I manga devono essere politicamente corretti? La risposta di un caporedattore

Autore: Roberto Strignano ,
Libri e fumetti
1' 59''
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Ogni periodo storico, breve o lungo che sia, possiede una propria cultura che condiziona il pensiero e la mentalità degli individui per poi diffondersi macchia d'olio in tutti gli ambiti. Nella nostra attualità si può con sicurezza affermare che l'esposizione orale, la dichiarazione e la parola sono entità che possono ferire più della spada e raramente si ha la libertà, al giorno d'oggi, di poter dire tutto senza conseguenze.

I manga devono essere politicamente corretti? La risposta di un caporedattore

Possiamo racchiudere questo concetto nella sua accezione più generale possibile, ovvero il politicamente corretto.

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Nell'ambito manga questo fenomeno è stato sollevato da Akira Kanai, caporedattore presso la rivista Monthly Afternoon di Kodansha. La rivista mensile ospita manga quali Vinland Saga, IssakBlue Period giusto per citarne alcuni. In altre parole una casa editrice la cui fucina sforna prodotti di alto calibro tanto apprezzati da critica e lettori.

In occasione di un'intervista per mangapassion.de il caporedattore - ha lavorato anch'egli per Vinland Saga nel ruolo di editor - ha affermato che non considera il politicamente corretto o il gusto dei lettori oltreoceano nella creazione dei manga appartenenti al magazine.

Il caporedattore ha aggiunto che la rivista non insegue le tendenze in corso, mentre punta ad offrire un catalogo di manga unici e di alta qualità anche se significa non generare tanti introiti.

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Kanai si è dimostrato incredibilmente aperto anche al tema della pirateria, una problematica sempre presente per la sua galoppante esistenza tra i lettori di tutti il mondo. Shueisha, ad esempio, ha molto a cuore questo tipo di dinamica e ne condanna la fruizione tanto è vero che di recente una folta retata ha messo al bando siti web e pagine social che condividevano prima dell'uscita ufficiale estratti di tavole manga. Per Kanai, invece, la pirateria potrebbe anche non risultare un problema nel momento in cui il lettore non dovesse possedere tanto denaro da destinare alle pubblicazioni ufficiali.

D'altro canto afferma anche che è chiaro che punta al guadagno e che rischierebbe sul serio la carriera se dovesse fondare la sua politica etica su questo concetto che metterebbe a discapito, innanzitutto, il guadagno stesso dei creatori che danno vita alle magie delle riviste manga.

L'immagine in evidenza è tratta da amazon.it e rappresenta Vinland Saga.

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