Stasera in TV c'è Argo, scopri il libro e la storia vera dietro al film con Ben Affleck e Bryan Cranston

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Autore: Silvia Artana ,

Che cosa succede quando Hollywood e la CIA lavorano insieme? La risposta è Argo, la pellicola del 2012 diretta da Ben Affleck e da lui interpretata insieme a Bryan Cranston, che racconta la rocambolesca operazione di salvataggio di un gruppo di diplomatici USA in Iran per mezzo di una finta produzione cinematografica, in seguito alla rivoluzione islamica di Teheran.

Stasera, 29 settembre, in TV c'è Argo su Iris dalle 00.01

Vincitore di 3 Oscar, due Golden Globe e 3 BAFTA, il film prende le mosse da una incredibile storia vera, ricostruita da uno dei suoi principali protagonisti in un libro di memorie collettive e poi in una monografia. 

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Ma come sono andati realmente i fatti e quanto è fedele alla realtà l'adattamento per il grande schermo? Segui il nostro menù per scoprilo:

I libri di Tony Mendez

Dietro al film di Ben Affleck ci sono due libri scritti dall'ex agente segreto USA Tony Mendez.

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Il primo (disponibile solo in inglese) si intitola Master of Disguise: My Secret Life in the CIA e racconta le varie operazioni condotte dall'uomo per conto dell'agenzia di spionaggio statunitense, tra cui anche quella che viene rappresentata nella pellicola. Ma è il secondo che approfondisce in modo particolare la vicenda passata alla storia con il nome di Canadian Caper.

Tradotto in italiano con il titolo Argo. Come la CIA e Hollywood hanno salvato sei ostaggi americani a Teheran (Argo: How the CIA and Hollywood Pulled Off the Most Audacious Rescue in History), il libro racconta come è nata l'idea di Mendez di fare uscire dall'Iran un gruppo di diplomatici statunitensi facendoli passare per i membri di una troupe canadese in cerca di location per un film di fantascienza intitolato Argo e il modo in cui è stata messa in atto e portata a termine con successo.

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L'incredibile montatura architettata dal governo USA e canadese viene ricostruita nel dettaglio dall'ex agente segreto in collaborazione con lo scrittore americano Matt Baglio, conosciuto per essere anche l'autore de Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi, da cui è stato tratto il film con Antony Hopkins.

La rivoluzione islamica di Teheran e la crisi degli ostaggi

L'operazione Canadian Caper al centro di Argo di Ben Affleck si colloca sullo sfondo della rivoluzione islamica di Teheran, iniziata a gennaio 1978 e culminata un anno dopo con la fuga dello Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi e il trionfale ritorno dell'Ayatollah Khomeini. La scintilla che fa esplodere la cosiddetta "crisi degli ostaggi" è il rifiuto degli Stati Uniti a estradare in Iran il vecchio sovrano, che hanno aiutato a lasciare il paese e al quale hanno offerto asilo politico.

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La presa di posizione degli americani innesca una violenta protesta da parte degli studenti universitari, che il 4 novembre 1979 sfocia nell'assalto dell'ambasciata USA a Teheran. Nell'attacco, 52 diplomatici e funzionari vengono presi in ostaggio, ma 6 riescono a fuggire.

Mentre questi ultimi vengono fatti uscire dal paese il 27 gennaio 1980 con l'ingegnoso quanto spregiudicato piano di Tony Mendez, gli altri riescono a fare ritorno in patria a distanza di oltre un anno. Dopo un'azzardata operazione di salvataggio organizzata dal presidente Jimmy Carter e finita disastrosamente, gli ostaggi vengono liberati il 20 gennaio 1981, in seguito a un accordo siglato dal nuovo presidente USA, Ronald Reagan, per fornire armi all'Iran nella guerra contro l'Iraq (anch'esso finanziato e armato dagli USA).

La storia vera dell'operazione Canadian Caper

L'operazione Canadian Caper prende il via quando il governo USA scopre che 6 suoi diplomatici sono sfuggiti all'assalto all'ambasciata del 4 novembre 1979.

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Al momento dell'attacco, Robert Anders, Cora Amburn-Lijek, Mark Lijek, Joseph Stafford, Kathleen Stafford e Lee Schatz (che in Argo sono interpretati da Tate Donovan, Clea DuVall, Christopher Denham, Scoot McNairy, Kerry Bishè e Rory Cochrane) si trovano in un edificio secondario rispetto a quello in cui fanno irruzione gli studenti e riescono a scappare insieme ad altri diplomatici, divisi in due gruppi. Uno è composto da Anders e i coniugi Lijek e Stafford, mentre nell'altro ci sono Schatz, il Console Generale Richard Morefield e altri funzionari.

Entrambi si dirigono verso l'ambasciata britannica, ma il secondo viene intercettato dai rivoluzionari e solo Schatz riesce a non farsi catturare. Invece, il primo si nasconde a casa di Anders, dopo avere cambiato strada per evitare una folla di manifestanti.

Schatz trova rifugio all'ambasciata svedese e poi nell'abitazione privata del console di Svezia, Cecilia Lithander, mentre il gruppo di Anders peregrina per 6 giorni di casa in casa, fino a che l'uomo ha l'idea di contattare il suo vecchio amico e funzionario dell'immigrazione presso l'ambasciata canadese John Sheardown. Quest'ultimo e la moglie Zena (che non vengono mostrati nel film di Ben Affleck) offrono immediato aiuto ai fuggiaschi e li invitano a recarsi da loro.

Il 10 novembre, i 5 arrivano dagli Sheardown, che li accolgono insieme al console canadese, Ken Taylor (interpretato da Victor Garber). Per cercare di dare il meno possibile nell'occhio, il gruppo si divide. Anders e i Lijek si fermano dai coniugi Sheardown, mentre gli Stafford vanno a casa del console e di sua moglie Pat (che in Argo ha il volto di Page Leong). Il 27 novembre, i Taylor accolgono anche Schatz, dopo avere ricevuto una telefonata da parte di Cecilia Lithander, che riteneva più probabile che l'uomo potesse passare per canadese che per svedese.

Quando tutti i diplomatici USA sono al sicuro, Ken Taylor contatta il primo ministro canadese Joe Clark e il segretario di stato per gli affari esteri Flora MacDonald. Il governo del Canada e quello degli Stati Uniti iniziano a collaborare e stabiliscono di fare uscire i 6 fuggiaschi da Teheran con un volo internazionale, utilizzando veri passaporti canadesi e visti iraniani contraffatti.

A gestire il piano viene chiamato Tony Mendez (interpretato da Ben Affleck), un agente della CIA esperto in travestimenti e operazioni di espatrio ad alto rischio, che mette in piedi una copertura tanto folle quanto geniale.

Dopo avere valutato varie opzioni, l'uomo decide di fare passare i 6 diplomatici USA per membri di una troupe canadese che sta cercando delle location per girare un film di fantascienza intitolato Argo. La sceneggiatura della pellicola fittizia è basata sul romanzo del 1967 di Roger Zelazny Signore della Luce (Lord of Light), adattato secondo atmosfere e ambientazioni mediorientali per giustificare la decisione di valutare papabili set in Iran.

Per rendere credibile la copertura, Mendez si avvale dell'aiuto di un celebre truccatore di Hollywood, John Chambers (che nel film ha il volto di John Goodman) e con lui crea una finta casa di produzione cinematografica, Studio Six Productions.

La compagnia viene dotata di un ufficio perfettamente operativo presso i Sunset Gower Studios in Sunset Boulevard per ricevere eventuali telefonate di controllo dall'Iran e viene pubblicizzata insieme ad Argo su alcune delle principali testate USA dedicate al mondo dello spettacolo (come Variety e The Hollywood Reporter) e in una festa organizzata ad hoc a Los Angeles. Inoltre, il truccatore Robert Sidell (il cui alter ego cinematografico è Lester Siegel, interpretato da Alan Arkin) e sua moglie Joan si prestano per impersonare il produttore esecutivo del film e la sua segretaria.

Quando la copertura è organizzata nei minimi dettagli, Mendez parte alla volta di Teheran con un collaboratore noto come "Julio" e addestra i 6 diplomatici a entrare nella parte.

La mattina del 27 gennaio 1980, il gruppo arriva senza problemi all'Aeroporto Internazionale di Mehrabad e si imbarca sul volo 363 Swissair per Zurigo (che per ironia della sorte si chiama Argovia, come l'omonimo cantone svizzero). Dopo un breve ritardo dovuto a motivi tecnici, l'aereo parte e i 6 diplomatici e i loro accompagnatori lasciano l'Iran. 

Una volta a Zurigo, gli ex fuggiaschi vengono prelevati dalla CIA, che li informa che saranno tenuti in un luogo sicuro in Florida fino alla completa soluzione della "crisi degli ostaggi". Ma il 29 gennaio il giornalista Jean Pelletier pubblica l'intera storia su La Presse, rendendo la vicenda di dominio pubblico. Tuttavia, gli USA riescono a mantenere segreto il proprio coinvolgimento e quello della CIA nella vicenda, lasciando la ribalta al Canada (che il 28 gennaio aveva chiuso l'ambasciata in Iran e rimpatriato tutto il personale).

Argo di Ben Affleck presenta alcune inevitabili semplificazioni rispetto alla realtà per rendere la storia adatta al grande schermo (come la scelta di fare scappare i 6 diplomatici in un unico gruppo dall'edificio principale dell'ambasciata USA e poi di farli restare tutti insieme) e qualche licenza per rendere la trama più avvincente (per esempio, quando fa scoprire i fuggiaschi all'aeroporto, mettendo in dubbio che riescano a partire), ma è per lo più fedele a come si sono svolti davvero i fatti e ha il merito di portare a conoscenza del grande pubblico un importante evento storico e una vicenda tanto incredibile quanto affascinante.

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