MIT sviluppa 'vermi robot' contro gli ictus cerebrali

Autore: Danilo Abate ,

Alcuni ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno messo a punto una tecnologia rivoluzionaria, atta a facilitare in futuro gli interventi chirurgici in caso di ictus cerebrale, causato dell'improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule del cervello, dovuto al mancato afflusso d’ossigeno e nutrienti trasportati dal sangue (ischemia) oppure a un’emorragia cerebrale.

Operare a livello della struttura labirintica del cervello è a dir poco complesso, e dunque i geni del MIT hanno ideato una specie di “verme robotico”, per certi versi un filo che può essere guidato magneticamente da un operatore dall’esterno del corpo del paziente, e nella clip di seguito potete osservare il vermiciattolo all’opera mentre attraversa agilmente un modello che riproduce i vasi sanguigni cerebrali.

Xuanhe Zhao, docente d’ingegneria meccanica e civile al MIT e coautore della ricerca, sottolinea con forza l’importanza che il verme robotico potrebbe avere in campo medico:

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L’ictus è una fra le malattie più diffuse e mortali in assoluto, necessita un’intervento repentino, possibilmente entro 90-60 minuti dalla manifestazione dei primi sintomi. Se fosse possibile mettere a punto un dispositivo in grado di invertire il blocco dei vasi sanguigni, si potrebbero evitare danni permanenti al cervello che troppo spesso si verificano in questi casi.

Al giorno d'oggi viene effettuata una complessa operazione endovascolare per eliminare eventuali coaguli di sangue, facendo passare un filo sottile a livello dell’arteria presente nell’inguine o nella gamba. Tale filo viene manipolato manualmente ed è costituto da leghe metalliche rivestite da polimeri che possono arrecare danno ai tessuti.

Il verme robotico del team di Zhao presenta invece un nucleo in lega di nichel-titanio, un materiale che riprende la sua forma originale se deformato e che risulta più flessibile e “agile” nel muoversi attraverso i vasi sanguigni.

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Il filo che costituisce il verme robotico è inoltre dotato di una superficie liscia e rivestito da un idrogel che lo rende biocompatibile, senza influire però in alcun modo sulla capacità di risposta ai comandi esterni delle particelle magnetiche in esso contenute.

Il verme robot può anche essere dotato di luce laser o appositamente modificato per trasportare farmaci nell’organismo, come ad esempio degli anticoagulanti.

E voi che ne pensate? Sbalorditi dal verme robot in azione?

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