LinkedIn ha utilizzato le email di milioni di utenti per pubblicità mirata su Facebook

Autore: Pasquale Oliva ,

La tutela della privacy degli utenti è una questione oggi più attuale che mai. Purtroppo le piattaforme social sembrano approfittare fin troppo dei dati che gli utenti inseriscono in fase di registrazione, e l'ultimo caso riguarda LinkedIn.

Nell'ultimo rapporto pubblicato dalla Data Protection Commission d'Irlanda è emerso che il social dedicato al mercato del lavoro ha utilizzato circa 18 milioni di indirizzi email di utenti non iscritti per annunci mirati su Facebook.

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L'accertamento condotto dalla DPC ha confermato che LinkedIn ha violato le norme sulla protezione dei dati, ma è la stessa commissione a comunicare che l'azienda ha smesso di utilizzare tale pratica.

LinkedIn, ormai smascherata, sta ora collaborando con la DPC nelle dovute approfondite indagini sulle misure di sicurezza della piattaforma.

Chi prima di LinkedIn

LinkedIn non è la prima e (purtroppo) non sarà l'ultima piattaforma social ad utilizzare a proprio piacimento i dati degli utenti, iscritti e non.

Oltre allo scandalo Cambridge Analytica, che starà ancora tormentando Mark Zuckerberg, Facebook è stato recentemente al centro di una nuova discussione sulla privacy. Il colosso dei social network ha infatti ammesso di aver usato i numeri di telefono degli utenti per la pubblicità mirata, sfruttando l'attivazione dell'autenticazione a due fattori.

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E LinkedIn farebbe bene a migliorare le proprie misure di sicurezza. Google+, infatti, dopo un bug che ha esposto i dati di circa 500mila utenti è stato ufficialmente chiuso da Google.

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