Io, Claude Monet è un docu-film sull'inventore dell'Impressionismo

Autore: Alfonsina Merola ,

Claude Monet rientra nella rosa dei pittori più amati di sempre. È lui che ha dato vita alla forma pittorica dell'Impressionismo, un nuovo modo di mostrare la realtà, la bellezza della natura e la sua dinamica mutevolezza.

L'Impressionismo nega l'importanza del soggetto, prediligendo scene paesaggistiche tese a mostrare quanto più possibile una realtà romanzata. La tecnica pittorica di questa corrente artistica si compone di piccole e rapide pennellate di colore che rendono la scena come se fosse animata dal movimento. 

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Questo nuovo modo di osservare il mondo lascia grande spazio all'animo dell'artista che non deve camuffarsi dietro le sue opere ma deve raccontarsi attraverso i colori e le sensazioni che subisce dal mondo esterno.

I pittori che abbracciavano questa nuova forma artistica, nata a metà dell'800, dipingevano all'aperto e generalmente le opere venivano completate in poche ore: era quello il tempo necessario per imprigionare il passaggio della natura e la sensazione colta e vissuta dall'artista in quel preciso istante.

Foto d'epoca di Claude Monet
Primo piano del pittore Claude Monet all'interno del film Io, Claude Monet

Io, Claude Monet è un lavoro che vuole presentare e dare la possibilità di conoscere l'artista che ha dato vita a questa nuova forma pittorica. Il docu-film pensato da Phil Grabsky non è semplicemente un lavoro celebrativo ma è una sorta di diario privato, un flusso di coscienza in cui a parlare di Monet sarà egli stesso attraverso le sue 3mila lettere.

L'artista iniziò a scrivere lettere a partire dal 1883, anno in cui acquistò una proprietà a Giverny e continuò a farlo fino alla fine dei suoi giorni.

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Dal contenuto delle sue epistole, inviate a diversi destinatari, emerge un animo inquieto, fragile e altalenante. Ci sono giorni in cui Claude è contento ed entusiasta mentre altri in cui è improduttivo, spento e annientato dalla mancanza di luce o dalla velocità con cui si modifica la natura che non gli permette di completare le sue tele.

Lavoro molto, ma dire che sono soddisfatto e che ho molte cose buone da darvi, non è esatto; quanto più vado avanti, tanto più faccio fatica a portare a termine uno studio, e in questo periodo, quando la natura cambia tanto d’aspetto, sono obbligato ad abbandonare certe tele prima che siano definitivamente compiute. Vi assicuro che mi do da fare, e se dicono che lavoro sottogamba, si ingannano poiché faccio ciò che penso.

Conoscere l'artista con i suoi stessi occhi e attraverso la propria percezione di sé è il modo migliore per poter comprendere e guardare attraverso una prospettiva più umana anche le sue creazioni.

Locandina del documentario di Phil Grabsky
Poster originale del film Io, Claude Monet

Cosa vuol dire immergersi e vivere per una propria idea? Cosa si nasconde dietro la frase "fondatore dell'Impressionismo"? Quanto sacrificio e studio è costato a Monet se, ancora oggi, lo spettatore rimane incantato ed affascinato dalle sue opere che oltre all'innovazione trasudano una forte umanità?

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L'intento di Phil Grabsky è quello di rendere noto l'uomo che ha animato l'arte dei suoi dipinti, l'inquietudine che ha preso forma attraverso i suoi paesaggi. Il risultato finale del lavoro cinematografico è soprattutto il ritratto di un uomo, descritto e mostrato allo spettatore nell'accezione più fragile e delicata del termine. 

Il lungometraggio è come se fosse una sorta di istantanea che descrive un uomo intento a rincorrere la dinamicità fulminea e mutevole della natura, cercando di rubarne l'anima.

In breve, a forza di trasformazioni inseguo la natura senza poterla agguantare, e poiché questo fiume che diminuisce, si rigonfia, un giorno verde poi giallo, adesso a secco, mentre domani sarà un torrente dopo la terribile pioggia che cade in questo momento. Sono in una grande inquietudine, scrivetemi, ho grande bisogno di conforto.

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Io, Claude Monet ripercorre i luoghi visitati e dipinti dall'artista e cerca di farlo attraverso una narrazione non solo intima ma anche globale, utilizzando non solo i suoi scritti ma anche ciò che è stato il suo sguardo, rimasto eterno nelle sue tele sparse nel mondo.

La pellicola verrà proiettata nei cinema italiani solo il 14 ed il 15 febbraio. Non ci resta altro da fare che segnare queste date sul calendario per non perdere questo speciale ed interessante appuntamento con l'immortale Claude Monet.

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