Venezia 76: ecco i film da tenere d'occhio

Autore: Claudio Rugiero ,

L'evento cinematografico più atteso è finalmente alle porte. Parliamo naturalmente della 76esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che avrà luogo dal 28 agosto a 7 settembre.

Oltre all'incontro con le star che sfileranno sul red carpet, per i presenti a Lido si prevedono undici intense giornate di proiezioni. 

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Tra titoli in anteprima mondiale, classici restaurati, episodi di serie TV e opere di autori emergenti, il programma di quest'anno sembra riservare parecchie sorprese. Si parte con La vérité, il lungometraggio di apertura che porterà a Lido un tris di attori di tutto rispetto (Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke) e si chiude con The Burnt Orange Heresy dell'italiano Giuseppe Capotondi. In competizione troviamo diversi film molto attesi, ritorni di assidui frequentatori del festival e tante altre opere ragguardevoli.

Biennale di Venezia
Poster ufficiale della 76esima Mostra del Cinema di Venezia

Tra i lungometraggi presenti a Lido abbiamo selezionato undici titoli da tenere d'occhio. Si tratta di film particolarmente attesi e di cui nei mesi precedenti abbiamo appreso alcuni interessanti dettagli che vale la pena di ricordare. Di seguito ve ne parliamo:

  • Joker
  • Ad Astra - Missione Classificata
  • La vérité
  • Storia di un matrimonio
  • Martin Eden
  • Il sindaco del Rione Sanità
  • 5 è il numero perfetto
  • The Laundromat
  • L'ufficiale e la spia
  • The Burnt Orange Heresy
  • Vivere

Joker

Difficile trovare un titolo che desti più curiosità di #Joker. Innanzitutto per la coraggiosa scelta di piazzarlo in concorso, prima volta per un cinecomic e ci auguriamo che non sia un semplice traguardo, bensì un nuovo inizio. Un film - come ha detto Alberto Barbera, direttore artistico della mostra - "davvero inaspettato".

Le prime notizie su Joker risalgono a circa un anno fa, quando avevamo appreso che Joaquin Phoenix era in trattative per il ruolo del folle arcinemico di Batman. Il progetto è stato subito al centro dei riflettori e un po' alla volta sono emersi alcuni dettagli sul film. Durante questo lasso di tempo, il regista Todd Phillips, autore della trilogia di Una notte da leoni, non ha mancato di pubblicare su Instagram alcuni scatti dal set creando così un dialogo attivo con i fan circa la sua idea di Joker. Il suo entusiasmo è stato contagioso e perfino i più scettici si sono dovuti ricredere in seguito alla pubblicazione del primo trailer ufficiale.

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Da allora, le voci di una sua possibile presenza in concorso a Venezia sono diventate sempre più insistenti, ma la conferma definitiva è arrivata con la conferenza stampa dello scorso 25 luglio. Barbera si è detto entusiasta del fatto che Warner Bros. abbia deciso di accettare la competizione e ha parlato molto bene del film di Phillips:

È un grande film sulle contraddizioni delle metropoli contemporanee con un Phoenix al meglio delle sue possibilità e un De Niro di una bravura impressionante.

L'entusiasmo dei fan si è quindi subito fatto sentire sui social network, diverse riviste hanno dedicato la loro copertina al film e saggiamente la prima proiezione per il pubblico è stata fissata per sabato 31 settembre.

Joker sembrerebbe avere tutte le carte in regola per ambire al Leone d'oro e per eguagliare il particolare primato detenuto da La forma dell'acqua (dopo il primo Leone fantasy sarà la volta di un cinecomic?) e per diventare uno dei principali contendenti alla prossima cerimonia degli Oscar (9 febbraio 2020).

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Warner Bros. Italia
Joaquin Phoenix nel poster italiano di Joker

Clown di giorno e comico di cabaret di notte, Arthur Fleck ha un sogno: vuole far ridere. Il pubblico però non sembra pronto al suo particolare umorismo e diviene in poco tempo lo zimbello della città.

Prigioniero di un’esistenza ciclica, tra apatia e crudeltà, Arthur prende una decisione sbagliata che innesca una reazione a catena di eventi che lo porterà verso una nuova e pericolosa strada. Nei panni di un sinistro clown dal largo sorriso, terrorizza Gotham City diventando in poco tempo noto come uno dei più temibili criminali.

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La sceneggiatura, scritta appositamente per Joaquin Phoenix, non solo fornisce al regista il pretesto per uno studio approfondito sul personaggio, ma diventa anche un monito di carattere universale.

Il film uscirà nelle sale italiane il prossimo 3 ottobre con Warner Bros. Italia.

Il resto del cast comprende Zazie Beetz, Bill Camp, Frances Conroy, Brett Cullen, Douglas Hodge, Marc Maron e Dante Pereira-Olson.

Ad Astra - Missione Classificata

Altro titolo molto atteso. Originariamente #Ad Astra - Missione Classificata sarebbe dovuto arrivare nelle sale italiane a gennaio 2019 ed era stata perfino rilasciata una prima immagine ufficiale che ritraeva Brad Pitt in versione astronauta. L'uscita è stata poi posticipata e del film si erano temporaneamente perse le tracce. Si vociferava di una sua possibile presenza a Cannes, ma dopo l'annuncio del programma del festival la partecipazione a Venezia veniva ormai data per certa.

Il regista è James Gray, autore di Civiltà perduta e vincitore nel 1994 del Leone d'argento per la migliore regia con il suo primo lungometraggio, Little Odessa. Barbera ha descritto il film con queste parole.

La prima volta che James Gray lavora con una major hollywoodiana e la prima volta che si confronta con un cinema di genere come la fantascienza.

Ad Astra vanta inoltre il contributo del compositore Max Richter e quello di Hoyte van Hoytema, direttore della fotografia nel 2018 candidato all'Oscar per Dunkirk.

Oltre a vestire il ruolo di protagonista della pellicola, Brad Pitt è anche coinvolto nella produzione con la sua compagnia Plan B Entertainment.

20th Century Fox Italy
Brad Pitt nel poster italiano di Ad Astra

Ambientato in un futuro distopico, la trama di Ad Astra ruota attorno alla complessa figura di un ingegnere militare emotivamente sconnesso e con delle latenti tendenze schizoidi.

Roy McBride si avventura agli estremi confini del nostro sistema solare sulle tracce del padre, scomparso anni prima in seguito ad una missione di cui non si hanno più notizie.

Convinto che oltre il pianeta terra si celino i più grandi segreti dell'esistenza umana, Roy ripercorre quindi le tappe del genitore, partito alla scoperta di forme di vita extra-terrestre. La ricerca del padre porterà il protagonista a confrontarsi con sé stesso, con l'umanità e con il nostro ruolo all'interno del cosmo.

Scritto da James Gray e Ethan Gross, Ad Astra - Missione Classificata uscirà nelle sale italiane il 26 settembre distribuito da 20th Century Fox.

Il cast del film comprende Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Donald Sutherland, Liv Tyler, Ruth Negga, Jamie Kennedy, John Finn, Kimberly Elise, Bobby Nish, LisaGay Hamilton e John Ortiz.

La vérité

La sorpresa di quest'anno potrebbe essere invece La vérité, il film che aprirà la mostra il 28 agosto. Una scelta abbastanza inusuale quella di affidare questo compito ad una produzione Francia/Giappone interrompendo così una lunga tradizione di titoli statunitensi (l'anno toccò a First Man - Il primo uomo).

Il lungometraggio porterà sul red carpet un tris di star formato da Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke.

Il regista è Hirokazu Koreeda, uno dei più apprezzati autori nipponici del panorama contemporaneo, che si è detto estremamente onorato che il suo nuovo lavoro sia stato scelto per aprire la mostra:

Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a tutto lo staff della Mostra.

Le riprese si sono svolte lo scorso autunno a Parigi in dieci settimane. Come già è stato ufficialmente annunciato, il cast è prestigioso, e il film racconta una piccola storia di famiglia che si sviluppa principalmente in una casa. È all’interno di questo piccolo universo che ho provato a far vivere i miei personaggi con le loro menzogne, orgogli, rimpianti, tristezze, gioie e riconciliazioni.

Spero sinceramente che il film vi piaccia.

La vérité segna inoltre il ritorno di Koreeda a Venezia, dopo la sua partecipazione nel 2017, dove portò in concorso il thriller The Third Murder.

Il nuovo lungometraggio arriva subito dopo Un affare di famiglia, con cui il maestro ha vinto la Palma d'oro a Cannes e si è aggiudicato la sua prima nomination all'Oscar per il miglior film straniero, ed è anche il suo primo lavoro girato lontano dalla terra d'origine. Si tratta di un progetto di cui si era sentito parlare subito dopo Cannes 2018 e che si pensava che avrebbe segnato il ritorno di Koreeda sulla Croisette, prima che sembrasse ormai certa la sua inclusione nel programma veneziano.

Di questo film Barbera ha detto:

L’incontro fra l’universo personale dell’autore giapponese più significativo del momento e due attrici tanto amate come Catherine Deneuve e Juliette Binoche ha dato vita a una poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e il complesso mestiere d’attrice.

Palace Films
Ethan Hawke, Juliette Binoche, Clémentine Grenier e Catherine Deneuve nel poster australiano

Ancora una volta Koreeda torna a raccontarci il nucleo familiare, mettendo in scena un dramma sulla fiducia che cerca di rispondere alle seguenti domande: Cos’è che rende tale una famiglia? La verità o le bugie? E cosa scegliere tra una verità crudele e una bugia a fin di bene? 

Fabienne è una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica la sua autobiografia, sua figlia Lumir decide di rientrare a Parigi. Da New York porta con sé il marito Hank e la figlia Charlotte.

L’incontro tra Fabienne e Lumir si trasformerà velocemente in un difficile confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, gli amori e i risentimenti confessati.

La vérité uscirà nelle sale italiane il 3 ottobre con Bim Distribuzione. Nel cast compare anche Ludivine Sagnier, attrice conosciuta soprattutto per le sue collaborazioni con il regista François Ozon (8 donne e un mistero e Swimming Pool). 

Storia di un matrimonio

Del nuovo film di Noah Baumbach non si conosceva nemmeno il titolo, finché non è stato rivelato da Alberto Barbera durante l'annuncio ufficiale del concorso Venezia 76.

Di Storia di un matrimonio (Marriage Story) sono inoltre stati pubblicati due trailer ufficiali che raccontano il rapporto di coppia tra Charlie e Nicole, prima con la voce dell'uomo e poi con quella della donna, e due poster diversi che sembrano ribadire questo duplice punto di vista.

Il nuovo lungometraggio di Baumbach sembra molto interessante tra il titolo quasi bergmaniano (da Scene da un matrimonio a Storia di un matrimonio è davvero un attimo!), la linea narrativa praticamente autobiografica e i personaggi e la drammaturgia che sembrano usciti da un film di John Cassavetes. Non a caso Storia di un matrimonio ha per protagonisti Scarlett Johansson, bionda come Gena Rowlands, e Adam Driver, un perfetto alter ego dello stesso Baumbach.

Il film potrebbe ambire tanto al Leone d'oro quanto ad una doppia Coppa Volpi (per Driver sarebbe la seconda, dopo quella vinta nel 2014 per Hungry Hearts).

Con Storia di un matrimonio Baumbach torna inoltre, due anni dopo The Meyerowitz Stories, a collaborare con Netflix. Il film è uno dei due titoli con cui la nota piattaforma di distribuzione tenta di replicare il successo di Roma.

Ancora non è rivelata stata rivelata la data di rilascio e per il momento non si sa se Storia di un matrimonio passerà anche attraverso alcune sale selezionate, come accadrà invece negli Stati Uniti, ma non è da escludere questa possibilità.

A proposito del film Barbera ha detto:

Storia di un matrimonio è un film largamente autobiografico, la storia di come un matrimonio d'amore finisce diventando una sorta di incubo giudiziario ed esistenziale quando due genitori decidono di separarsi perché ciascuno dei due intende perseguire la propria carriera senza dover sottostare ai vincoli matrimoniali. 

Netflix
Collage dei due poster ufficiali di Marriage Story

Storia di un matrimonio è il ritratto incisivo e compassionevole di un matrimonio che va in pezzi e di una famiglia che resta unita.

Charlie, regista di teatro, e sua moglie Nicole, si confrontano in un estenuante divorzio che li porta sempre più ad allontanarsi. Lo scontro, reso ancora più difficile dai rispettivi rappresentanti legali, li spingerà ad analizzare i propri problemi personali e creativi.

Il cast comprende inoltre Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta, Merritt Wever e Mark O' Brien.

Martin Eden

Ed eccoci al primo film "made in Italy" di questo elenco (e sì, ce ne saranno altri!). Altro titolo di cui si vociferava, Martin Eden è un adattamento dell'omonimo romanzo di Jack London e vede protagonista Luca Marinelli.

Dopo aver vestito in TV i panni di Fabrizio De André, lo Zingaro de Lo chiamavano Jeeg Robot è diretto questa volta dal casertano Pietro Marcello, regista conosciuto soprattutto per la sua precedente produzione documentaristica e per lo splendido La bocca del lupo, premiato come miglior film al Torino Film Festival 2009.

Con Martin Eden Marcello reinventa il romanzo originale e trasferisce in Italia la storia del marinaio destinato a diventare un celebre scrittore, adattando quindi l'ambientazione (che dalla California si sposta a Napoli) e i personaggi dello scrittore statunitense giocando inoltre con la cronologia (che spazia dal 1910 fino ai giorni nostri). Un film che Barbera ha definito "rischiosissimo ma assolutamente all'altezza delle sue ambizioni".

Martin Eden racconta la nostra storia, la storia di chi si è formato non nella famiglia o nella scuola, ma attraverso la cultura incontrata lungo la strada.

Dopo aver salvato da un pestaggio il giovane Arturo, rampollo della borghesia industriale, Martin Eden, marinaio di limitata cultura, viene accolto in casa dalla famiglia del ragazzo. Qui conosce Elena, la bella sorella di Arturo, di cui si innamora a prima vista. Quest'ultima, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale a cui aspira il protagonista.

Per far breccia nel cuore di Elena, Martin insegue quindi il sogno di diventare scrittore lottando contro tutti gli ostacoli derivati dalla propria umile origine.

Influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden, il marinaio si avvicina infine ai circoli socialisti entrando in conflitto con Elena e con il mondo borghese.

01 Distribution
Luca Marinelli nel poster ufficiale di Martin Eden

Martin Eden uscirà in sala il 4 settembre con 01 Distribution.

Il cast del film comprende Luca Marinelli, Carlo Cecchi, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi, Denise Sardisco e Carmen Pommella.

Le riprese si sono svolte a maggio 2018 tra Napoli e Torre Annunziata.

Il sindaco del Rione Sanità

Altro titolo italiano da non perdere è Il sindaco del Rione Sanità, che vede il ritorno di Mario Martone, per il secondo anno consecutivo a Lido dopo il successo di Capri-Revolution. Una sorte straordinaria, quest'ultima, che condivide soltanto con il francese Olivier Assayas (che dopo Il gioco delle coppie porta in concorso Wasp Network).

Si tratta di un adattamento dell'omonimo lavoro teatrale di Eduardo De Filippo che Martone ha già portato sul palcoscenico nel 2017. Il testo originale viene rielaborato dal regista in chiave contemporanea e la parte principale affidata a Francesco Di Leva, che nel 2011 ha ricevuto la candidatura ai David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Secondo quanto precedentemente dichiarato da Barbera:

Il sindaco del Rione Sanità non è una ripresa dello spettacolo teatrale, ma un film a tutti gli effetti che utilizza tutte le potenzialità del linguaggio cinematografico.

Nonostante questa visione più aggiornata dell'opera, il messaggio sembra essere rimasto fondamentalmente lo stesso: al centro troviamo sempre l'eterna lotta tra il bene e il male, il conflitto tra l'istinto di autoconservazione, tradotto nella formula "o io o lui", e i dubbi della coscienza.

Nexo Digital
Francesco di Leva nel poster de Il sindaco del Rione Sanità

Antonio Barracano è un uomo d'onore conosciuto da tutti come "il sindaco" del Rione Sanità. Con la sua carismatica influenza e l’aiuto dell’amico medico amministra la giustizia secondo suoi personali criteri, al di fuori dello Stato e al di sopra delle parti. Chi ‘tiene santi’ va in Paradiso e chi non ne ha va da Don Antonio, questa è la regola.

Quando in casa gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, deciso a uccidere il padre, Don Antonio riconosce nel giovane lo stesso sentimento di vendetta che da ragazzo lo aveva ossessionato e poi cambiato per sempre. Il "sindaco" decide di intervenire per tentare una difficile riconciliazione tra padre e figlio.

Il film è interpretato da Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia e Giuseppe Gaudino.

Nexo Digital
Francesco Di Leva in una scena de Il sindaco del Rione Sanità
Francesco Di Leva

Prodotto da Indigo Film con Rai Cinema e Malìa in collaborazione con Elledieffe srl - Teatro Stabile di Torino - Nest, Il sindaco del Rione Sanità arriverà in sala soltanto per tre giorni (il 30 settembre, l'1 e il 2 ottobre) con Rai Cinema Channel e MyMovies come media partner. Successivamente partirà Il sindaco del Rione Sanità tour che proporrà il film in programmazione all’interno di alcune sale selezionate in tutta Italia.

5 è il numero perfetto

Dal concorso ci spostiamo alle Giornate degli Autori per segnalare la presenza di #5 è il numero perfetto, unico titolo italiano che concorre in quella sezione (gli altri sono presenti come eventi speciali).

Si tratta del primo lungometraggio diretto da Igort (all'anagrafe Igor Tuveri), un artista poliedrico i cui interessi spaziano dalla musica alla letteratura. L'attuale direttore della rivista Linus adatta un suo omonimo graphic novel pubblicato nel 2002 da Coconino Press.

L'idea di questa trasposizione risale, come racconta lo stesso Igort, al 2004. Il progetto ha avuto però una genesi lunga, dovuta in parte alla sua iniziale ostinazione nel voler affidare a qualcun altro la regia:

In principio non volevo occuparmi della regia. Poi col passare del tempo, l'idea di dirigerlo, suggeritami da Toni Servillo, è diventata un'ipotesi praticabile. Non avevo mai diretto un film, ma la mia esperienza di autore di fumetti aveva forse affinato uno sguardo preciso.

Il cinema è la nuova frontiera per me, una sfida che completa le mie altre attività di narratore e musicista.

Prodotto da Propaganda Italia e da Jean Vigo Italia con Rai Cinema, 5 è il numero perfetto uscirà nelle sale il prossimo 29 agosto.

Il film è una storia di amicizia, vendetta, tradimento e, in fondo, di una seconda opportunità e di una rinascita. Un piccolo affresco napoletano che ritrae l'Italia degli anni '70 che rende omaggio al cinema di Sergio Leone e di Takeshi Kitano.

01 Distribution
Il poster ufficiale di 5 è il numero perfetto

Peppino Lo Cicero è un guappo e sicario in pensione dalle fattezze di Humphrey Bogart che trascorre le sue giornate dedito al suo hobby preferito: la pesca. Quando il figlio Nino muore durante una missione, ucciso dall'uomo a cui avrebbe dovuto tendere l'agguato, Peppino intuisce che qualcuno lo ha tradito e decide di rimettersi in pista.

Questo avvenimento tragico innescherà una serie di azioni e reazioni violente, ma sarà anche l'inizio di una nuova vita. 

Il cast di 5 è il numero perfetto comprende Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Giovanni Ludeno, Lorenzo Lancellotti e Vincenzo Nemolato.

The Laundromat

Torniamo quindi al concorso Venezia 76, dove troviamo The Laundromat, secondo prodotto targato Netflix dopo il già citato Storia di un matrimonio e diretto dal premio Oscar Steven Soderbergh.

Non è stato ancora rilasciato nessun trailer ufficiale, ma le prime notizie sul progetto risalgono a ben tre anni fa, quando avevamo appreso che il regista di Traffic avrebbe diretto un film incentrato sullo scandalo dei Panama Papers.

Anonymous Content, Grey Matter Productions, Netflix, Topic Studios
Gary Oldman e Antonio Banderas in smoking in una scena di The Laundromat
Gary Oldman e Antonio Banderas

Adattamento di un libro di Jake Bernstein (Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite), The Laundromat sfreccia attraverso un caleidoscopio di comiche deviazioni in Cina, Messico, Africa e Caraibi, fino all’incidente dei Panama Papers del 2016, occasione in cui i media fecero trapelare alcuni documenti segreti criptati dei clienti di alto profilo di Mossack Fonseca. Lo studio legale panamese fornì un rapporto dettagliato su oltre 214mila società offshore beneficiarie di un sistema riguardante il trasporto di trilioni di dollari dal traffico di droga, dall'evasione fiscale, dalla corruzione e da altre attività illegali. Nei documenti venivano citati inoltre i leader politici di cinque paesi e svariati funzionari di governo di mezzo mondo.

The Laundromat uscirà negli Stati Uniti a novembre 2019 (la data di rilascio italiana è ancora sconosciuta) ed è facile immaginare che potrebbe essere uno dei principali candidati agli Oscar 2020. Il film ha dalla sua parte una storia molto forte e un cast stellare capitanato dalla titanica Meryl Streep.

Anonymous Content, Grey Matter Productions, Netflix, Topic Studios
Meryl Streep attraversa la strada in una scena del film
Meryl Streep

La trama vede protagonista Ellen Martin, una donna che si ritrova a fare ricerche su una polizza assicurativa falsa durante una vacanza. Finirà inaspettatamente per venire a conoscenza di un giro infinito di loschi traffici, riferibili a uno studio legale di Panama specializzato nell’aiutare i cittadini più ricchi del mondo ad accumulare fortune ancora più grandi.

Il suo incontro con Jürgen Mossack e Ramón Fonseca, i due elegantissimi soci dello studio, si rivelerà centrale per la ricerca. Scavando ancora più a fondo, Ellen si troverà infine a confrontarsi con un sistema finanziario corrotto e multietnico.

Il cast del film include Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Jeffrey Wright, Matthias Schoenaerts, James Cromwell e Sharon Stone.

L'ufficiale e la spia

Altro fiore all'occhiello della mostra è L'ufficiale e la spia (J'Accuse), il nuovo lungometraggio di Roman Polanski, che uscirà il 21 novembre nelle nostre sale. 

Al momento della scrittura dell'articolo non è ancora stato pubblicato nessun materiale video in anteprima, ma di questo nuovo lavoro del regista de Il pianista si parla da ormai diverso tempo.

Canal+, Eliseo Cinema, France 2 (FR2), France 3 (FR 3), Gaumont, Légende Films, Rai Cinema
Uno strillone mostra la prima pagina de L'Aurore in una scena di J'Accuse

Tratto da un romanzo di Robert Harris, J'Accuse ricostruisce accuratamente uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia, avvenuto in Francia tra il 1894 e il 1906 e che vide protagonista il soldato franco-ebreo Alfred Dreyfus. Ingiustamente accusato di essere una spia dei tedeschi, Dreyfus sostenne fermamente la sua innocenza combattendo praticamente contro un'intera nazione.

La risonanza mediatica che ebbe il processo fu notevole e divise l'opinione pubblica del tempo, tra chi ne sosteneva l'innocenza e chi lo riteneva invece colpevole. Tra i dreyfusardi si schierò il celebre scrittore Émile Zola, il quale scrisse addirittura un articolo in difesa del soldato, in cui puntava il dito contro il clima di antisemitismo imperante nella Terza Repubblica francese. Tale intervento venne intitolato proprio J'Accuse.

Il film segna il ritorno a Lido, dopo Carnage, di uno dei cineasti più importanti degli ultimi '80 anni e sembrerebbe essere una tappa cruciale nella sua lunga esperienza cinematografica. Il direttore artistico della mostra lo ha definito:

Un grande film in cui ovviamente Polanski mette qualcosa di sé stesso, della propria esperienza, e soprattutto mette in atto la sua straordinaria maestria di grande regista al servizio di una storia agghiacciante.

Canal+, Eliseo Cinema, France 2 (FR2), France 3 (FR 3), Gaumont, Légende Films, Rai Cinema
Jean Dujardin guarda attraverso un cannocchiale in una scena del film
Jean Dujardin

Il 5 gennaio 1895 il giovane capitano Alfred Dreyfus, un promettente ufficiale dell’esercito francese, viene accusato di essere un informatore dei tedeschi.

Degradato e condannato alla deportazione a vita nell’Isola del Diavolo nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste della Guyana francese, continua a gridare la sua innocenza. Tra i testimoni della sua umiliazione c’è Georges Picquart, capo dell’unità di controspionaggio che ha accusato il capitano.

Quando però Picquart scopre che le informazioni riservate continuano ad essere passate ai tedeschi, viene attirato in un pericoloso labirinto di inganni e corruzione che minaccia non soltanto il suo onore, ma la sua stessa vita.

I due ruoli principali sono interpretati rispettivamente da Louis Garrel (Alfred Dreyfus) e dal premio Oscar per The Artist Jean Dujardin (Georges Picquart). Completano il cast Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric, Melvil Poupaud, Damien Bonnard, Denis Podalydès e Grégory Gadebois.

The Burnt Orange Heresy

Come precedentemente annunciato, a The Burnt Orange Heresy sarà affidato il compito di chiudere la mostra il prossimo 7 settembre. La data di rilascio non è stata ancora rivelata ma ci auguriamo che esca al più presto nelle nostre sale.

Indiana Film Production, MJZ, Rumble Films
Claes Bang ed Elizabeth Debicki fumano seduti sul letto in una scena del film
Claes Bang ed Elizabeth Debicki

Presentato fuori concorso, il film riporterà in laguna il regista Giuseppe Capotondi, che nel 2009 stupì con il suo primo lungometraggio, La doppia ora, un thriller a tinte noir che valse la Coppa Volpi alla sua interprete Kseniya Rappoport.

Al genere thriller appartiene anche il suo ultimo lavoro, che vede protagonista Claes Bang, attore danese divenuto popolare con The Square, il vincitore della Palma d'oro a Cannes 2017. Con The Burnt Orange Heresy sbarcherà a Lido anche una delle figure più intramontabili della scena musicale internazionale: Mick Jagger. Il frontman dei Rolling Stones è infatti coinvolto nel film in veste di interprete.

Tratto dal romanzo di Charles Willeford e adattato per il grande schermo da Scott B. Smith, The Burnt Orange Heresy vanta una trama insolita e ambientata nel mondo dell'arte.

Il trailer ufficiale non è stato ancora pubblicato, ma i primi dettagli fanno venire in mente una marea di modelli che il regista potrebbe aver preso per riferimento (da Caccia al ladro a La migliore offerta). 

Indiana Film Production, MJZ, Rumble Films
Claes Bang e Elizabeth Debicki in una scena del film

James Figueras è un carismatico critico d'arte sempre in cerca di qualcosa di più. Dopo aver sedotto l'affascinante turista Berenice Hollis, l'uomo viene invitato nella lussuosa dimora di Cassidy, un potente collezionista e mecenate di Jerome Debney, una delle figure più autorevoli del panorama artistico contemporaneo.

I due amanti giungono sul Lago di Como, dove sono ospiti di Cassidy. Qui quest'ultimo avanza una strana richiesta: rubare uno dei capolavori di Debney dallo studio dell’artista. Ma appena la coppia fa la conoscenza del leggendario e schivo Debney, comprende che nulla di quel personaggio e della loro missione è ciò che sembra.

Prodotto da David Zander, David Lancaster e William Horberg, il cast di The Burnt Orange Heresy include Claes Bang, Elizabeth Debicki, Donald Sutherland e Mick Jagger. 

Vivere

Fuori concorso è anche l'ultimo film presente in questo elenco. A dirigerlo è la nostra Francesca Archibugi, esplosa nel 1988 con il suo folgorante esordio con Mignon è partita. Il nuovo lavoro della regista si intitola Vivere e arriverà nelle sale italiane il prossimo 26 settembre.

Con questo lungometraggio fa ritorno a Lido anche Micaela Ramazzotti, presente per il terzo anno consecutivo dopo Una storia senza nome e Una famiglia. L'attrice romana divide la scena con Adriano Giannini, che nel film interpreta il suo spiantato marito.

Con Vivere la Archibugi tenta di mettere in scena la crudezza del vivere comune attraverso la storia di una coppia della periferia romana.

Al centro del film c'è la famiglia Attorre: il capofamiglia Luca, giornalista freelance, confezionatore di articoli di colore che piazza a stento sui giornali; sua moglie Susi, una ballerina ridotta a insegnare danza alle signore in sovrappeso; e la figlia della coppia, Lucilla, una bambina di sei anni quieta e fantasiosa, ma affetta da asma bronchiale severa.

01 Distribution
Poster ufficiale di Vivere

Le condizioni economiche sono precarie e la famiglia fatica a mantenersi. Tuttavia, trova un aiuto in Pierpaolo, il figlio diciassettenne di Luca, avuto da una precedente relazione. Il ragazzo vive in un villino liberty con la madre e il nonno, importante avvocato di celebri processi legati alla politica e che fattura svariati milioni di euro all’anno.

Nel mezzo si inserisce l'irlandese Mary Ann, ragazza alla pari e studentessa di storia dell’arte. Nel fondersi con gli Attorre, in un anno di permanenza denso di legami di amicizia e d’amore, leciti e illeciti, Mary Ann scopre un’Italia molto diversa da quella che aveva immaginato.

Completano il cast Massimo Ghini, Marcello Fonte, Roisin O'Donovan, Andrea Calligari e Elisa Miccoli.

Con tanti assi nella manica questa edizione si preannuncia davvero trascinante. Tutto è pronto per la mostra e manca ormai pochissimo all'apertura. Che i giochi abbiano inizio!

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