insieme!

Autore: Alessandro Zoppo ,

Nel 1984 arriva nelle sale italiane il cult dei cult di Renato Pozzetto: Il ragazzo di campagna. Un film di Castellano e Pipolo apparentemente innocuo, la fiaba del ragazzo di campagna Artemio che, appena passati i 40 anni, decide di lasciare il paesello d'origine per trasferirsi in città. A bordo di un trattore.

Con il tempo, grazie soprattutto ai continui passaggi televisivi e ai tormentoni entrati nell'immaginario collettivo, #Il ragazzo di campagna è diventato un piccolo film di culto del comico italiano e un ritratto prezioso per ricordare com'era la Milano da bere degli anni Ottanta.

Il film nasconde ancora oggi molte sorprese. Ricordi dal set, avvenimenti dietro le quinte, imprevisti e lampi di genio, offrono sempre interessanti spunti tutti da scoprire. Ecco allora 10 curiosità su una delle commedie più amate del maestro di Laveno-Mombello.

  1. Artemio... Montesano
  2. Il set ieri e oggi
  3. La voce di Beato te contadino
  4. Severino Cicerchia detto lo Scorreggione
  5. Il mini appartamento esiste davvero
  6. Artemio orgoglio... cecoslovacco
  7. Che fine ha fatto Donna Osterbuhr?
  8. E la Maria Rosa?
  9. La vera voce della Giovanna
  10. Il raduno a Borgo Tre Case

Artemio... Montesano

Stroncato dalla critica al tempo  dell'uscita al cinema, Il ragazzo di campagna deve la sua fortuna alla comicità stralunata e surreale di Renato Pozzetto, capace di infilare una dietro l'altra una serie di battute e sketch indimenticabili.

Eppure, inizialmente, il personaggio di Artemio era stato proposto a Enrico Montesano, che però in quel periodo era impegnato con Carlo Verdone sul set della commedia #I due carabinieri.

La produzione (la Faso Film di Achille Manzotti) virò così su Pozzetto.

Il set ieri e oggi

Il ragazzo di campagna fornisce una preziosa testimonianza di memoria urbanistica della Milano dell'epoca.

L'immaginifico Borgo Tre Case (frazione di Borgo Dieci Case), il paesino in cui Artemio vive con la mamma (Clara Colosimo), è nelle campagne della Lomellina, nella provincia pavese della Pianura Padana.

Il set è quello di Molino d'Isella di Gambolò: la casa, oggi abitata da una coppia, è Ca' ad Badò. La cascina è stata rimessa a nuovo nel 2011: a chi chiede di visitarla, i proprietari aprono la porta, hanno raccontato al Giorno.

L'osteria-bar-tabacchi è a Cascina Casoni, in località Carbonara al Ticino. Ora l'osteria non c'è più e nemmeno il campanile, costruito in compensato per il film e poi rimosso.

Milano domina il resto delle location con scorci di piazza San Babila e piazza Sant'Eustorgio, corso Vittorio Emanuele II, via Monte Napoleone e i Navigli.

Soltanto la scena del tentato suicidio di Artemio, apparentemente ambientata sul Naviglio Grande, è stata girata in realtà a Pavia lungo il Ticino.

Un blooper riguarda la casa di Angela, che non è in via Statuto 19 ma in via don Gnocchi. Gli interni dell'appartamento, invece, furono realizzati a Roma in un set allestito a Cinecittà.

Sul Corriere è possibile viaggiare sul set ieri e oggi con una galleria di foto.

La voce di Beato te contadino

Beato te contadino, la canzone che apre e chiude il film, è cantata da Patrizia Tapparelli, famosa per aver collaborato con Pozzetto anche al successivo È arrivato mio fratello come voce di Chicago.

Cantante e attrice teatrale, nel corso della carriera la Tapparelli ha collaborato con Franco Migliacci (con Il mago, la fata e la zucca bacata hanno inciso tante sigle per i programmi Rai per ragazzi degli anni Settanta) e soprattutto con Detto Mariano a numerose colonne sonore.

I più attenti la ricordano per il duo Moonalisa (con Karen Louise Freeman), per Io e te (la sigla di Bim Bum Bam) e per il Gruppo Clown di Sei forte e vincerai, la canzone della vendemmia de #Il bisbetico domato con Adriano Celentano.

Severino Cicerchia detto lo Scorreggione

Un personaggio mitologico del film è il cugino Severino Cicerchia detto lo Scorreggione, interpretato da un Massimo Boldi all'apice della verve comica demenziale.

Boldi racconta che Il ragazzo di campagna ha segnato una fase particolarmente importante della sua carriera: la commedia di Castellano e Pipolo è uscita lo stesso anno de I due carabinieri di Verdone.

I due film, nei quali "Cipollino" aveva ruoli da comprimario, hanno avuto uno straordinario successo di pubblico e gli hanno consentito di farsi conoscere al cinema: l'anno dopo arriva #I pompieri di Neri Parenti e l'incontro decisivo con Christian De Sica.

Il mini appartamento esiste davvero

Una delle scene più divertenti del film è quella del mini appartamento costosissimo (un milione e mezzo al mese), iper-tecnologico e davvero angusto.

Quel modulo abitativo che riduce ogni spazio superfluo esiste realmente: si trova all'ultimo piano di un residence di Parigi ed è stato messo a punto dallo studio di architettura Kitoko partendo da un bagnetto di 8mq.

L'azienda Clei ha fatto del "downsizing" la propria missione: specializzata nel cosiddetto "habitat multifunzionale", la società ha messo a punto la "casa trasformabile" e lo "spazio flessibile" commercializzando elementi d'arredo funzionali per chi abita in appartamenti strettissimi.

Taac!

Artemio orgoglio... cecoslovacco

Strano ma vero, Il ragazzo di campagna ottenne un successo strepitoso di Cecoslovacchia: distribuito con il titolo Nástrahy velkoměsta (traducibile come Le insidie della grande città), uscì nelle sale del Paese nel dicembre del 1987.

Inizialmente distribuito con i sottotitoli, nel 1990 è stato doppiato al Barrandov Film Studio: il risultato è davvero straniante.

Che fine ha fatto Donna Osterbuhr?

Angela, la donna in carriera e tifosa sfegatata della Juventus che fa perdere la testa ad Artemio, è interpretata da Donna Osterbuhr, al suo primo ruolo sul grande schermo.

L'attrice statunitense lavorava come modella con l'agenzia Why Not di Milano e in un'intervista concessa a Teatro e Musica News ha raccontato il legame umano eccezionale nato sul set con Pozzetto, che la invitò a trascorrere le festività di Pasqua con la sua famiglia e i suoi amici nella sua casa di campagna.

Fu meraviglioso lavorare con Renato. Ricordo che prendeva il suo lavoro, quell'impegno di fare ridere, molto seriamente. Era molto generoso, rispettoso e paziente con me e mi trattava come un'attrice navigata anche se per me era la prima esperienza. A volte mi insegnava come fare quando preparavamo le scene prima delle riprese: era il mio coach.

La Osterbuhr ha continuato a vivere  a Milano fino al 1987 e ha recitato in Red Sonja con Arnold Schwarzenegger e Brigitte Nielsen (girato a Roma) e in alcuni TV movie statunitensi di scarso successo.

Nel 1987 si è trasferita a New York, dove ha vissuto otto anni prima di spostarsi a Omaha in Nebraska. Oggi vive davvero in una fattoria di campagna poco fuori Omaha con il figlio Jesse: ama dipingere, alleva cavalli e lavora come fisioterapista in campagna e come truccatrice nel mondo della moda.

E la Maria Rosa?

Maria Rosa, la ragazza brufolosa che la Giovanna vuole dare in sposa al figlio Artemio, ha il volto di Sandra Ambrosini, imbruttita dalle truccatrici prima della "cura" al vetriolo.

Ambrosini racconta che per la scena in bicicletta con la mamma di Artemio, ha passato tutto il tempo a tranquillizzare la Colosimo, terrorizzata di scendere sul cambrone.

Oggi Sandra è sposata, ha due figli e, come la "rivale" Osterbuhr, ama i cavalli.

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La vera voce della Giovanna

La mamma di Artemio è interpretata da Clara Colosimo, caratterista triestina che ha attraversato vent'anni di cinema italiano passando da #Fellini Satyricon e Prova d'orchestra a La patata bollente (la sua prima collaborazione con Pozzetto: era la portinaia al cui confronto "la Digos è roba da dilettanti") e #Vacanze di Natale.

Nel film, però, la voce non è la sua ma di Liù Bosisio, la prima Pina di Fantozzi e doppiatrice di Marge Simpson.

Il raduno a Borgo Tre Case

Ogni anno i fan del film si danno appuntamento da tutta Italia via Facebook a Carbonara al Ticino per celebrare il film come si deve: con un raduno (con proiezione e cena contadina) sui luoghi in cui sono stata girate le scene più significative.

Nel 2018, a vedere il treno con tanto di orchestrina, è arrivato anche Renato.

Perché, in fondo, il treno è sempre il treno.

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