I 20 film horror da vedere prima di morire

L'horror è un genere che ci terrorizza da sempre, che ci spaventa da quando è nata la settima arte. Ecco 20 titoli imperdibili, 20 pellicole per non farvi dormire.

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Autore: Redazione NoSpoiler ,

Ci hanno spaventato, ci hanno fatto dormire con la luce accesa, ci hanno fatto riflettere, ci hanno fatto guarda con sospetto amici e parenti e, in alcuni casi, ci hanno anche fatto molto divertire. Ecco la nostra classifica dei 20 film horror che, a partire dagli anni 60 a oggi, bisognerebbe vedere almeno una volta prima di morire.

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Spegnete la luce, preparate i pop-corn e buona visione!

Creepshow (1982)

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Due nomi orbitano intorno a questo film composto da cinque capitoli: George A. Romero e Stephen King, rispettivamente regista e sceneggiatore (con una piccola incursione come attore) di Creepshow. La storia è quella di una micidiale raccolta a fumetti, Creepshow per l'appunto, che prende vita trasformando in realtà le cinque storie che racconta. Insetti assassini, una misteriosa cassa, la vendetta per un tradimento e chi più ne ha più ne metta.

Uno squisito omaggio ai gloriosi anni '80, una delle epoche d'oro dell'horror. Tra i vari attori coinvolti nel progetto uno spietato Leslie Nielsen, Ed Harris, Hal Holbrook, Ted Danson e il mito Tom Savini.

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Fantasmi (1979)

Phantams, se adottiamo il suo titolo originale, è uno dei franchise horror più longevi del cinema tanto che l'ultimo nato della serie, Phantasm: Ravager, è uscito nelle sale statunitensi nel 2016, a quasi quarant'anni di distanza dal primo capitolo. Protagonisti assoluti di Fantasmi sono il Tall Man (il mitologico Angus Scrimm) e le sue terribili sfere metalliche che dispensano morte dei modi più fantasiosi.

I ragazzini protagonisti del film affrontano il micidiale Tall Man in una sorta di precursore sanguinario dei Goonies: da vedere anche e soprattutto per la performance di Angus Scrimm.

The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair (1999)

Il found footage, o nastro ritrovato, è una tecnica narrativa cinematografica piuttosto antica ma che mai, prima di The Blair Witch Project, era stata combinata a una violentissima campagna virale come quella che ha affiancato il film. Negli Stati Uniti il pubblico era entrato in sala convinto che la drammatica storia di Heahter, Joshua e Michael fosse del tutto vera, che la loro sparizione fosse davvero raccontata nelle riprese amatoriali montate come un film.

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Se il risultato finale non ha convinto fino in fondo, resta però un film da vedere per l'eredità che ha lasciato: da quel fatidico 1999, infatti, si sono moltiplicati i mokumentary in chiave found footage. 

Dracula di Bram Stoker (1992)

I vampiri sono un grande classico del cinema horror e hanno debuttato sul grande schermo nel 1922, con il Nosferatu di Murnau. Perciò era d'obbligo scegliere almeno una pellicola che rappresentasse l'intera categoria dei non morti signori della notte e questa pellicola è proprio Dracula di Braham Stoker, lungometraggio diretto da Francis Ford Coppola. La storia del film ripercorre con un certo grado di fedeltà il romanzo di Stoker e dipinge un affresco nobile, decadente e spaventoso del più grande vampiro di sempre, il Conte Dracula. Gary Oldman, Anthony Hopkins, Winona Ryder e Keanu Reeves sono i quattro principali attori che danno vita alla favola nera per eccellenza sul signore dei vampiri. Da vedere, non c'è dubbio.

La Casa (1981)

Film d'esordio di Sam Raimi, uno dei più eclettici registi di tutti tempi. L'impianto narrativo è diventato un classico: un gruppo di ragazzi decide di trascorrere un week-end in uno chalet di montagna ma, purtroppo per loro, la casa sperduta nei boschi si rivela un ricettacolo di entità disposte a tutto pur di uccidere. Bruce Campbell interpreta il mitico Ash, personaggio destinato a tornare nei seguiti e a diventare vera icona del cinema di genere. Nota di colore: all'interno de La Casa fa la sua apparizione il Necronomicon, libro maledetto ispirato ai racconti H.P. Lovecraft.

La Casa, dal corto alla saga cinematografica: la storia di Evil Dead di Sam Raimi

Alien (1979)

Lo sappiamo, molti di voi staranno pensando che Alien non è un film horror ma bensì di fantascienza. Noi vi invitiamo a riconsiderare la pellicola: atmosfere claustrofobiche da antico maniero, creatura spaventosa e terribile che uccide uno a uno i membri dell'equipaggio, tensione in crescendo dal primo minuto all'ultimo. Se il mostro non fosse un alieno e l'ambientazione non fosse quella spaziale, Alien potrebbe essere considerato uno dei manuali dell'horror. Primo film di genere diretto da Ridley Scott ha tra i suoi interpreti Sigourney Weaver, Ian Holm e il compianto John Hurt. 

Alien: xenomorfi, space marines e filosofia

Nightmare - Dal Profondo della Notte (1984)

Chi di voi non conosce Freddy Krueger e il suo guanto con artigli metallici al posto delle dita? Chi di voi non ha temuto almeno una volta che l'uomo sfigurato dal fuoco, con quello strano cappello e quell'orrendo maglione verde-arancione visitasse i suoi sogni, finendo con l'ucciderlo? Freddy Krueger, interpretato da Robert Englund, è diventato una leggenda dell'horror e tutto inizia proprio da questo film. Diretto da Wes Craver, uno dei maestri indiscussi del genere, è stato film d'esordio di un giovanissimo Johnny Depp. Una piccola curiosità: il titolo originale del film è A Nightmare on Elm Street, perché Elm Street è la via in cui abitava Freddy Krueger. Be', Elm Street è anche la strada sulla quale, nel 1963, è stato ucciso Kennedy. Curioso no?

Nightmare: tutta la saga di Freddy Krueger e l'ordine in cui guardarla

Hellraiser (1987)

Scritto, prodotto e diretto da Clive Barker, autore di romanzi horror di fama mondiale, Hellraiser è diventato un vero e proprio cult anche e soprattutto alle mostruose figure dei Cenobiti (o Suppliziati), demoni dall'aspetto terribile che possono essere evocati grazie al pericolosissimo Cubo di LeMarchant (anche noto come Configurazione del Lamento). Hellraiser ci introduce proprio i Cenobiti e ci fa capire da quale dimensione di dolore e sofferenza questi provengano: una volta aperto il Cubo, l'anima (e il corpo) di chi la ha evocati corre gravi rischi. Pinehead (interpretato in questo film da Doug Bradley) è e resta il più famoso dei Supplizianti.

The Ring (2002)

La televisione può essere molto pericolosa e Gore Verbinsky ce lo dimostra dirigendo The Ring. Ispirato ai due horror giapponesi Ringu e Ringu 2, The Ring racconta di una VHS maledetta che causa la morte di chi ne vede il contenuto entro sette giorni dalla prima visione. Samara (Sadako in originale) è la bambina demone che esce letteralmente dallo schermo televisivo uccidendo in modo atroce le sue vittime. Perché abbiamo scelto The Ring e non le corrispettive versioni giapponesi? Per i nostri gusti il lavoro fatto da Verbinsky ha occidentalizzato un incubo che nella sua versione originale non era così efficace, confezionando poi un video killer davvero disturbante. E ricordate, Sette Giorni!

Il Signore del Male (1987)

Anche John Carpenter entra di prepotenza in questa classifica con un film che forse non è tra i suoi più conosciuti: Il Signore del Male. Un misterioso cilindro contenente uno strano liquido viene ritrovato all'interno di una chiesa abbandonata e padre Loomis (Donald Pleasence, l'attore feticcio di Carpenter) invita uno studioso e il suo staff per capire di cosa si tratti. Tra messaggi dal futuro, minacce di un nuovo Anticristo e mendicanti posseduti (al cui comando troviamo Alice Cooper), Carpenter riesce a confezionare una pellicola inquietante e molto, molto interessante. 

Darkness (2002)

Proponiamo un film purtroppo poco conosciuto di un regista spagnolo a nostro avviso davvero fenomenale: Jaume Balagueró. Il film racconta di eventi inquietanti che perseguitano una famiglia americana da poco trasferitasi in Spagna. Regina (Anna Paquin, la Rogue degli X-Men) scopre che la casa è stata costruita per essere sede di un rito sacrificale le cui vittime predestinate sono bambini. Inizia un crescendo di tensione e orrore che culminerà con uno dei finali più belli mai visti. Nel cast troviamo anche Iain Glen (Sir Jorah Mormont del Il Trono di Spade) e il nostro Giancarlo Giannini.

Lasciami Entrare (2008)

Tornano i vampiri, ma questa con una pellicola del tutto differente dal Dracula di Stoker. Tratto dall'omonimo romanzo dell'autore svedese John Ajvide Lindqvist, Lasciami Entrare non è solo un film horror. È un film appassionato sulla Svezia (il regista è lo svedese Tomas Alfredson), sui suoi difetti e sulle sue difficoltà. Oltre che una spietata finestra sulla solitudine di una creatura centenaria come la piccola vampira Eli. La narrazione è delicata ma procede sempre più verso un epilogo violento, crudo e romantico al tempo stesso. Un film unico nel suo genere, vittima di un terribile remake dal titolo Blood Story.

Shining (1980)

Cosa succede se un regista a dir poco geniale come Stanley Kubrick decide di trasporre sul grande schermo un romanzo del Re del brivido Stephen King? Il risultato può essere uno, e uno soltanto: un film straordinario. Per quanto differente dal corrispettivo letterario, Shining è una pellicola eccezionale. Lo scrittore alcolizzato Jack Torrance (un Jack Nicholson in stato di grazia) si trasferisce insieme alla famiglia per un lavoro da custode invernale all'Overlook Hotel. L'albergo però è colmo di oscuri segreti e Jack presto perderà il senno. Capolavoro assoluto e pieno zeppo di scene memorabili come quella delle due gemelle, del folle Jack sulla soglia e del triciclo che vaga per l'albergo attirato dalla camera 237.

Suspiria (1977)

Uno dei capolavori assoluti del Maestro Dario Argento, è il primo capitolo della Trilogia delle Madri ed è ispirato al romanzo Suspiria de Profundis di Thomas de Quincey. Il film racconta della giovane Susy (Jessica Harper) che, arrivata all'Accademia di danza di Friburgo, inizia a essere testimone di strani e misteriosi eventi. Streghe, magia nera, riti occulti: il giallo si fonde con l'horror accompagnato dall'eterna colonna sonora dei Goblin. Per il suo quarantesimo compleanno, Suspira è tornato nelle sale italiane proprio in questi giorni in versione 4k.

La casa del diavolo (2005)

Seguito del film culto La Casa dei 1000 Corpi, è la seconda pellicola diretta dal poliedrico Rob Zombie, leader del gruppo metal White Zombie, ed è uno dei rari casi in cui il seguito supera il primo capitolo. Rob Zombie continua a raccontarci le esecrabili gesta del mitico Capitan Spaulding (Sid Haig) di Otis Driftwood (Bill Moseley) e di Baby Firefly (Sheri Moon, moglie di Rob Zombie) ma questa volta facendo un deciso passo in avanti come qualità tecnica. In più la discutibile figura dello sceriffo John Quincy Wydell (William Forsythe) dà al film un marcia in più: nel mondo descritto da Rob Zombie nessuno è innocente e ci sono solo differenti sfumature di malvagità.

La Notte dei Morti Viventi (1968)

Gli zombie ci hanno messo un po' a entrare in classifica, ma lo fanno saltando direttamente al quinto posto con quello che possiamo considerare il caposaldo dei morti viventi. Diretto, scritto, montato, fotografato e musicato da George A. Romero, La Notte dei Morti Viventi ci racconta di una terribile nottata all'interno di un cimitero nel quale i morti si risvegliano e, lenti ma inesorabili, cercano di divorare gli esseri umani ancora vivi. Condito da un'acuta e complessa critica sociale, La Notte dei Morti Viventi ha di fatto creato una vera e propria mitologia zombie che ancora oggi gode di ottima salute. E ricordate: quando all'inferno non ci sarà più posto i morti cammineranno sulla terra.

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Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968)

Diretto da Roman Polansky è tratto dall'omonimo romanzo di Ira Levin, è un film carico di una violenza psicologica così forte da essere a dir poco disturbante. La giovane Rosemary (Mia Farrow) è sposata con l'aspirante attore Guy Woodhouse (John Cassavetes) che, per superare un momento di difficoltà lavorativa, stringe un patto con gli strani vicini di casa. Dopo una notte di passione della quale Rosemary ha ricordi confusi e inquietanti, la giovane rimane incinta e da lì inizia la sua segregazione. Perde peso, viene allontanata dalle amiche e i vicini si fanno sempre più oppressivi. Di chi è il figlio che tiene in grembo? Pellicola dannata, sia per tematiche che per la macabra associazione con l'omicidio rituale avvenuto l'anno successivo di Sharon Tate, moglie incinta di Polansky, per mano di Charles Manson.

L'Esorcista (1973)

Pellicola culto da cui è stata tratta anche una serie televisiva andata e dalla quale hanno originato sequel, prequel, e decine di pellicole a tema possessioni demoniache. Tratto da un romanzo di William Peter Blatty (scrittore scomparso di recente) e diretto da William Friedkin, L'Esorcista racconta della possessione della piccola Regan (Linda Blair) a opera del demone babilonese Pazuzu. Il film ha atmosfere molto oppressive oltre che tutta una parte di indagine medica canonica piuttosto cruda e, al netto di effetti speciali oggi considerati superati, riesce comunque a trasmettere la fortissima angoscia della possessione. Mitico l'arrivo di Padre Merrin (un grandioso Max Von Sydow) a casa di Regan, tra la nebbia e la colonna sonora famosa in tutto il mondo.

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Il Seme della Follia (1994)

Torna John Carpenter e lo fa alla grande con quella che consideriamo una delle sue migliori pellicole oltre che uno straordinario esempio di meta-cinema. L'investigatore privato John Trent (un bravissimo Sam Neill) viene ingaggiato per rintracciare l'autore best-seller Sutter Cane (Jurgen Prochnow), sparito proprio alla vigilia della pubblicazione del suo ultimo libro horror. Trent viene precipitato in un vero e proprio incubo nel quale la realtà si mescola con le invenzioni letterarie di Cane. Perché si è meritato il secondo posto? Prima cosa, è forse il film che meglio riesce a portare sul grande schermo le suggestioni letterarie di H.P. Lovecraft. Seconda cosa, ha un finale che definire geniale è riduttivo. A tal proposito, voi leggete Sutter Cane?

Martyrs (2008)

E veniamo a una pellicola girata dal francese Pascal Laugier. Descrivere Martyrs è piuttosto complicato perché nasconde al suo interno due film differenti. Il primo, che occupa quasi metà del minutaggio disponibile, si presenta come la classica storia di un mostro misterioso che perseguita la giovane Lucie. La seconda parte invece spariglia il tavolo narrativo dando vita a una delle cose più disturbanti e cattive mai viste, traghettando lo spettatore in una spirale di orrore che culmina con un finale a dir poco superbo. Se avete uno stomaco debole, questo film non fa per voi. Ma se siete in cerca di emozioni forti e di qualcosa che non vi abbandoni alla parola 'fine', Martyrs è quello che vi serve. Attenzione, evitate come la peste il remake del 2015.
 
E adesso, buona scorpacciata di paura!
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