Wolfenstein II, la recensione: un bamboccione adorabile!

Autore: Andrea Guerriero ,

Lo diciamo subito, Wolfenstein II: The New Colossus è un videogioco emozionante. Fin dal suo indimenticabile incipit. 

Dopo aver messo mani su uno dei franchise più amati dagli appassionati di shooter in prima persona - quello di Wolfenstein, per l'appunto -, i ragazzi della piccola compagnia di sviluppo svedese MachineGames sono tornati a parlare di realtà distopiche, ucronie e Nazismo nel secondo capitolo di una saga che, seppur giovane, è riuscita a non tradire la sua mastodontica eredità.

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The New Colossus pesca a piene mani dal suo già apprezzato predecessore, limandone ogni difetto e inserendo tutto ciò che mancava, in nome di un'evoluzione quasi naturale per le avventure di Terror Billy, sopravvissuto chissà per quale miracolo all'esplosione che aveva dilaniato Deathshead nel primo Wolfenstein.

Dal coma a delirio del Nuovo Ordine

Il ciclone narrativo e di gameplay di Wolfenstein II segue, come già dicevamo, un'introduzione che, siamo sicuri, resterà impressa non solo in ogni cellula e sinapsi dei videogiocatori che avranno la fortuna di sviscerare a fondo il piccolo grande capolavoro prodotto da Bethesda, ma anche nella storia moderna dell'intera industria videoludica.

Sprofondato in un coma lungo sei mesi, il buon Blazkowicz si risveglierà proprio nel bel mezzo dell'attacco da parte di Frau Engel ai danni del Martello di Eva.

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Non c'è tempo per recuperare o per riabbracciare gli affetti più cari, il protagonista scenderà in battaglia in sedia a rotelle, dando il via ad una maestosa spirale di sangue, metallo e violenza. Il tutto in una realtà distopica snocciolata sul suolo americano, occupato dal Terzo Reich, vittorioso dopo gli orrori di una Seconda Guerra Mondiale alternativa.

A donare ulteriore spessore ad un'ambientazione già epica, c'è poi la psicologia dello stesso personaggio principale. Sotto al suo aspetto stereotipato e ''american style'', Terror Billy non mancherà mai di abbandonarsi a flashback e riflessioni che pennellano un eroe complesso, tormentato dal passato e dal precipitare degli eventi in corso. L'introspezione si unisce allora agli altri elementi fondamentali che costruiscono questo shooter dalla personalità robusta e affascinante: l'ironia prima di tutto, ma anche una buona ''spolverata'' di violenza e citazionismo.

Ambientazioni, comprimari e antagonisti contribuiscono poi a regalare agli annali un videogame che recita la parte del kolossal hollywoodiano, anche grazie a scene di intermezzo in cinematica ottimamente girate e dirette. Un'emozione fortissima vi colpirà ogni volta che impugnerete il controller, pennellando uno squisito equilibrio tra ironia e violenza. 

Sparare, sparare, sparare!

Se il viaggio di Blazko lungo la Route 66 - dal Texas al New Mexico - riesce a portare una necessaria ventata di freschezza in un genere, quello degli sparatutto in prima persona, quasi in crisi d'identità, lo stesso si può dire del suo adrenalinico gameplay.

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Dimenticate l'approccio più ragionato - è comunque possibile affrontare gran parte delle situazioni di gioco in stealth, indirizzando letali asce verso i soldati nazisti -, Wolfenstein II regala il divertimento più sfrenato mettendo a ferro e fuoco le sue variegate e ispiratissime ambientazioni.

Bethesda Softworks
Wolfenstein II: The New Colossus è un punto di riferimento per il genere FPS
Il viaggio di Wolfenstein II vi porterà a percorrere una Route 66 devastata dal regime nazista

Il cuore dell'esperienza è proprio il suo stile di gioco, che fa dell'azione a tutti i costi e della frenesia di qualità muri portanti imprescindibili. MachineGames sembra voler ricostruire uno stile simile a quello dell'originale Wolfenstein, in cui veloci sequenze di attacco, coperture di fortuna e un livello di difficoltà ampiamente al di sopra della media coabitano in un'unica, grande antologia della ''caccia al nazista''. 

Assai variegato è anche l'arsenale a disposizione di Blazko per mettere a tacere la minaccia del regime tedesco. Dalle già citate asce per il corpo a corpo, passando per fucili pesanti, pistole e mitragliette, per altro potenziabili con appositi kit sparsi per i livelli, la creatività dei gamer sarà sempre e comunque premiata. Sono poi presenti granate e possenti armi energetiche - abbiamo adorato il Dieselkraftwerk! -, così come la possibilità di imbracciare un'arma per ogni mano, in modo da raddoppiare la potenza di fuoco. 

Un lungo, indimenticabile viaggio

Quello offerto da The New Colossus è un viaggio, piuttosto lungo a dire il vero, che non dimenticherete facilmente. 

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Nonostante la modalità multiplayer sia del tutto assente - a favore di una cura maniacale per i dettagli respirabile ad ogni passo nella Campagna-, la longevità è ben al di sopra di quella di altri titoli similari

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La storia ha una durata di circa 13 ore, diluibili a 15 nel caso vogliate completare tutte le attività collaterali, tra oggetti collezionabili nascosti nei livelli e svariate missioni secondarie legate ai codici Enigma. Non solo, durante le prime battute del gioco saremo chiamati a compiere una scelta tra due timeline narrative capaci di modificare in parte la trama, i filmati ad essa legati a perfino le nostre armi. 

Wolfenstein II: The New Colossus è disponibile su PC e console

Insomma, Wolfenstein II: The New Colossus è la massima espressione degli FPS single player, un gioco che non fatichiamo a definire, più che un ammasso di asset e poligoni, come una vera e propria prova d'autore.

Commento

cpop.it

90

L'esperienza di gioco offerta da Wolfenstein II The New Colossus è un viaggio che non dimenticherete facilmente.

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