Intervista a Arthur De Pins: "Il Chiodo Fisso non parla di sesso ma di vita quotidiana"

A Napoli COMICON 2025 abbiamo incontrato l'eclettico autore francese Arthur De Pins che ci ha parlato della sua piccante commedia Il Chiodo Fisso.

Autore: Domenico Bottalico ,

In occasione di Napoli COMICON 2025 abbiamo incontrato Arthur de Pins, autore francese noto per la sua ironia e la sua inconfondibile cifra. Dopo il successo di Zombillénium, De Pins presenta in Italia la nuova edizione de Il Chiodo Fisso, edito da Edizioni Star Comics: una serie umoristica a sfondo erotico, che gioca in modo leggero e ironico con le dinamiche relazionali tra uomini e donne. Con lui abbiamo parlato del processo creativo dietro questo nuovo lavoro, delle sue influenze e del suo rapporto con il pubblico italiano.

Domenico Bottalico
 Il Chiodo Fisso arriva finalmente in Italia grazie a Edizioni Star Comics: che sensazioni hai nel vedere questa serie tradotta per un nuovo pubblico? 
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Be', è un grande piacere, ovviamente. È davvero divertente perché ho iniziato Il Chiodo Fisso, più di vent’anni fa. All’inizio era su una rivista per ragazzi, poi su un’altra rivista, una rivista di fumetti. E poi è diventata una serie, quattro volumi, ed è stata un’avventura molto interessante. Ma 13 anni fa sono passato a Zombillénium, che era molto, molto diverso. Quindi per me era finito, una sorta di chiodo fisso dimenticato. Vent’anni fa poi era un altro periodo della mia vita. E ora viene ristampato per un nuovo pubblico, un pubblico giovane. Ora ho l’età dei loro padri, quindi è davvero diverso. Perciò sono davvero impaziente di fare le dediche e incontrare questo pubblico. 
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
Come è nato Il Chiodo Fisso e cosa ti ha spinto a esplorare l'umorismo erotico?
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
È nato circa 25 anni fa. All'epoca lavoravo in una compagnia di videogiochi. Facevo il character designer, quindi dovevo disegnare i personaggi del gioco. Non era un gioco erotico, parlava di energia ed era un gioco educativo. Dovevo creare delle tribù di personaggi, quindi c’erano piccole tribù: cavernicoli, robot… e io creai una tribù di donne amazzoni. Non fu selezionata, ma piacque molto ai miei colleghi. Mi dicevano: “Ah, mi disegni le tue donnine?”  Ed è così che è nato questo tipo di personaggio, con la testa grande, i fianchi larghi e il corpo minuscolo. Una sorta di chibi o super deformed. È nato così perché il personaggio doveva stare in un quadrato di 32 pixel, che è molto piccolo. Perché all’epoca non c’era l’ADSL, Internet era molto lento. Poi una rivista mi disse: “Ok, puoi farne un fumetto con questi personaggi?” Risposi: “Va bene.” 
E devo sottolineare che il protagonista si chiama Arthur, come me... ma non sono io. È stato l’editore della rivista a dirlo: “Ok, devi dare un nome a questo personaggio.” Gli dissi: “Scegline tu uno.” E lui scelse Arthur. Ma no, non sono io. 
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
 Il tuo stile grafico è molto riconoscibile e si adatta perfettamente al tono leggero e ironico della serie. Come hai lavorato sull'estetica de Il Chiodo Fisso?
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Per me, la “ricetta” de Il Chiodo Fisso è una miscela tra il carino e un pizzico di trash, di sexy. Péché Mignon, il nome francese, è anche il nome di un dessert che significa “piccolo peccato” - ed è esattamente la definizione dei miei fumetti. 
Deve essere carino, così le persone non si spaventano. Perché se fosse solo sexy, se fosse pornografico, alcune persone prenderebbero comunque il fumetto e direbbero: “Non fa per me” oppure “Non voglio farmi vedere mentre leggo questa cosa”, eccetera.  Quindi c’è un po’ di pepe, ma anche un tocco di dolcezza che rende tutto possibile e rassicura il lettore. È così che funziona. Ma se togli uno dei due elementi - la dolcezza o la sensualità - non funziona più.  Lo so per certo, perché una volta un produttore televisivo voleva fare una serie TV su Il Chiodo Fisso ma mi disse: “Mi piace molto, ma possiamo togliere la parte sexy?” Io risposi: “Assolutamente no.” Perché sono due elementi interdipendenti, funzionano insieme. 
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
I personaggi di Clara e Arthur giocano con molti stereotipi relazionali. Come gestisci l’equilibrio tra sensualità, umorismo e leggerezza senza scadere mai nel volgare? 
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Potrà sembrare strano, ma una volta ho fatto il conto, e nei quattro volumi de Il Chiodo Fisso meno di un quarto delle storie parlano di sesso o mostrano scene di sesso. La maggior parte, in realtà, parla di appuntamenti, dei problemi che affrontano le persone di trent’anni, eccetera.  Infatti, per me il tema principale non è parlare di sesso, ma piuttosto raccontare la vita quotidiana quando hai venti o trent’anni. Certo, ora ho 47 anni, quindi non potrei più farlo nello stesso modo. A volte il mio editore francese di Fluide Glacial mi chiede: “Allora, quando fai un nuovo volume de Il Chiodo Fisso?” E io rispondo: “Potrei anche farlo, ma non so se ho ancora molto da dire, e il mondo è cambiato tanto in vent’anni.” Quindi non lo so. È per questo che sono comunque molto felice di incontrare il pubblico italiano, e in particolare il pubblico di… non so chi stia leggendo oggi, quindi non conosco l’età di chi mi legge. 
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
Una cosa che mi ha colpito molto è che Il Chiodo Fisso parla anche di sessualità maschile e stereotipi ad essa associati: una cosa rarissima. È stata una scelta voluta o naturale? 
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Non credo sia stata una scelta consapevole, perché non mi interessava, ovviamente. Mostrare un uomo che riesce ad andare a letto con donne più grandi. Per me non è interessante. Nemmeno a livello di scrittura: non ci puoi costruire qualcosa di divertente. Mi sembrava molto più interessante creare un perdente  o non solo un perdente, a volte ci riesce, a volte no - ma l’obiettivo era creare qualcosa di divertente.  D’altronde, quando venivo pubblicato su Fluide Glacial, era una rivista umoristica. Doveva far ridere.  E ancora una volta, tutti i personaggi hanno lo stesso aspetto. Tutte le ragazze e tutti i ragazzi hanno la stessa forma. Non ci sono “grandi” o “piccoli”, né “brutti” o “belli”. Tutti sono sullo stesso piano. Per me è un modo per andare dritto al punto: le relazioni, come ci parliamo, come interagiamo, senza preoccuparsi degli standard di bellezza.
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
In Italia ci è una lunga tradizione di fumetto erotico, in che modo pensi che il pubblico italiano potrà recepire l'umorismo e il tono della serie? Hai avuto già avuto feedback dai lettori italiani? 
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Non ho avuto veri e propri feedback, perché quando sono venuto ad altri festival in Italia, era più per Zombillénium
È per questo che non vedo l’ora di incontrare il pubblico: perché, sinceramente, non ho davvero idea di chi lo legga. 
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
Hai notato differenze culturali nella ricezione dell’opera tra i diversi paesi in cui è stata pubblicata?
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Be' sì, anche se Il Chiodo Fisso non è stato pubblicato in molti paesi, se lo confronto con gli altri miei fumetti, che sono usciti anche negli Stati Uniti, in Giappone a volte, e in molti paesi d’Europa. Il Chiodo Fisso è stato pubblicato in Spagna, Portogallo, Italia, Francia… e credo anche nei Paesi Bassi. Quindi immagino che sia davvero una questione di umorismo - un certo tipo di umorismo che fa ridere. Ma non so… penso che ci sia qualcosa che i paesi germanici o anglosassoni non colgono. Credo sia proprio una questione culturale, un tipo di umorismo che lì non funziona. 
Arthur De Pins
Domenico Bottalico
Sei un autore molto versatile, tra animazione e fumetto. Hai mai pensato a un adattamento animato anche per Il Chiodo Fisso?
Domenico Bottalico
Arthur De Pins
Certo che mi piacerebbe. Ci ho anche provato: c’è stato un periodo in cui ero produttore nel settore dell’animazione, avevamo uno sceneggiatore, un regista, tutto il team pronto. Siamo andati da France Télévisions - la più grande emittente in Francia - e ci hanno detto: “È interessante, sì, vogliamo fare cose per un pubblico adolescente, young adult, è perfetto.” Io dissi: “Ottimo.” Ma poi non abbiamo più avuto notizie. E quando abbiamo chiesto aggiornamenti ci hanno risposto: “Ah, alla fine no, perché bla bla bla…” È sempre così. I produttori e i broadcaster dicono sempre che vogliono fare qualcosa per un pubblico adulto… ma alla fine non lo fanno mai. Tornano indietro e dicono: “No, è troppo rischioso”. Però io spero ancora di vedere un film d’animazione. Penso che si possa fare, magari anche con altre persone, con un umorismo diverso. Ma secondo me, a livello grafico, quei personaggi hanno davvero del potenziale. 
Arthur De Pins
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