Dopo gli attentati del 22 maggio durante il tour di Ariana Grande e del 3 giugno a Londra, la Gran Bretagna ha deciso di reagire al terrorismo con un grande happening di musica, amore e coraggio.
Domenica 4 giugno, #OneLoveManchester ha risposto all'odio e alla paura celebrando la vita e rendendo omaggio alle vittime con una parata di star e un pubblico di oltre 50mila persone.
L'evento si è svolto all'Old Trafford, lo stadio di cricket della città, ed è stato organizzato dalla cantante statunitense per raccogliere fondi per le persone rimaste coinvolte negli attacchi e i loro familiari.
Se ve lo siete perso, qui sopra trovate il video completo del concerto e a seguire una carrellata dei momenti migliori della serata!
Robbie Williams e i Take That
#OneLoveManchester ha regalato una grande quantità di emozioni agli spettatori e ha iniziato fin da subito con l'apparizione a sorpresa di Robbie Williams. Ma non è stato solo sentire il nome del cantante a fare esplodere il pubblico in un boato, bensì il fatto che ad annunciarlo sia stato Gary Barlow.
I Take That (rimasti orfani anche di Jason Orange) e il loro ex compagno si sono incrociati sul palco per pochi istanti e rivederli insieme ha fatto scendere più di un brivido lungo la schiena (e pure qualche lacrimuccia) a chi è stato adolescente negli anni '90.
Purtroppo, la reunion è stata breve e non c'è stato tempo per nessuna canzone insieme, ma Robbie ha ripagato la (piccola) delusione degli spettatori con un'esibizione da brividi.
Il "ragazzo terribile" del pop inglese non si è risparmiato e ha fatto venire la pelle d'oca ai presenti con la scelta di modificare una strofa di Strong in omaggio alle vittime dell'attentato del 22 maggio:
Manchester, noi siamo forti e continueremo a cantare la nostra canzone.
E il pubblico lo ha ringraziato con un'ovazione e poi cantando come una sola voce Angel.
Alla fine, Robbie (che si è presentato sul palco con la felpa del Purpose Tour di Justin Bieber) era visibilmente commosso.
Ariana Grande, il coro della Parrs Wood High School e la piccola Olivia
Ariana Grande è stata l'anima della lunga serata di musica all'Old Trafford e vederla spendersi sul palco senza riserve ha fatto capire a chi ancora non la conosceva il perché del suo grande successo tra le nuove generazioni e l'adorazione che hanno per lei gli "Arianator".
La cantante si è esibita in diversi duetti, tra cui uno con il coro della Parrs Wood High School di Manchester. I 26 giovanissimi interpreti sono stati invitati a esibirsi sul palco dopo che avevano registrato e messo online una versione di My Everything per raccogliere fondi per le vittime dell'attentato del 22 maggio.
L'emozione di cantare con il loro idolo, davanti a una folla oceanica di persone, è stata enorme e alla fine la solista, la 12enne Natasha Seth, è scoppiata in lacrime ed è stata stretta da Ariana in un commovente abbraccio consolatorio.
Tra un brano e l'altro, la cantante ha toccato il cuore del pubblico anche offrendo un ricordo di una piccola vittima dell'attacco terroristico:
Ho avuto il piacere di conoscere la mamma di Olivia pochi giorni fa e quando l'ho incontrata sono scoppiata in lacrime e l'ho abbracciata forte. E lei mi ha detto di smettere di piangere, perché Olivia non avrebbe voluto vedermi così. E poi mi ha detto che a Olivia sarebbe piaciuto sentire le mie canzoni più famose. Perciò, dopo avere preparato uno spettacolo completamente diverso, nella prova generale di ieri abbiamo cambiato tutto.
Ariana Grande e i Coldplay
La hit degli Oasis Don't Look Back In Anger (Non Guardare al Passato con Rabbia) è diventata l'inno degli abitanti di Manchester dopo l'attentato del 22 maggio e ha ovviamente trovato spazio nel grande concerto dell'Old Trafford.
Ma diversamente da quello che si sarebbe potuto pensare, a interpretarla non sono stati i legittimi "proprietari", bensì Ariana Grande e i Coldplay.
La band londinese non è mai stata molto amata dai fratelli Gallagher (per usare un eufemismo) e sentire Chris Martin cantare il brano è stato quantomeno surreale. Ma nel prosieguo della serata è stata chiaro che i miracoli possono accadere e soprattutto l'inedito duetto è stato un vero e proprio rito catartico collettivo.
Dopo, i Coldplay hanno eseguito altri loro brani, tra cui Viva la Vida, le cui parole sono risuonate potenti nel cuore degli spettatori e nel cielo di Manchester.
Liam Gallagher e Chris Martin
L'ultimo ospite della serata è stato uno dei più importanti rappresentati della scena musicale di Manchester: Liam Gallagher.
L'ex Oasis si è presentato sul palco senza il fratello Noel (al quale ha riservato un pesantissimo attacco su Twitter, accusandolo di essere un "triste c******" per non aver partecipato all'evento) e ha cantato la hit della band Rock 'N' Roll Star e il suo nuovo singolo da solista, Wall of Glass.
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Poi ha fatto qualcosa di incredibile, che sarà anche stato concordato, ma che conoscendo il temperamento del rocker e il suo pensiero sui Coldplay ha davvero dell'eccezionale: ha invitato a esibirsi con lui Chris Martin.
I due hanno eseguito una commovente versione di Live Forever e Liam l'ha introdotta dicendo:
Voglio dedicare questa canzone alle belle persone che sono state uccise durante l'attacco terroristico di Manchester.
E cantare con il frontman dei Coldplay è piaciuto talmente tanto a Liam, che in un'intervista con l'emittente olandese Radio 3FM Extra ha ritrattato tutti gli insulti del passato:
I Coldplay non hanno mai suonato così bene, non credete? Ero lì e pensavo: 'C****, se suonate bene. Ritiro tutto quello che ho detto in passato su di voi. Suonate f********* bene!'. Non mi interessa [cosa penserà ora la gente di me, n.d.r.]. Sono dei tipi in gamba. E Chris è un figo.
Il poliziotto e il ballo con gli spettatori
Durante #OneLoveManchester le emozioni non sono state solo sul palco.
I tanti fan giovanissimi con mamma e papà al seguito, le persone sorridenti, i ragazzi e le ragazze che intonavano le canzoni dei loro idoli hanno contribuito a creare un'atmosfera eccezionale, che ha risposto al terrore con una forza che nessun proclama politico o bomba avrà mai.
E in mezzo a questa folla unita, determinata e decisa a "non guardare al passato con rabbia", le telecamere hanno catturato un'immagine che è diventata subito il simbolo del concerto: un poliziotto che ballava con un gruppo di piccoli fan di Ariana.
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