House of the Dragon Stagione 2: chi muore nel secondo episodio e perché?

Autore: Francesca Musolino ,

La seconda stagione della serie TV House of the Dragon ha esordito con una morte shock già nel primo episodio, lasciando per tutto il tempo il pubblico sulle spine prima di giungere al tragico epilogo.

Anche il secondo episodio di House of the Dragon 2 prosegue sulla stessa scia di sangue e intrighi del precedente, attraverso drammatici eventi di cui ormai le fazioni dei Verdi e dei Neri non possono più fare a meno a causa dei loro trascorsi.

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Mentre House of the Dragon 2 continua la sua messa in onda ogni lunedì in esclusiva su Sky e in streaming su NOW in contemporanea con l'uscita statunitense di HBO, facciamo un riepilogo degli avvenimenti principali che sono accaduti nel secondo episodio di questa nuova stagione.

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House of the Dragon (2022)

21/08/2022 (en)
Sci-Fi & Fantasy, Dramma, Action & Adventure,

La serie prequel vede la dinastia Targaryen all'apice assoluto del suo potere, con più di 15 draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, che sian...

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Aegon II come il Re Folle

Il primo episodio di House of the Dragon 2 si conclude con la tragica morte del giovane Principe Jaehaerys Targaryen, figlio di Re Aegon, avvenuta implicitamente per mano dei Neri. In realtà Daemon chiede a due scagnozzi noti in House of the Dragon come Blood e Cheese di uccidere Aemond, fratello del sovrano. Tuttavia non viene rivelato di chi sia stata la decisione di uccidere il piccolo Jaehaerys, se si trattava di un piano di riserva suggerito da Daemon oppure di un'improvvisazione del momento da parte dei due assassini.

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Alla fine questo dettaglio diventa irrilevante per Aegon, il quale è certo che siano stati i Neri a commissionare l'omicidio di suo figlio e per questo medita soltanto vendetta. Nel frattempo Sangue (Blood) viene catturato dai Verdi e confessa di essere stato ingaggiato, insieme a un'ammazzatopi di cui non conosce il nome, da Daemon Targaryen. Aegon uccide con le sue stesse mani Sangue a colpi di mazza chiodata e in seguito ordina di far impiccare tutti gli ammazzatopi al suo servizio, per essere sicuro di eliminare anche l'altro omicida di suo figlio. Alla fine tra le vittime impiccate figura anche Formaggio (Cheese), appeso insieme a una fila di persone innocenti.

La decisione di Aegon si ritorce contro sé stesso, soprattutto dopo il precedente tentativo di suo nonno Otto di acquisire nuovi seguaci alla causa dei Verdi. Il Primo Cavaliere del Re per fomentare altro odio verso Rhaenyra e screditarla agli occhi del popolo, organizza un corteo funebre per il piccolo Jaehaerys durante il quale viene accusata del brutale assassinio proprio la Regina dei Neri. Una manovra per quanto macabra che sembra dare i suoi frutti. Almeno fino a quando per quelle stesse strade cittadine non compaiono davanti alle proprie famiglie decine di cadaveri di persone comuni, fatte impiccare da quello stesso Re che invoca giustizia per suo figlio.

Aegon dopo la morte di Jaehaerys perde la testa e compie una carneficina ingiustificata per punire un unico colpevole. Un'azione che richiama a quella del suo antenato Aerys II, anche detto il Re Folle proprio per via di alcune sue decisioni discutibili. Prima fra tutte la volontà di radere al suolo Approdo del Re, per vendicare l'omicidio di suo figlio Rhaegar avvenuto da parte di Robert Baratheon. Anche in quel caso il colpevole diretto era soltanto uno, ma il sovrano è troppo accecato da rabbia e dolore per ragionare in modo lucido e ponderato. La stessa cosa avviene con Aegon, insinuando il malsano dubbio sulla pazzia ereditaria attribuita ad alcuni Targaryen. Aegon è come il Re Folle? La cosa certa è che il neo sovrano nemmeno tempo di sedere sul Trono, si è già macchiato di un terribile delitto.

La marcia funebre per Jaehaerys

Otto Hightower nel tempo si è rivelato essere un ottimo stratega in grado di usare a suo favore anche gli eventi più tragici e davanti ai quali, a sua differenza, altri perdono subito il controllo. Quando Re Viserys viene a mancare, i Verdi nascondono al Regno la morte del sovrano fino a quando non viene incoronato - in modo illegittimo - suo figlio Aegon. Una mossa scaltra per impedire che la vera erede Rhaenyra, rivendichi i suoi diritti in seguito alla morte del padre. Sarà proprio Otto ad annunciare al popolo la dipartita del Re e le sue ultime (presunte) volontà sul suo successore al Trono.

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Anche con la morte del Principe Jaehaerys il Primo Cavaliere gioca di nuovo d'anticipo le sue mosse a discapito di Rhaenyra, rendendo sempre più difficile a quest'ultima la sua legittima pretesa al Trono. Sfruttando l'omicidio di un bambino, per l'esattezza il suo pronipote (cit. "Che nessuno dica che non sono addolorato!"), Otto mette alla forca pubblica Rhaenyra. La sovrana durante il corteo funebre per il piccolo Jaehaerys, viene addirittura additata come la Crudele, al pari dell'antenato tiranno Maegor I, figlio di Aegon I il Conquistatore. Il quale al contrario della Regina Nera, ha realmente commesso indicibili crimini ai danni della sua famiglia e dell'intero reame.

La manovra di Otto - e implicitamente quella di Daemon - non scredita Rhaenyra soltanto agli occhi del popolo, ma anche a quelli dei suoi stessi sostenitori. Tra il Concilio dei Neri c'è infatti chi dubita della buona fede della propria sovrana, credendo che il dolore per la perdita del figlio Lucerys possa aver incentivato la rivalsa di Rhaenyra con la nota legge del taglione. Una terribile accusa che tra dubbi e insinuazioni compromette maggiormente la già precaria ascesa al Trono della Principessa. Una distorta ottica secondo cui, se Rhaenyra prima ancora di diventare Regina è capace di uccidere dei bambini, chissà quali azioni ben peggiori potrebbe commettere una volta ereditato il comando del Regno.

Il fatto che Rhaenyra stia soffrendo per la sua perdita è innegabile, ma come fa presente lei stessa al suo Concilio, non infliggerebbe a un'altra madre il suo stesso dolore proprio perché sa cosa significa. Ma anche se Rhaenyra non è direttamente responsabile della morte di Jaehaerys, Helaena proprio come lei sta comunque piangendo la morte di un figlio. Ci sono due particolari momenti che sembrano offrire un singolare parallelismo tra le due sovrane. Durante il corteo funebre, Helaena alza lo sguardo in alto e fissa per alcuni secondi dei petali gettati dalla folla. Mentre Rhaenyra quando si trova nella stanza insieme ai figli più piccoli, si volta verso la finestra in alto dove appaiono dei granelli di polvere nel fascio di luce che penetra dalle imposte. Forse tutto questo si rivelerà essere una premonizione di Helaena oppure è soltanto un modo subliminale per evidenziare lo stesso tipo di dolore che le accomuna.

La lite tra Rhaenyra e Daemon

Nel secondo episodio di House of the Dragon 2 traspare un'amara realtà: ancora una volta le azioni sconsiderate di Daemon si ripercuotono come un effetto boomerang sulla vita di Rhaenyra. In passato la gita fuori porta di zio e nipote nelle case del piacere di Approdo del Re, ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno minato la reputazione della Principessa e la sua eredità al Trono. Il recente tentato omicidio di Aemond non ha fatto altro che concimare un terreno già fertile, contribuendo a rendere Rhaenyra agli occhi altrui sempre meno indegna di regnare. In entrambi i casi, per chi è pronto a puntare il dito poco cambia chi sia il vero colpevole dietro a determinate azioni. La cosa certa è che quando viene cucito addosso un marchio, diventa difficile se non impossibile ripulire completamente la propria immagine.

La discussione che avviene tra Daemon e Rhaenyra a causa dell'omicidio del piccolo Jaehaerys, porta alla ribalta anche un'altra vecchia questione in sospeso tra i due Targaryen. Daemon ha sempre ambito al Trono di Viserys in qualità di primo e unico erede maschio diretto. Per questo quando il Re sceglie di proclamare futura Regina sua figlia Rhaenyra, Daemon si sente derubato di qualcosa che considerava suo. Da quel momento tutte le azioni che il Principe compie insieme a Rhaenyra o nei suoi confronti, trasudano inevitabili sprazzi di malafede. La stessa Regina Nera ammette di non essere mai riuscita a fidarsi totalmente di suo marito fin da quando era "solo" suo zio, sebbene ce l'abbia messa tutta ogni volta per credergli.

Dopo tutto questo tempo quella di Daemon resta ancora una figura avvolta da un lato oscuro indecifrabile, nonostante in diverse occasioni il Principe Targaryen abbia dimostrato di avere un cuore nobile sotto la sua corazza di drago. Soprattutto quando ripone la corona sulla testa di suo fratello Viserys ormai debilitato e prossimo alla morte, così come in seguito poggia lo stesso emblema sul capo di una Rhaenyra visibilmente ferita e appena usurpata del proprio Trono. Due situazioni in cui Daemon se lo avesse voluto, avrebbe potuto indossare lui stesso quella corona e rivendicare l'ambito seggio di spade, allo stesso modo di come fa suo nipote Aegon in seguito. La verità è che Daemon pur essendo uno spirito inquieto e impulsivo, sa bene quando è il momento di tacere e quando è invece il caso di agire. Il suo unico problema è la scarsa inclinazione alle regole, per via della quale il Principe Targaryen non pensa mai alle conseguenze di tutto ciò che mette in atto.

A prescindere da tutto questo rimane comunque un dilemma che assilla tanto Rhaenyra quanto gli spettatori. Daemon sarebbe davvero capace di far uccidere un bambino? Essendo ormai palese che lo scopo di Daemon è quello di far iniziare la vera guerra tra Verdi e Neri, la risposta a questa domanda potrebbe essere "forse". Ma c'è un altro punto fondamentale irrisolto e correlato a tale quesito. Daemon vuole combattere per ridare a Rhaenyra il Trono che le spetta di diritto oppure per vendicare la sua seconda detronizzazione? Il fratello di Viserys infatti non ha perso la possibilità di essere il suo successore soltanto quando viene proclamata la nipote come erede, ma anche quando quest'ultima viene a sua volta privata di tale diritto. Se è Rhaenyra a regnare sul Continente, Daemon in veste di Re consorte può far valere in qualche modo la sua autorità. Ma se sono i nemici a sedere sul Trono, a Daemon non restano nemmeno le briciole.

Aegon bandisce Otto dalla Fortezza Rossa

Nella prima stagione di House of the Dragon si assiste all'ascesa al Trono di Aegon II, dopo la morte del padre Viserys. Una successione illegittima architettata dai Verdi ben prima della morte del sovrano, ma che tuttavia proprio a seguito di questo evento sembra essere in qualche modo giustificata. In punto di morte Viserys scambia Alicent per Rhaenyra e le rammenta la profezia del Canto del Ghiaccio e del Fuoco del loro antenato Aegon I. La Regina non conoscendo la profezia dei Targaryen, travisa le parole del marito e crede che Viserys voglia loro figlio Aegon II come successore.

Un equivoco che cade a pennello per incentivare anche i più reticenti alla causa, ma al quale di fatto non ha mai creduto nessuno realmente. Nel secondo episodio di House of the Dragon 2 avviene un'accesa discussione tra Aegon e suo nonno Otto, dove quest'ultimo fa intendere di sapere quale sia la verità. Come ha sempre pensato lo stesso Aegon, se suo padre per tutta la vita non ha mai scelto di proclamarlo come successore, è evidente che non avesse alcuna intenzione di farlo. Tuttavia dopo la morte di Viserys, Alicent convince il figlio del contrario sostenendo che suo padre voleva vederlo proprio su quel Trono.

Un concetto che il giovane Re ribadisce a Otto quando quest'ultimo, dopo le ultime sconsiderate azioni del nipote, rimpiange i tempi del Regno di Viserys. Per tutta risposta il Primo Cavaliere ride in faccia ad Aegon trattandolo come un ingenuo, in quanto pensa davvero che suo padre lo abbia scelto come futuro erede. Una scena molto eloquente dove viene dimostrato che Otto non ha mai creduto a quanto riportato da sua figlia Alicent in merito alle ultime volontà di Viseys. E probabilmente nemmeno la stessa Alicent è mai stata certa di cosa abbia sentito quella notte. Ma prima di pugnalare Rhaenyra alle spalle, alla sua ex migliore amica serviva un qualsiasi appiglio utile a pulirsi la coscienza e poter agire così in "buona fede".

Una tipologia di pretesto usata anche da Aegon per allontanare Otto, mantenendo allo stesso tempo una parvenza di genuinità. Le parole di Otto feriscono il nipote, in quanto gli sbattono in faccia un realtà che Aegon ha avuto davanti agli occhi fin dalla sua nascita. Ma adesso che è comunque seduto su quel Trono, il nuovo sovrano non vuole più venga messa in dubbio la sua posizione. Aegon segue quindi il precedente consiglio di Larys Strong, che invita implicitamente il Re a sbarazzarsi di Otto Hightower. Quest'ultimo essendo stato il Primo Cavaliere di Viserys, continua simbolicamente a mantenere il clima del vecchio reame mentre nel frattempo il Re è diventato un altro. La lavata di capo fatta da Otto ad Aegon diventa così la scusante con cui il sovrano licenzia il Primo Cavaliere, liberandosi della pressione che lo porta a vivere all'ombra di suo padre anche dopo la morte dello stesso Viserys.

Il tentato omicidio di Rhaenyra

Sebbene non sia Rhaenyra la mandante dietro l'omicidio del piccolo Jaehaerys, i Verdi passano lo stesso al contrattacco per vendicare la morte del giovane Principe. In realtà non tutti i Verdi, ma soltanto uno dei membri che si sta rivelando essere poco per volta un vero e proprio antagonista: Ser Criston Cole. Il Cavaliere sentendosi in colpa per aver trascorso la notte con Alicent mentre Jaehaerys viene ucciso, prova a rimediare personalmente al danno commissionando l'omicidio di Rhaenyra. Criston incarica Ser Arryk Cargyll della missione, usandolo come capro espiatorio su cui sfoga anche tutta la sua rabbia repressa dai sensi di colpa. Arryk messo alle strette accetta l'incarico e si introduce così a Roccia del Drago spacciandosi per il suo gemello Erryk, già residente nella fortezza.

Il finale del secondo episodio di House of the Dragon 2 mette in scena un cruento duello tra due fratelli, che pur di mantenere fede ai loro giuramenti e al loro onore, si uccidono a vicenda sacrificandosi totalmente per il loro Regno. Qualcosa che Criston evidentemente non è in grado di fare nonostante dimostri il suo pieno appoggio alla causa e alla Corona. Altrimenti proprio per via dei suoi rimorsi, Cole sarebbe dovuto andare personalmente a uccidere Rhaenyra assumendosi tutte le responsabilità e le conseguenze del caso. I fratelli Cargyll nel loro drammatico omicidio-suicidio dimostrano dignità e fedeltà da veri Cavalieri, andando fino in fondo per proteggere coloro che hanno giurato di servire a discapito della loro stessa vita.

Nonostante Arryk abbia scelto di rimanere al servizio di Aegon, non attacca Rhaenyra di nascosto o attraverso atti di vigliaccheria, ma si presenta dalla Regina Nera mostrandosi in volto e facendole presente di non avere altra scelta. Dal suo canto Erryk che ha invece scelto di seguire Rhaenyra, non può fare a meno di combattere il suo stesso fratello mentre continua a ricordandogli il bene provato nei suoi confronti. Sebbene i due fratelli non fossero tra i protagonisti principali di House of the Dragon e quindi la loro morte potrebbe non coinvolgere in modo particolare il pubblico, la loro drammatica dipartita resta soprattutto impressa per ciò che rappresenta.

Entrambi i fratelli pur continuando a volersi bene non possono venir meno al giuramento fatto come Cavalieri, quindi loro malgrado si devono sfidare. Quando Erryk sconfigge il suo gemello ha compiuto il suo dovere proteggendo la sua Regina, ma allo stesso tempo non può convivere con il sangue di Arryk sulle proprie mani. Per questo motivo dopo aver adempito ai suoi obblighi verso la Corona, Erryk decide a sua volta di togliersi la vita non potendo sopportare il fardello a cui è andato incontro con l'omicidio del fratello. Erryk prima di suicidarsi chiede perdono a Rhaenyra, così come aveva fatto in un certo qual modo Arryk prima di provare a ucciderla. Anche la Regina Nera ed Helaena sentendosi colpevoli implicite delle morti di Lucerys e Jaehaerys, hanno nelle loro mani il sangue dei propri figli. A riprova che alla fine non cambia chi sia stato l'autore materiale delle morti altrui, perché il dolore per la perdita di chi si ama non cesserà mai di esistere. Ed Erryk lo sapeva bene.

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Fuoco e sangue. House of the Dragon

Uno degli avvincenti libri di George R.R. Martin, lo storico autore che ha dato il via alla saga televisiva de Il Trono di Spade, da cui è stato tratto anche il prequel House of the Dragon ispirato proprio al libro Fuoco e sangue.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV House of the Dragon. Crediti: HBO, GRRM, Bastard Sword, 1:26 Pictures Inc.

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