The Blacklist: Redemption – Recensione episodio 1x07. Whitehall

Autore: Alice Grisa ,

L’ultimo episodio di #The Blacklist: Redemption, Scambio si era concluso con un colpo di scena eclatante.

Howard, inchiodato in un letto d'ospedale, aveva rivelato a #Scottie quel grande mistero che era sempre stato parte di lei.

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Era già chiaro che, dopo una svolta del genere, la linea orizzontale avrebbe prevalso su quella verticale e così è stato, con il naturale confluire dell'ipotetico caso di puntata nel flusso più potente e interessante del conflitto malsano tra gli Hargrave.

La verità non rende liberi

C'eravamo tanto amati in salsa spy preme l'acceleratore in questo anticipo di season finale (il prossimo episodio sarà l'ultimo) e polarizza ancora di più le ostilità tra coniugi, che ruotano intorno a un segreto più potente di tutto (anche dei legami di sangue? Sì).

Scottie, che da vera lady di ferro aveva fatto rinchiudere il marito redivivo (o meglio, mai morto) in un ospedale psichiatrico con un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) confezionato al volo, ha scoperto proprio da Howard quello che da un lato non avrebbe mai immaginato e dall’altro ha sempre saputo: #Tom Keen è suo figlio.

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The Blacklist: Redemption: Scottie fa una rivelazione
Scottie e la presa di consapevolezza

La scoperta ha turbato la glaciale protagonista ma non quanto avrebbe turbato un essere più vulnerabile di lei.

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In questo episodio, che comincia a districare la matassa, scopriamo fondamentalmente due cose: la prima è che Scottie è cattiva e Howard è "buono" (a meno che il season finale non dia un’altra risposta che rovesci le carte in tavola). La seconda è che Whitehall non è una cosa, una missione o un’operazione, ma una persona.

Ma andiamo per ordine. 

Scottie (non) sorprende

Scottie accoglie Tom con sconcerto, ansia, lacrime che sembrano fittizie e appiccicate al volto e affettuosa crudeltà: la Scottie-professionale prevale ancora una volta su quella umana ed è decisa a scoprire cosa il figlio sappia di Whitehall.

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La Scottie-mamma non può ignorare i brandelli di un orgoglio ferito: cercato Christopher ovunque e lui, Tom, lo sapeva e non ha mai detto nulla.

Mi hai spezzato il cuore.

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La donna, senza scomporre più di tanto la propria maschera di ghiaccio, ammette di avere molta voglia di scoprire cos’abbia fatto il suo Christopher in tutti questi anni… ma non si può.

Di rado possiamo fare le cose che vogliamo.

C'è qualcosa di molto ma molto più importante di suo figlio ritrovato: fermare Howard.

Howard non si è fatto incastrare dalla rete di macchinazioni, ma con una mossa astuta (infiltrare Tom nella scacchiera della Halcyon) ha quasi disintegrato la regina. Ora Whitehall è in pericolo imminente ed è più urgente del ritrovamento di Tom.

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Ecco perché Scottie rinuncia (di nuovo?) a fare la madre per seguire qualcosa di diverso.

Il ribaltamento di Edipo

E qui ci aspetta il primo sconcertante (ma neanche tanto) colpo di scena: le carezze e le parole dolci di Scottie per il figlio ritrovato lo conducono in una cella sotterranea, dove Tom viene legato e picchiato a sangue da uno zelante Solomon.

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The Blacklist: Redemption, Tom viene picchiato da Solomon
Tom in pericolo

Il collega non risparmia i colpi ma Tom riesce a liberarsi e, coperto di sangue, s’imbatte in una Scottie armata che arriva a un passo dallo sparargli.

Vi aspettavate questa reazione da Susan? Quello che sorprende, e che forse è la cosa più sbrigativa dell'episodio, è la mancanza di sfumature da parte di una donna che è stata disegnata soprattutto dal proprio lato pragmatico piuttosto che da quello più intimista dei chiaroscuri.

Con questo scenario e questo comportamento da parte di Susan, non abbiamo (in teoria) alcun dubbio sulla ripartizione di bene e male all’interno della coppia della Halcyon: a quanto pare, Scottie è spietata e ha davvero cercato di far passare Howard per paranoico.

Il genere utilizzato - thriller, d'azione e spy - non avrebbe consentito un approfondimento più mirato sul dilemma di Scottie, lacerata tra una maternità tanto inseguita quanto rinnegabile e interessi personali profondi, ancora più profondi di quanto possa esserlo il legame con un figlio scomparso. Quest’ultimo punto forse può lasciare perplessi: come può una mamma essere così sbrigativa nel prendere una decisione fatale?

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The Blacklist: Redemption, Tom fugge dalla Halcyon
Tom in fuga

Il conflitto si limita a incarnarsi nel volto composto (troppo composto) della protagonista, che attraversa la tempesta senza subire una trasformazione (ma quindi la "redenzione" del titolo a chi sarebbe riferita? Per capirlo dobbiamo aspettare il prossimo episodio).

Tom sceglie il padre

È l’esitazione della donna la chiave di tutto: in bilico tra spietatezza e sentimenti viscerali, Scottie manifesta una lieve debolezza nella sua corazza ed è proprio questa la breccia in cui si insinua Tom per fuggire dalla prigione Halcyon.

Chissà se la madre gli avrebbe davvero sparato: non potremo saperlo, anche se le fila narrative dell’episodio fanno di tutto per cucire una Scottie davvero, sotto tutti i punti di vista, implacabile.

Il contraltare dell’azione pietrificante della protagonista-antagonista è proprio la calma cervellotica di Howard, che incontra Tom (appena fuggito e ancora coperto di sangue) in un negozio di fumetti: è un’incursione pop in un assemblato narrativo chirurgico e lucido e ci porta davvero a pensare che sia Howard quello che ha sempre detto la verità.

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The Blacklist: Redemption, Howard in primo piano
Howard ha sempre avuto ragione?

E se non fosse così? 

Whitehall über alles

Abbiamo un nuovo episodio per scoprirlo, ma intanto abbiamo degli elementi piuttosto netti che argomentano la colpevolezza di Scottie contro l’innocenza (convertita in febbrile paranoia) del marito. Howard fabbricando un’antenna parabolica riesce a entrare nella rete Artax, il sistema criptato della Halcyon, e arriva fino al cuore della serie: Whitehall.

Padre e figlio trovano Whitehall, che non è una cosa ma una persona: un matematico tenuto prigioniero da Scottie (interpretato da Clarke Peters) per elaborare un sistema potentissimo di reperimento delle informazioni.

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The Blacklist: Redemption, Howard e Tom trovano Whitehall
Whitehall è un matematico tenuto prigioniero

Sono proprio le informazioni il tassello finale di questa assurda e insolita caccia al tesoro tra spie, rapimenti e bugie. Il Sacro Graal di Scottie è la conoscenza capillare, infiltrata, illegittima, la presa di possesso di dati che contano più di qualunque cosa.

Sulle tracce di Tom e Howard ci sono Scottie e i suoi, tranne Nez che – dopo un momento di smarrimento – decide di schierarsi con l’amico e collega.

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The Blacklist: Redemption, Nez si schiera con Tom
Nez è dalla parte di Tom

Lo scontro finale comincia a profilarsi con la spaccatura dei protagonisti in due fazioni: ci sono i fedeli a Scottie e gli anti-Scottie. E poi c’è Tom, che sembra emergere da tutti gli annaspamenti alla ricerca della verità e decidere una volta per tutte che il padre è la vittima e la madre la carnefice.

Ritorni e triangoli

All’interno della concitata anticamera del gran finale, s’inseriscono altre due parentesi: la prima è il ritorno di Liz, che grazie all’FBI riesce a far liberare Howard. Finalmente vediamo una scena di Tom con la donna che ama, che lo aggiorna sui progressi della piccola Agnes.

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The Blacklist: Redemption, Liz rivede Tom
Tom torna da Liz

La seconda è un triangolo piuttosto fine a sé stesso (salvo sorprese del prossimo episodio) tra Scottie, l’assistente Kat e il toy-boy Trevor (che scopriamo chiamarsi Daniel). L’assistente va a letto con il sexy gigolò ma una donna come Scottie - che vive per le informazioni - non può impiegarci meno di pochi minuti a scoprirlo.

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The Blacklist: Redemption, l'assistente di Scottie
Il triangolo con il toy boy

La funzionalità di questo snodo narrativo potrebbe essere duplice: o Trevor c'entra qualcosa nella maxi-struttura narrativa oppure la storyline è stata concepita solo per aumentare l'ascendente e la presa di potere di Scottie nei confronti dell'assistente.

Come andrà a finire?

Non entrerò dal retro, ma dalla porta principale.

La dichiarazione di Howard, braccato dagli uomini della Halcyon, lascia perplesso Tom, ma l'uomo ha le idee chiare per neutralizzare Susan: non nascondersi ma strillare a tutti quello che è successo.

E quindi vediamo il padre di Tom parlare con telecamere e giornalisti di come sua moglie abbia tentato di distruggerlo e impossessarsi della Halcyon.

È chiaro che il prossimo episodio si concentrerà sullo scontro finale tra marito e moglie (e pensare che un tempo si amavano, prima che lei piangesse a un funerale inscenato!).

Rimane il dubbio sollevato da Howard nell'episodio delle spie russe, sulla possibilità che la vera Scottie sia stata sostituita da un doppelgänger sovietico.

Rimane poi, soprattutto, quel titolo che fluttua nell'aria dall'inizio dello spin-off: chi sarà a "redimersi" e perché?

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