Legion: quando la curiosità diventa motore indispensabile dello show

Autore: Luca Nebbioli ,

La formula della "mistery box" è molto usata ultimamente nei prodotti per il piccolo schermo, anche se i primi accenni di questa tecnica risalgono al lontano 2004: il vero predecessore infatti è stato #J.J. Abrams con la sua serie rivoluzionaria, #Lost.

Ma in cosa consiste questo metodo? Niente ti viene spiegato all'inizio, il mondo è confusionario e le storie si intrecciano apparentemente senza seguire un filo logico. E proprio il "filo" che regge tutte le storie, viene reso noto solo verso la fine della stagione o addirittura della serie.

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Questo crea empatia con lo spettatore che è incuriosito e desideroso di continuare a seguire lo show pur scoprire tutti i misteri che si celano in esso.

Vi ricorda nulla questa tipologia di racconto? Pochi mesi fa abbiamo avuto un approccio di questo tipo con Westworld mentre ora #Legion sembra avere tutte le carte in regola per seguire questo filone.

Dove nascono i deliri di #David Haller? Cosa è realtà e cosa finzione? Siamo perennemente nei pensieri di David oppure no?

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Al momento tutte queste domande sembrano non trovare risposta ma, all'ultimo episodio o forse prima, potrete scovare l'ingranaggio giusto che vi farà comprendere a pieno questa macchina complicata che è la mente di David. Passerete in rassegna tutti i livelli del suo subconscio, trovando finalmente la chiave che apre la "mistery box" e svelando una volta per tutte il mistero.

Qual è quindi il fil rouge che collega tutte le storie? Da dove nascono i "glitch" nei ricordi di Legion? Potrete continuare la vostra indagine nell'ignoto a partire da questa sera, alle 21.50 in prima assoluta su FOX.

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