Nelle scorse ore Marvel ha ufficialmente annunciato che la classica incarnazione di Wolverine (parlando in "fumettese", quella che un tempo apparteneva all'universo di Terra-616) farà il suo ritorno in Return of Wolverine, miniserie in 5 numeri realizzata da Charles Soule e Steve McNiven ed attesa nelle fumetterie USA il prossimo 19 settembre.

Ma c'è una curiosa particolarità in questo ritorno. Stando alle parole di Soule, sembra infatti che l'artigliato canadese tornerà dall'aldilà con un inedito asso nella manica:
Il corpo di Wolverine è scomparso. L'intero universo Marvel lo sta cercando perché è una parte molto importante del puzzle supereroistico. E, alla fine, sarà trovato. Penso che questa sia una grande opportunità per fare cose, in un certo senso, nuove e fresche con il personaggio. Se torni dai morti, vorrà pur dire qualcosa. Una delle manifestazioni di questa nuova situazione è che i suoi artigli - una volta spuntati fuori - possono scaldarsi. E possono diventare molto caldi.
Il modo in cui lo immagino nella mia testa ed il modo in cui l'ho descritto nelle sceneggiature a Steve è come quando un fabbro sta lavorando il metallo sulla sua incudine e questo può essere rovente o di varie intensità di temperatura. Queste sono cose che Logan adesso può fare. E se Logan viene da te e i suoi artigli sono incandescenti e sfolgoranti, allora sei nei guai.
Return of Wolverine rappresenta la chiusura di un'ideale trilogia realizzata da Charles Soule, iniziata nel 2014 con La morte di Wolverine e proseguita di recente con le miniserie che compongono Hunt for Wolverine.
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