Il successo di Dragon Ball ha avuto origine dalla produzione manga di Akira Toriyama, ma grazie all'acquisizione dei diritti da parte della Toei Animation, il brand ha ampliato la sua fama e si è espanso in nuovi ambiti, tra cui l'anime originale Dragon Ball GT. Questa serie rappresentava un sequel agli eventi narrati nel manga, ma non era stata concepita dall'autore.
La necessità di continuare il fenomeno delle sette sfere del drago senza interruzioni ha portato alla creazione di Dragon Ball GT nel 1996. In Italia, la serie è stata trasmessa nel 2001 da Mediaset, con i suoi 64 episodi. Negli ultimi anni, abbiamo visto la proliferazione di Dragon Ball Super, ma anche all'epoca GT era un modo per mantenere vivo il successo del franchise.
Dragon Ball GT: la serie anime che ha diviso i fan
- Il sortilegio di Pilaf
- Cosa vuol dire GT?
- La magia ha sempre un prezzo
- Le nuove trasformazioni dei Saiyan
- Nuovi protagonisti nel grande viaggio
- Dragon Ball GT: il film
- Dragon Ball GT: i videogame
- Dragon Ball GT: amore ed odio
Dragon Ball GT (1996)
07/02/1996 (ja)Il sortilegio di Pilaf
Cinque anni dopo il 28° torneo Tenkaichi, in cui Goku incontra Ub, la reincarnazione di Majin Bu, Pilaf (uno dei primissimi antagonisti di Goku) ottiene finalmente le sfere del drago. Nonostante sia sparito dalla trama principale dopo la prima saga di Dragon Ball, Pilaf è ancora accompagnato dai suoi fedeli scagnozzi Mai e Shu, che ricordano le vecchie battaglie contro un giovane Goku che avrebbe poi salvato la Terra da terribili nemici. Tuttavia, invece di realizzare il suo desiderio di dominare il mondo, Pilaf chiede accidentalmente a Shenron di far tornare Goku all'età di dodici anni, come quando si erano incontrati per la prima volta.
Ridotto nuovamente a bambino per magia, il Saiyan è costretto a viaggiare nell'universo insieme a Trunks e Pan per recuperare le sfere del drago sparse su vari pianeti al di fuori della Terra. Questa lunga ricerca nasconde però un grande pericolo: dapprima si tratta di Baby, seguito poi da Super C-17 e infine dai draghi malvagi, prima dell'emozionante epilogo finale.
Cosa vuol dire GT?
Dragon Ball GT, il cui acronimo sta per Grand Tour, presenta tre archi narrativi distinti, ognuno caratterizzato dalla presenza di un nemico temibile. Il primo di questi è Baby, un alieno Tsufuru creato poco prima della distruzione del suo popolo da parte dei Saiyan. Dopo una serie di avversari poco significativi, Baby si pone come una minaccia reale per Goku, Pan e Trunks, poiché desidera vendicarsi contro la razza che ha sterminato la sua famiglia.
Nonostante lo scontro non sia particolarmente emozionante, la saga di Dragon Ball GT presenta una sfida più delicata per i nostri eroi: quella contro Super C-17. In Dragon Ball Super, l'androide si rivelerà di grande importanza nella lotta contro gli altri universi, ma in GT l'originale C-17 è stato trasformato in un cyborg completamente nuovo e fuso con un suo clone creato dal Dottor Gelo e dal Dottor Mieu dagli inferi. In grado di assorbire gli attacchi energetici e controllato dal Dottor Mieu, il cyborg rappresenta una minaccia per Goku e i suoi amici. Tuttavia, l'intervento di C-18, sorella di C-17, permette ai Saiyan di vincere lo scontro.
La magia ha sempre un prezzo
La svolta filosofica di Dragon Ball GT si manifesta con l'arrivo dei sette draghi malvagi. La loro natura rappresenta un'evoluzione filosofica dell'intera trama della saga: creati per diffondere energia negativa nell'universo, ogni drago rappresenta una delle sette sfere del drago e ne possiede una incastonata nel corpo. Tutti i draghi malvagi nascono dalla scissione di Dark Shenron, la controparte malvagia del drago delle sfere, generata dall'abuso del potere delle sfere del drago terrestri.
Dopo la sconfitta di Super C-17, Goku riunisce nuovamente le sfere del drago e si prepara a chiedere il suo desiderio a Shenron. Tuttavia, la comparsa di Dark Shenron fa capire che qualsiasi forma di magia richiede un prezzo da pagare e che modificare ancora una volta il corso degli eventi sarà impossibile.
Le sfide con i sette draghi mettono seriamente in difficoltà Goku, soprattutto negli scontri finali, fino all'arrivo di Li Shenron, l'unico malvagio a non essere legato a un elemento naturale. La sua nascita è dovuta al desiderio di riportare in vita tutti coloro che erano stati uccisi da Freezer e dai suoi seguaci, richiesta così imponente da aver generato un guerriero praticamente imbattibile. La sua sconfitta diventa possibile solo grazie alla fusione di Goku e Vegeta in stato di Super Saiyan 4, dando vita a Gogeta, e alla sfera Genkidama che raccoglie l'energia di tutti gli esseri viventi dell'universo.
Le nuove trasformazioni dei Saiyan
In Dragon Ball GT, molti nemici non sono ben caratterizzati e non hanno un'identità precisa, ma la saga si concede molti vezzi stilistici nella creazione di nuove trasformazioni, soprattutto per Goku. La prima di queste è il Super Saiyan 4, stato che Goku acquisisce dopo aver recuperato la lucidità durante la fase in scimmione dorato e che usa contro Baby. Questa trasformazione gli permette anche di recuperare le sembianze da adulto, nonostante il desiderio di Pilaf lo abbia fatto tornare all'età di dodici anni. Subito dopo, Vegeta ottiene questa nuova forma grazie alla macchina generatrice di onde bluets di Bulma. Questa situazione sottolinea che non è solo il Super Saiyan a essere esclusivo del più forte, ma anche il Super Saiyan 4, raggiunto solo da Goku. Vegeta, costretto a inseguire, deve affidarsi alle capacità tecnologiche della moglie per ottenere questa trasformazione, ammettendo in un certo modo di non poter raggiungere gli stessi obiettivi di Goku.
Tuttavia, nonostante siano in maggioranza contro Li Shenron e abbiano raggiunto la massima potenza per un Saiyan fino a quel momento, hanno comunque bisogno della fusione in Gogeta. Questa nuova forma richiede i due Saiyan nello stadio di Super Saiyan 4, con capelli scarlatti, vestiti tipici di Metamor e un atteggiamento spaccone. Tuttavia, può avere una durata massima di soli quindici minuti, dato che consuma molta più energia del normale. L'intervento di Gogeta è atto esclusivamente a intimorire Li Shenron e indebolirlo per poi ricevere il colpo di grazia da Goku. La fusione appare come un vezzo stilistico e una necessità di realizzare una nuova forma di fusione dopo il successo di Vegeth, che aveva già spinto i due Saiyan più anziani a unirsi per salvare la Terra.
Nuovi protagonisti nel grande viaggio
In Dragon Ball GT, accanto alle novità riguardanti gli avversari e l'ambientazione, ci sono due protagonisti che rappresentano l'originalità della saga: Pan e il piccolo robot Gil.
Pan è la figlia di Gohan e Videl, e quindi nipote sia di Goku che del famoso Mister Satan. Dopo essere apparsa durante il Torneo Tenkaichi, ma ancora bambina, diventa uno dei tre protagonisti principali della nuova saga. In alcune situazioni sembra essere quasi la vera protagonista, soprattutto per la necessità di spingere molto sul rapporto con il nonno, un eroe e un guerriero leggendario che ai suoi occhi è diventato un bambino di dodici anni, ma che è pur sempre l'uomo che la fa sentire al sicuro da tutti i pericoli. Nel finale, infatti, nell'epilogo di GT, è Pan a prendersi cura del suo nipote, Goku Jr., un timido bambino che vive nell'ombra delle gesta di quello che è stato il suo omonimo avo, l'eroe della leggenda.
Accanto a Pan compare anche il piccolo robot Gil, originariamente conosciuto come T2006. Il nome in codice di una piccola palla tecnologica trovata dal trio sul pianeta Imeggia. Dopo aver ingoiato il radar per rintracciare le sfere del drago, diventa un fedele compagno di viaggio dei nostri, acquisendo tutte le funzioni del Dragon Radar. Gil ha rappresentato, per l'intera saga di Dragon Ball GT, non tanto la spalla comica, quanto la mascotte che ha saputo intenerire gli spettatori, nonostante fosse a tutti gli effetti una palla bianca con degli arti minuti. Tuttavia, è stato doppiato con dovizia dalla giovanissima Cinzia Massironi (Vegeta bambino in Dragon Ball Super, tra gli altri).
Dragon Ball GT: il film
A differenza delle prime due saghe, Dragon Ball GT non ha avuto una declinazione sul grande schermo tanto prolifica come i due fratelli. L'unico esperimento che si può definire un film è Goku Gaiden, conosciuto in Italia come L'Ultima Battaglia, con Goku Jr. come protagonista. La storia si svolge 100 anni dopo la sconfitta di Baby per mano del Super Saiyan 4, quando tutti i guerrieri Z sono morti per cause naturali e l'unica in vita è Pan, nonostante abbia superato i 100 anni di vita.
Dragon Ball GT - L'ultima battaglia (1997)
26/03/1997 (ja)Il passaggio del testimone al giovane ragazzo avviene nel momento in cui decide di iscriversi al Torneo Tenkaichi, per mostrare tutta la sua forza, nonché la trasformazione in Super Saiyan e il successivo recupero della sfera del drago a quattro stelle che apparteneva al nonno di Son Goku.
Proprio in questo frangente avviene il toccante incontro tra le due generazioni a confronto, con Paolo Torrisi che presta per l'ultima volta la voce al guerriero della leggenda, all'eroe della Terra. Goku Gaiden non aggiunse nulla alla narrazione già di per sé molto claudicante dell'intera saga di Dragon Ball GT, ma rappresentò comunque un epilogo valido per salutare per sempre Goku, almeno fino a quel momento.
Dragon Ball GT: i videogame
Anche se i personaggi di Dragon Ball GT sono stati inclusi in vari roster degli altri videogiochi della saga, la produzione videoludica non è altrettanto corposa come quella di Z o della prima saga. Il titolo più famoso, nonché quello di un'importanza storica non indifferente nell'evoluzione del brand su console, è Dragon Ball GT: Final Bout. In Giappone, il gioco è stato pubblicato senza la dicitura "GT". Final Bout è un picchiaduro a incontri pubblicato nel 1997, un anno dopo l'arrivo dell'anime sulle televisioni di Tokyo. Fu il primo gioco a vantare una grafica di gioco tridimensionale, allontanandosi dalle precedenti tecnologie. Con dieci personaggi in partenza, era possibile sbloccarne anche altri sette, per lo più trasformazioni, tra cui l'inevitabile Super Saiyan 4 di Goku. Il boss finale del gioco era Baby, che però, diversamente da tanti altri picchiaduro, una volta sconfitto non diventava utilizzabile dal giocatore.
Riprendendo una meccanica già collaudata in Ultimate Battle 22, era possibile potenziare i vari lottatori come in un gioco di ruolo, ottenendo una progressione di livello. Final Bout rappresenta una pietra miliare della produzione videoludica per il suo aver rappresentato un momento importante della diffusione di Dragon Ball nel mondo, soprattutto in Italia. Erano gli anni in cui la PlayStation iniziava a raggiungere le case di tutti ed erano gli anni in cui di Dragon Ball si parlava ovunque. Nonostante il titolo fosse molto acerbo e dalla collocazione molto schizofrenica all'interno della continuity narrativa, resta nel cuore di molti appassionati.
Dragon Ball GT: amore ed odio
In Italia, Dragon Ball GT è stato trasmesso in un periodo in cui la febbre per i Saiyan era altissima e il desiderio di vedere altre avventure di Goku era elevatissimo. Dragon Ball era diventato un bisogno fisiologico per quella generazione, che nel 2001 ebbe l'occasione di vivere un'altra grande avventura con i protagonisti della saga, con ambientazioni nuove e nemici mai visti prima, dalla forza inaudita.
Tuttavia, Dragon Ball GT è una saga malvista da gran parte della critica e del pubblico. Qualcuno l'ha definita "repellente", altri finirono per cancellarla dalla propria memoria, concentrandosi sul finale di Dragon Ball Z, investito del ruolo di vera conclusione della saga di Akira Toriyama. GT non è inserito tra i canoni dell'opera, il che rende l'avventura di Goku tornato bambino quasi un enorme riempitivo per soddisfare le necessità dei fan del tempo, ma nulla più. In un certo senso, anche l'esistenza di Super, che riprende gli eventi dal penultimo episodio di Z, pare voglia ammetterlo. Con buona pace di Pan e Trunks.
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