La seconda stagione di The Last of Us prosegue la sua corsa in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, regalando nuovi momenti intensi e sorprendenti. Nel quarto episodio di The Last of Us 2 la narrazione si arricchisce di dettagli che ampliano il mondo post-apocalittico, con elementi che rievocano il passato e accenni sottili al futuro dei protagonisti.
Anche questa settimana ogni scena è punteggiata da riferimenti e omaggi che legano la serie al videogioco e alla cultura pop, offrendo spunti interessanti per chi ama scoprire ogni sfumatura della storia. Se volete approfondire tutti gli easter egg dell'episodio 2x04 di The Last of Us, preparatevi a esplorarli insieme a noi proseguendo con la lettura di questo articolo.
- 1. Il cameo di Josh Peck
- 2. Il ritorno di Jeffrey Wright
- 3. Capitol Hill
- 4. I Serafiti
- 5. Apollo 1
- 6. Il negozio di musica
- 7. L'immunità di Ellie
- 8. The Pinnacle Theater
- 9. Take on Me
- Bonus
1. Il cameo di Josh Peck
Nei primi minuti dell'episodio 2x04 di The Last of Us, un flashback mostra alcuni soldati della FEDRA impegnati in una pattuglia nella zona di quarantena di Seattle. Tra loro compare l’attore Josh Peck, noto al pubblico per il suo iconico ruolo nella sitcom Drake & Josh di Nickelodeon, andata in onda nel 2004. Peck fa un breve cameo nella serie in un ruolo molto diverso da quelli per cui è solitamente apprezzato. Conosciuto per le sue interpretazioni comiche, qui veste i panni del soldato Janowitz, un personaggio cinico e superficiale che incarna la corruzione interna alla FEDRA.
2. Il ritorno di Jeffrey Wright
Il quarto episodio di The Last of Us 2 introduce Isaac, l'antagonista interpretato da Jeffrey Wright. L'attore non è nuovo al franchise, poiché aveva già dato voce e sembianze al personaggio nel secondo capitolo del videogioco, tramite motion capture e doppiaggio. Nel corso della stagione, viene approfondito il ruolo di Isaac come leader del Washington Liberation Front (W.L.F.), una delle fazioni ribelli nate in opposizione alla FEDRA, organizzazione di cui lui stesso faceva parte prima di tradirla.
Wright è uno dei vari volti legati al videogame di The Last of Us e comparsi anche nella serie TV. Nella prima stagione dello spettacolo televisivo Merle Dandridge ha ripreso il ruolo di Marlene, leader delle Luci, mentre Ashley Johnson, storica voce di Ellie nel videogioco, ha interpretato sua madre Anna. Anche Jeffrey Pierce, che nel gioco doppiava Tommy, è apparso nei panni di Perry, il braccio destro dei Cacciatori. Infine, Troy Baker, voce originale di Joel, ha interpretato James, il principale collaboratore di David, alla guida dei Cannibali.
3. Capitol Hill
Nel quarto episodio di The Last of Us 2 viene mostrato Capitol Hill, storico centro della comunità LGBTQ+ di Seattle e il cuore di battaglie fondamentali per i diritti queer sin dagli anni 70. Qui sono nate le prime marce del Pride della città e la lotta contro discriminazioni istituzionali, come l'Iniziativa 13, che voleva eliminare le protezioni contro la comunità. Oltre a essere un luogo di aggregazione, Capitol Hill ha sempre simboleggiato resistenza e inclusione, con bandiere arcobaleno e murales che celebrano la diversità.
In The Last of Us 2, questi elementi visivi non sono affatto casuali: Ellie e Dina attraversano proprio Capitol Hill e notano le tracce di quella comunità ancora visibili, nonostante il crollo della civiltà. Questo dettaglio assume un valore profondo nel contesto della serie, dove le vecchie norme sociali sono ormai crollate e l’amore può essere vissuto senza più restrizioni. La scelta di questo quartiere diventa quindi un modo per sottolineare il tema della libertà di amare, rappresentato simbolicamente dalla relazione tra Ellie e Dina, che proprio in questo quarto episodio si dichiarano finalmente i loro sentimenti.
4. I Serafiti
Nella seconda stagione di The Last of Us, i Serafiti vengono introdotti brevemente nel terzo episodio, ma è solo nel quarto che la loro identità e filosofia vengono pienamente rivelate. Conosciuti dai W.L.F. come "Cicatrici" - tradotti in italiano come "Iene" - sono una setta religiosa che interpreta l’epidemia da Cordyceps come una punizione divina per i peccati dell’umanità. Per questo motivo ogni membro, compresi i bambini, porta cicatrici simmetriche sul viso, simbolo dell’imperfezione umana e monito costante della loro fede.
Il loro culto è caratterizzato da un simbolo distintivo, visibile sui loro abiti e impresso sui muri, come riferimento alla misteriosa divinità che venerano. Questo credo si manifesta con estrema devozione, come dimostra un prigioniero dei Serafiti che, nonostante le torture inflitte da Isaac, il leader dei W.L.F., si dichiara protetto dalla sua dea e accetta il dolore senza paura. Inoltre, il fatto che molti ex membri dei W.L.F. siano passati ai Serafiti, mentre nessun Serafita abbia mai abbandonato la setta per unirsi ai Lupi, sottolinea la loro struttura rigida e la natura totalizzante del culto.
Nel videogioco The Last of Us: Parte II, i Serafiti sono una delle fazioni più inquietanti, caratterizzati da una comunicazione basata su fischi e un rifiuto della tecnologia moderna. Il loro fanatismo e isolamento richiamano alcuni aspetti di movimenti religiosi reali, soprattutto quelli che impongono restrizioni severe ai propri membri e vedono la sofferenza come un mezzo di purificazione. La serie espande ulteriormente questo concetto, mostrando come la loro fede si traduca in una visione estrema e radicale del mondo.
5. Apollo 1
Nell’episodio 2x04 di The Last of Us, Ellie fa riferimento alla tragedia della missione Apollo 1, in cui tre astronauti - Virgil "Gus" Grissom, Edward White e Roger Chaffee - persero la vita durante un test a terra nel 1967 a causa di un incendio nella capsula. La missione avrebbe dovuto essere il primo passo verso l’allunaggio, ma si trasformò in un fallimento drammatico.
Il paragone che Ellie e Dina creano tra Apollo 1 e i soldati della FEDRA trovati all’interno di un carro armato ricoperto di muschio è emblematico. Da un lato, gli astronauti erano pionieri dell’esplorazione spaziale, animati dal sogno di spingere l’umanità oltre i confini terrestri. Dall’altro, i soldati della FEDRA, incapaci di preservare il loro stesso mondo, si sono uccisi a vicenda per il potere, senza un fine nobile o costruttivo.
Nel videogioco The Last of Us: Parte II, la passione di Ellie per lo spazio viene esplorata più approfonditamente in un momento chiave con Joel, rendendo il riferimento ad Apollo 1 nell’episodio un chiaro richiamo a quella scena significativa della loro storia.
6. Il negozio di musica
Nel mondo di The Last of Us, la musica non è solo un elemento di sottofondo, ma un vero e proprio filo conduttore che attraversa la storia, accompagnando momenti chiave e dando profondità ai personaggi. Per Ellie, in particolare, rappresenta una delle sue passioni più autentiche, un legame con il passato e un rifugio emotivo in un mondo ormai in frantumi. Questo aspetto viene ribadito anche nell’episodio 2x04, quando lei e Dina si imbattono in un vecchio negozio di musica, un luogo intriso di memorie e simboli di un'epoca perduta.
All’interno del negozio, si possono scorgere dettagli che omaggiano artisti di grande impatto culturale, come Legend, l’iconico album di Bob Marley, The Hurting dei Tears for Fears e Like Love di André Previn. Le pareti sono tappezzate di poster, tra cui spicca una locandina dei Pearl Jam, un gruppo particolarmente rilevante nell’universo di The Last of Us. La loro musica è profondamente legata alla storia del gioco, e la band era già stata menzionata nel primo episodio di questa stagione, con un chiaro riferimento alla loro canzone Future Days, che ha un ruolo emotivo importante nel videogame.
Attraverso questi dettagli, la serie continua a intrecciare la musica con il viaggio di Ellie, trasformandola in qualcosa di più di un semplice accompagnamento sonoro: diventa un mezzo di espressione, un ricordo di tempi migliori e una testimonianza del potere delle arti anche in un mondo devastato.
7. L'immunità di Ellie
Nella prima stagione della serie TV The Last of Us, Joel rivela a Tommy della possibile immunità di Ellie, facendogli promettere di mantenere il riserbo al riguardo. Nel primo episodio della seconda stagione, si scopre che Tommy ed Ellie hanno stretto un patto per evitare che la comunità venga a conoscenza della verità, probabilmente per non alimentare false speranze o mettere Ellie in pericolo. Per questo motivo, la ragazza ha coperto il morso con un tatuaggio dopo aver in precedenza tentato di nasconderlo con una bruciatura.
Nel recente episodio 2x04 di The Last of Us, quando Ellie si fa mordere da un infetto per salvare Dina, quest’ultima, ignara della sua immunità, è pronta a spararle per timore della trasformazione. Ellie fatica non poco a convincerla che non corre alcun pericolo, ma questo evento conferma soprattutto la sua resistenza all’infezione. Infatti, nella serie TV è la terza volta che Ellie viene morsa, consolidando definitivamente la sua immunità.
Al momento, solo Tommy e Dina a Jackson conoscono il segreto di Ellie, ma non è da escludere che altri membri della comunità ne vengano a conoscenza nel corso della storia, con conseguenze ancora imprevedibili. Soprattutto perché Abby e il suo gruppo, sapendo della strage composta da Joel all'avamposto medico, potrebbero conoscere tutta la situazione sull'immunità di Ellie, in qualità di ex membri delle Luci.
8. The Pinnacle Theater
Il Pinnacle Theater è un luogo iconico presente in The Last of Us: Parte II, ambientato nella Seattle post-apocalittica. Sebbene il teatro non esista realmente, la sua architettura e atmosfera sono ispirate al Paramount Theater, un vero teatro storico della città. Sia nel videogioco e sia nella serie TV, l’edificio abbandonato diventa un rifugio temporaneo per Ellie e Dina, offrendo uno scorcio su ciò che resta della cultura artistica in un mondo ormai devastato.
Nel quarto episodio di The Last of Us 2 il Pinnacle Theater fa la sua comparsa, arricchito da dettagli che collegano il gioco allo show. Fuori dall'edificio, si notano infatti sul display i resti della scritta Sick Habit, un gruppo musicale fittizio presente nel videogame. Nel gioco viene menzionato attraverso un volantino che pubblicizza un concerto dei Sick Habit, datato 14 settembre 2013, proprio al Pinnacle Theater. Il volantino include anche la scaletta delle canzoni che la band avrebbe suonato, tra cui Settle for Less, Who Can Say e The Light of Two Minds. Sempre nel videogioco, quando Dina ed Ellie giungono alle porte del teatro, la scritta sul display annuncia invece l'opera teatrale (immaginaria) Cassandra, uno spettacolo caratterizzato con il genere di tragedia americana.
9. Take on Me
Nel quarto episodio di The Last of Us 2, Ellie esegue con la chitarra Take on Me degli A-ha, un brano che non è solo una semplice esecuzione, ma un momento profondamente simbolico. La stessa scena è presente nel videogioco di The Last of Us, dove Ellie si esibisce sempre per Dina in un momento di intimità e leggerezza, rafforzando il loro legame.
Da un lato, la canzone è un chiaro richiamo a Joel il quale, prima di morire, tra le altre cose le ha insegnato a suonare la chitarra. Il gesto di Ellie è un tributo alla sua eredità e anche un modo per mantenere vivo il ricordo di Joel attraverso la musica, una delle poche cose rimaste intatte in un mondo distrutto. Dall’altro lato, Take on Me è una dedica implicita a Dina: Ellie è innamorata di lei da tempo, come ammette in seguito nello stesso episodio, e il brano rappresenta un modo spontaneo di esprimere i suoi sentimenti.
Il contesto apocalittico amplifica il significato della canzone, trasformando le sue parole in una riflessione sul valore dell’attimo presente. Il celebre verso "me ne andrò tra un giorno o due" assume un significato quasi profetico, evidenziando la fragilità della vita in un mondo contrassegnato da una terribile epidemia, dove ogni giorno potrebbe essere davvero l’ultimo.
Bonus
Di seguito trovate la versione di Take on Me presente nel videogioco The Last of Us: Parte II dove viene cantata da Ashley Johnson, che ricordiamo è la doppiatrice del personaggio di Ellie. A seguire potete leggere il testo del brano in lingua originale e la relativa traduzione in italiano, insieme alla canzone originale eseguita dagli A-ha.
Take on Me - Testo originale
We're talking away
I don't know what I'm to say
I'll say it anyway
Today is another day to find you
Shying away
I'll be coming for your love, okay?
Take on me (take on me)
Take me on (take on me)
I'll be gone
In a day or two
So needless to say
I'm odds and ends
But I'll be stumbling away
Slowly learning that life is okay
Say after me
It's no better to be safe than sorry
Take on me (take on me)
Take me on (take on me)
I'll be gone
In a day or two
All the things that you say, yeah
Is it life or just to play my worries away?
You're all the things I've got to remember
You're shying away
I'll be coming for you anyway
Take on me (take on me)
Take me on (take on me)
I'll be gone in a day
Take on me (take on me)
Take me on (take on me)
I'll be gone (take on me, take on me)
In a day (take me on, take on me)
Take on me (take on me)
Take me on (take on me)
Take on Me - Traduzione
Stiamo parlando da molto
Non so che cosa
Dovrei dire ma lo dirò lo stesso
Oggi è un altro giorno in cui ti sorprendo
A tenerti a distanza
Tornerò per il tuo amore, ok?
Prendimi, accettami
Me ne andrò
Fra un giorno o due
É così inutile dirlo
Sono confuso
Ma me ne andrò barcollando
Imparando lentamente che la vita è bella
Ripeti dopo di me
Non è meglio prevenire che curare
Prendimi, accettami
Me ne andrò
Fra un giorno o due
Oh, le cose che dici
Sono reali o le dici solo per non farmi preoccupare?
Sei tutto ciò che ho da ricordare
Ti stai allontanando
Ma verrò per te in ogni caso
Prendimi, accettami
Me ne andrò
Fra un giorno o due
Prendimi, accettami
Me ne andrò
Fra un giorno o due

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Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV The Last of Us. Crediti: Sony Pictures Television, PlayStation Productions, Naughty Dog, The Mighty Mint, Word Games
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