Amelia Earhart: i resti ritrovati sull'isola di Nikumaroro sarebbero della leggendaria aviatrice

Autore: Guido Chierchia ,

Il mistero della scomparsa dell'aviatrice americana Amelia Earhart potrebbe finalmente essere stato risolto grazie a un nuovo studio scientifico condotto da Richard Jantz, professore emerito di Antropologia e Direttore emerito del Forensic Anthropology Center dell'Università del Tennessee-Knoxville, e pubblicato su Forensic Anthropology.

Jantz ha stabilito che le ossa umane trovate nel 1940 sull'isola di Nikumaroro hanno una probabilità del 99% di essere i resti della Earhart.

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Il professore ha utilizzato nuove tecniche per analizzare meglio gli studi condotti all'epoca da D. W. Hoodless, il medico che esaminò per la prima volta le ossa ritrovate da un ufficiale britannico. Hoodless dichiarò che queste appartenevano a un uomo, ma per Jantz si trattò di un "errore onesto" per i mezzi tecnologici di cui disponeva all'epoca.

Le conferme di Jantz sull'appartenenza di quei resti all'aviatrice americana arrivano dai risultati emersi da un nuovo programma per computer, chiamato Fordisc, che lui stesso ha creato e che può classificare le misurazioni scheletriche per sesso e discendenza.

Secondo l'università, inoltre, il professore ha utilizzato altre fonti per la ricerca, come ad esempio foto e taglie degli abiti indossati dalla Earhart, per determinare con esattezza le dimensioni delle sue ossa.

Gli studi condotti da Jantz hanno escluso categoricamente la possibilità che i resti ritrovati sull'isola appartengano a qualche nativo del Pacifico o a uno degli 11 uomini morti in seguito a un altro tragico evento: lo schianto a Nikumaroro della nave Norwich City, avvenuto nel 1929.

SDASM Archives/Flickr
Amelia Earhart in uno scatto del 1937 di fronte al suo aereo
1937: Amelia Earhart in posa di fronte al suo aereo Lockheed L-10 Electra

La scomparsa di Amelia Earhart 

Nata il 24 luglio del 1897 ad Atchison, in Kansas, Amelia Earhart è considerata la più grande aviatrice degli Stati Uniti d’America. Dopo aver frequentato alcuni corsi per diventare infermiera, all’età di 17 anni partì alla volta del Canada per prestare aiuto ai feriti della Prima Guerra mondiale. La passione per il volo arrivò verso i 23 anni, quando la Earhart si recò assieme al padre a un raduno aeronautico dove salì per la prima volta a bordo di un biplano per un giro turistico.

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Dopo aver frequentato i corsi di volo, nel giro di pochi anni tutta l'America già parlava del suo innato talento: fu la prima aviatrice a salire a un'altitudine di 14mila piedi e nel 1928 diventò la prima donna ad attraversare l'Atlantico assieme al capitano Hilton H. Railery.

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Amelia Earhart scomparve il 2 luglio 1937 mentre stava cercando di ultimare gli ultimi 11mila chilometri del suo viaggio insieme al copilota Fred Noonan prima di atterrare sull'isola di Howland, nel Pacifico. Non sono mai stati chiari i motivi della scomparsa dei due aviatori, dichiarati ufficialmente morti nel 1939 dopo quasi due anni di ricerche. 

Negli anni a seguire la scomparsa della Earhart è stata un vero e proprio mistero. Infatti, se per alcuni l'aviatrice e il suo collega sono morti annegati nelle fredde acque del Pacifico, per altri sono naufragati: una teoria che si è rafforzata soprattutto dopo il ritrovamento di ossa umane nel 1940 sull'isola di Nikumaroro.

Getty Images
Un primo piano di Amelia Earhart e Fred Noonan
Amelia Earhart e il collega Fred Noonan

Per chi volesse conoscere meglio la storia della più grande (e coraggiosa) aviatrice americana, vi suggeriamo di guardare Amelia, film biografico diretto da Mira Nair, uscito nelle sale cinematografiche nel 2009. 

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