Messiah è una serie thriller a sfondo politico-religioso uscita a gennaio 2020 su Netflix, ideata da Michael Petroni e prodotta da Mark Burnett, Roma Downey, Andrew Deane e James McTeigue.
Lo scorso mese di marzo, uno degli attori protagonisti dello show - Wil Traval - ha pubblicato via Instagram la notizia che la serie (composta da 10 episodi) era stata cancellata. La motivazione ufficiale è legata alla pandemia di coronavirus. Netflix non avrebbe ritenuto idoneo continuare a lavorare a una serie che richiedeva un gran numero di location sparse in tutto il mondo (mettendo di conseguenza a rischio la salute della troupe).
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Oggi è una giornata davvero triste. Ho appena ricevuto notizie da Netflix che non ci sarà la seconda stagione di Messiah e volevo ringraziare tutti i fan per il loro supporto e affetto. Vorrei che le cose fossero andate diversamente.
È anche vero però che serie ha decisamente spaccato la critica, specie per via delle tematiche sensibili legate alla trama principale. Messiah racconta infatti la storia di uomo di nome Al-Massih ad-Dajjal (Mehdi Dehbi), che appare improvvisamente in Medio Oriente, destabilizzando il mondo intero.
Il singolare personaggio si presenta infatti come il nuovo Messia, in grado di cambiare il destino della popolazione e quindi del mondo. Inutile dire che la sua presenza inizia ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, incluso l'agente della CIA Eva Geller (Michelle Monaghan), incaricata di scoprire se Al-Massih sia davvero la divinità che dice di essere oppure se si tratti solo di un abile impostore.
Messiah ha attirato a sé anche diverse critiche negative: si parte dalla petizione apparsa su Change.org atta a condannare lo show come islamofobo. Anche la Royal Film Commission della Giordania ha chiesto a Netflix di non rendere disponibile lo show nel loro paese a maggioranza musulmana, visto che il contenuto avrebbe potuto essere interpretato come una vera e propria violazione della santità della religione (andando quindi contro le leggi del paese), come riportato anche da Deadline.
Le grane per lo show non sembrano essere finite qui: GEO Group, compagnia che gestisce prigioni private e centri di detenzione, ha presentato una causa contro il colosso dello streaming sostenendo che la società è stata diffamata in due episodi della serie Messiah.
Nel terzo e quarto episodio dello show, infatti, Al-Massih è detenuto in una struttura per l'immigrazione in Texas, identificata con i loghi di GEO Group. All'interno dell'edificio i detenuti non hanno letti dove riposare, sono tenuti in condizioni di sovraffollamento e circondati da recinzioni in reti metalliche.
La documentazione ufficiale della denuncia mossa contro Netflix specifica che:
A differenza di quanto visto in Messiah, i centri GEO non ospitano persone in stanze sovraffollate con gabbie recintate, ma forniscono letti, biancheria, aria condizionata, spazi ricreativi interni ed esterni, campi da calcio, aule, biblioteche e altri servizi che sottolineano le menzogne diffamatorie presenti nella serie.
La compagnia accusa Netflix anche di aver violato un marchio registrato, per via dell'uso dei loghi di GEO Group senza alcuna autorizzazione ufficiale. Il colosso dello streaming non ha al momento rilasciato alcun tipo di commento sulla vicenda.
(via Variety)
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