Sony brevetta un sistema per il trade-in dei giochi digitali

Autore: Agnese Carluccio ,

Il mercato dei giochi digitali è in continua crescita. Su PC, le copie fisiche sono pressoché un lontano ricordo grazie a Steam, Epic Games Store, Origin e altre piattaforme per l’acquisto di titoli in formato digitale, che propongono spesso sconti importanti e rendono il tutto molto più semplice e pratico. Anche su console i dati sono alquanto interessanti: al giorno d’oggi, le copie digitali rappresentano circa la metà del totale di copie vendute. Ciò deve aver spinto Sony a depositare un nuovo brevetto riguardante proprio le copie digitali dei videogiochi venduti.

Come si legge nel testo integrale, il brevetto riguarda anzitutto l’implementazione di un sistema di “digital gifting”, ossia regalo digitale all’interno dello Store. In altre parole, i giocatori potranno effettuare un acquisto per conto di altri utenti, donando loro un nuovo gioco non incluso nella rispettiva collezione. Una pratica ormai comune per la maggior parte degli Store, seppur ancora inedita su PlayStation. 

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Ma non è tutto: vi è infatti un passaggio ancora più interessante, che riguarda il trade-in dei giochi digitali. Stando a quanto evidenziato nel testo, Sony sembra essere intenzionata a integrare un sistema di valutazione, vendita e scambio delle copie digitali “usate”, basandosi su termini ben precisi. Si tratta di una vera e propria novità nel settore, fino ad ora limitato al semplice scambio di copie fisiche.

Sony
Joystick PS4

Il funzionamento di questo sistema non è esposto nel brevetto, ma ipotizziamo che Sony possa implementare un metodo di valutazione ben preciso all’interno del suo Store, classificando i giochi in base alla richiesta, al prezzo iniziale e alla data d’uscita. Una volta finalizzata l’offerta, i titoli dovrebbero essere rimossi dalla libreria del giocatore in cambio di credito spendibile sul PlayStation Network.

Tuttavia, queste sono solo ipotesi. Nella realtà, i brevetti non sempre si trasformano in nuovi prodotti di mercato: spesso infatti, le società depositano una loro proprietà intellettuale con il preciso intento di monetizzare. Le compagnie interessate a implementare la suddetta funzione nei loro Store sono così costrette, di fatto, a pagare una percentuale relativa all’uso della licenza. Ci auguriamo tuttavia che non sia questo il caso, e che Sony decida dunque di portare a compimento questo interessante progetto.

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