The Hot Zone: la recensione del romanzo-verità da cui è tratta la serie

Autore: Chiara Poli ,

Se dovessi scegliere una sola parola per definire questo libro, non avrei dubbi: sconvolgente. Sotto molti punti di vista, The Hot Zone - Area di contagio. La vera storia del virus Ebola - scritto da Richard Preston nel 1994 cambia la prospettiva di chi lo legge.

Sconvolge, spaventa, ma soprattutto insegna.

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La comparsa dell'AIDS, di Ebola e di chissà quanti altri agenti scaturiti dalla foresta pluviale sembra essere una naturale conseguenza della distruzione della biosfera tropicale. Sono virus, questi, che emergono da zone ecologicamente disastrate del pianeta.

Rizzoli
The Hot Zone - Area di contagio di Richard Preston
The Hot Zone - Area di contagio: il libro di Richard Preston

Ho imparato molto, leggendolo. Ho scoperto dell'epidemia - pardon: delle due epidemie - di Ebola che hanno colpito una struttura di Reston, nei pressi di Washington, che importava scimmie da laboratorio dalle Filippine.

Ho appreso tutto ciò che è noto su EbolaVirus, sulle sue varianti, sulle vittime umane e animali che ha mietuto in Africa, e nelle Filippine, e negli USA.

Ho assistito, impotente, al racconto della crudeltà e dell'orrore perpetrati dall'uomo sugli animali, nei laboratori e in Africa.

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Trasportò i due cadaveri in una saletta in fondo al corridoio e chiuse la porta, perché le altre scimmie non lo vedessero: è impossibile sezionare una scimmia morta davanti alle sua compagne, poiché la loro reazione è inevitabilmente violenta.

Ho letto con disgusto del disprezzo per la vita, e ho sopportato a fatica le frasi fuori luogo dell'autore riferite al comportamento degli animali.

Perché ho letto questo libro oggi, mentre il riscaldamento globale è un'emergenza che il mondo sembra ancora voler sottovalutare, sono rimasta turbata dalla scoperta che Ebola, AIDS e altri virus - tutti provenienti dalle foreste pluviali africane - vengono definiti come un meccanismo di difesa della natura verso il più pericoloso e distruttivo parassita: l'essere umano.

Fra verità e romanzo

Il virus Ebola prende il nome dal fiume Ebola, un affluente del Congo. La prima emergenza nota di Ebola Zaire si verificò nel settembre 1976, quando fece la sua simultanea comparsa in 45 villaggi situati nei pressi delle sorgenti del fiume. [...] L'epidemia di Ebola Sudan può essere paragonata a un esperimento nucleare effettuato in segreto. Se mai l'umanità si è trovata sull'orlo di un evento in grado di provocarne l'estinzione, non l'abbiamo mai saputo.

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The Hot Zone è l'unione di diverse tecniche narrative. Dalla fredda e tesa documentazione degli effetti di Ebola sugli esseri umani e sugli animali al racconto romanzato dei fatti che, nel 1989 e nel 1990, portarono a un'epidemia di Ebola vicino a Washington. Un'epidemia che uccise - o causò la morte per mano umana - di centinaia di scimmie e che, seppur priva di vittime umane, dimostrò quanto fragile fosse la nostra illusione di sicurezza e protezione.

Richard Preston ha intervistato tutti i protagonisti della vicenda, a cominciare dai coniuge Jerry e Nancy Jaax - veterinari dell'esercito - e ha riportato nel dettaglio le loro esperienze, arricchendole con un approfondimento del loro stato emotivo.

Fox
Julianna Margulies è Nancy Jaax in The Hot Zone - Area di Contagio
Julianna Margulies impersona Nancy Jaax nella miniserie tratta da The Hot Zone - Area di Contagio

Ha descritto con dovizia di particolari le procedure per il contenimento dell'epidemia, quelle per l'autopsia delle scimmie infette, quelle per la conservazione e l'analisi dei campioni.

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Leggendo il suo libro, impariamo tutto sui filovirus, diventiamo esperti di procedure di Quarto Livello di rischio biologico e scopriamo cose che, senza dubbio, non sapevamo. Perché nessuno ce ne aveva mai parlato.

Nell'ultima parte, l'autore racconta il proprio viaggio a Kitum Cave, una grotta in Kenya, nella quale un ragazzino molti anni prima si contagiò e morì. E credo che sia questa parte, l'ultima, a conclusione di ciò che lo stesso Richard Preston aveva imparato nel corso di lunghe interviste e ricerche, a essere la più sconvolgente. 

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Perché svela la natura dei filovirus, la loro provenienza, il barbaro stile di vita che - secondo l'autore - li ha spinti a ribellarsi alla morte e alla devastazione portata dall'uomo.

Si può dire che la Terra stia creando una risposta immunitaria alla razza umana. Comincia cioè a reagire al parassita umano, al cemento che invade il pianeta, alla cancerogena iperdensità abitativa delle città, sature di primati che si moltiplicano, agli insediamenti che crescono e si espandono minacciando di travolgere la biosfera con estinzioni di massa.

Il Dio Denaro

Ma c'è anche molto altro.

C'è la scoperta - e il termine sconvolgente non rende abbastanza l'idea - di come, nonostante la prima epidemia, il laboratorio di Reston riprese ad acquistare scimmie dallo stesso venditore di Manila che aveva fatto entrare negli USA le scimmie affette da Ebola. Causando, naturalmente, una seconda e ancor più pericolosa epidemia fra le scimmie a Reston, nel 1990, dopo quella del 1989.

La spiegazione, che fa da filo conduttore all'intero racconto di Preston, dall'inizio alla fine, è una sola: il profitto.

Nonostante il rischio biologico e gli eventi precedenti, il laboratorio noto come "La casa delle scimmie" ripartì come se non fosse successo nulla, perché le scimmie erano troppo redditizie e gli accordi con il fornitore di Manila erano vantaggiosi dal punto di vista economico.

La mostruosità di ciò che abbiamo fatto agli animali, per fini futili come le sperimentazioni cosmetiche - tanto per dirne una - sono parte integrante di quella consapevolezza che avvolge il lettore, passo dopo passo, mentre avanza nella scoperta di un evento che, in circostanze diverse, avrebbe potuto distruggerci.

Basta così poco per distruggere il delicato equilibrio di un ecosistema. E noi abbiamo compiuto azioni che "poco", di certo, non sono.

Un'incredibile attualità

The Hot Zone - Area di contagio è stato dato alle stampe per la prima volta nel 1994, ossia 25 anni fa. Eppure, è ancora incredibilmente attuale.

Nei giorni in cui l'Amazzonia brucia, uccidendo in modo atroce animali e distruggendo parte del polmone verde più prezioso rimasto sulla Terra, la lettura di The Hot Zone - Area di contagio non può lasciare indifferenti.

Non dobbiamo soffermarci sui dettagli inutili - che Preston inserisce al semplice scopo di caricare ancor più la tensione, facendoci entrare nelle vite dei protagonisti - né dobbiamo accettare le parole crude che rivolge agli animali, considerandoli oggetti senza sentimenti ed emozioni, perché erano i ricercatori, le aziende e il business stesso a farlo.

Non dobbiamo farlo. Dobbiamo imparare ad andare oltre, a cogliere il vero, profondo e illuminante significato leggendo la storia di Ebola nelle sue varianti, e il resoconto delle epidemie di Reston.

Dobbiamo varcare i limiti, diventare esperti, calarci nei panni dello stesso Preston e andare con lui in Africa, avvolti in una tuta protettiva, a caccia delle origini di una delle varianti di Ebola.

Solo così, The Hot Zone avrà raggiunto il suo scopo. Solo così capiremo davvero che dobbiamo smettere di piegare la natura ai nostri bisogni e alle nostre ambizioni economiche. 

Abbiamo già tutto ciò di cui necessitiamo, e molto di più. Mentre in altre zone del mondo, puta caso proprio nella stessa Africa dalla quale provengono i filovirus più letali mai identificati, la situazione è ben diversa.

Non possiamo tornare indietro, ma possiamo fermarci

The Hot Zone - Area di contagio è il racconto romanzato di fatti veramente avvenuti. Nonostante, per rispetto della privacy, alcuni dei nomi siano stati cambiati, la sostanza non cambia: ci siamo noi, dietro a quell'epidemia. Noi, con le nostre scellerate azioni tese esclusivamente al profitto.

E ora che The Hot Zone sta per arrivare in TV, con la miniserie in onda in contemporanea su FOX e National Geographic, è più che mai doveroso leggere il libro che le ha dato origine.

Perché dobbiamo diventare consapevoli di ciò che abbiamo fatto e che ancora stiamo facendo alla nostra casa, la Terra.

Prima che sia troppo tardi... No. The Hot Zone è chiaro a riguardo: è già troppo tardi. Era già troppo tardi vent'anni fa.

Non possiamo rimediare ai danni fatti. Ma possiamo fermarli. Possiamo fermare tutto questo. Possiamo provare a salvare il salvabile. 

E la lettura di The Hot Zone, così come quella di tutti i testi medici e scientifici su alimentazione, natura ed ecologia, fa parte degli strumenti a nostra disposizione.

Commento

cpop.it

100

Sotto molti punti di vista, The Hot Zone: Area di contagio, scritto da Richard Preston nel 1994, cambia la prospettiva di chi lo legge. Sconvolge, spaventa... Ma soprattutto insegna. Perciò va letto.

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