Arnold Schwarzenegger, da Mr. Olympia a Terminator: 70 anni da star!

Autore: Emanuele Zambon ,

Capelli tagliati con l'accetta, mascella volitiva, vocabolario essenziale: identikit di una star, del "last action hero" che risponde al nome di Arnold Schwarzenegger. La carriera di Austrian Oak ("la quercia austriaca", così veniva soprannominato nell'ambiente del culturismo nei primi anni '70) non si ferma al body building o al cinema, bensì abbraccia il mondo degli affari - specie quelli edilizi - e la politica, con la carica di Governatore della California rivestita dal 2003 al 2011.

Schwarzy ha compiuto ieri, 30 luglio 2017, 70 anni. Lo ha fatto da star, dichiarando alla stampa di sentirsi ancora giovane, tanto da permettersi di sollevare ancora pesi in palestra. Nemmeno lo spirito combattivo risente dell'età, con l'attore di origini austriache che ha polemizzato con Trump per via della politica anti-ambientalista del tycoon Presidente degli Stati Uniti.

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Arnold Schwarzenegger scatta un selfie in compagnia di un Terminator

70 anni? No hay problema

Il corpulento 70enne che oggi rifiuta il pensionamento è a tutti gli effetti una delle ultime (vere) icone dell'action a stelle e strisce. Un Olimpo di "tipi tosti" - proprio come i giocattoli GIG anni '90 - di cui fanno parte anche colleghi del calibro di Sylvester Stallone e Bruce Willis.

La carriera cinematografica di "Arnold Strong" (altro appellativo, che volete farci) è costellata di ruoli iconici e pellicole muscolari. Inutile girarci attorno, Schwarzy verrà ricordato per sempre come il Terminator del cinema, l'organismo cibernetico venuto dal futuro con intenzioni ostili protagonista della pellicola cult del 1984 diretta da James Cameron. L'ex culturista sorprenderà il pubblico 7 anni dopo, nel '91, palesandosi nel sequel Terminator 2 - Il giorno del giudizio come il protettore di John Connor dal linguaggio basic limitato ad "affermativo" oppure "Hasta la vista, baby". Tanto basta per renderlo iconico, complice un look da metallaro, una Harley Davidson ed un fucile a pompa.

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E pensare che nel primo Terminator il ruolo previsto per Schwarzenegger era quello di Kyle Reese. Fu il sette volte Mr. Olympia a suggerire a Cameron un rovesciamento dei ruoli, aggiudicandosi così la parte di uno dei villain più riusciti della storia del cinema.

La prolifica attività di Schwarzy a Hollywood è stata favorita dal fisico da body builder del monoespressivo austriaco, fautore di un cinema tutto muscoli e ironia. E se Conan il Barbaro, datato 1982, è il ruolo che schiuse le porte della notorietà internazionale al mito dell'action anni '80, pellicole come Commando e Codice Magnum ne accrebbero la popolarità, offrendo allo spettatore la visione stereotipata ma efficace di un possente "programmato per uccidere".

Alla voce film di culto appartengono poi due pellicole accomunate (solo) da un mix di azione e fantascienza: Predator, sfida mortale fra uomo e alieno firmata John McTiernan, e Atto di Forza (in originale Total Recall), sci-fi ispirato al racconto breve di uno degli autori di fantascienza più saccheggiato da Hollywood, Philip K. Dick (autore tra gli altri del romanzo "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" che ispirò Blade Runner).

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Arnold Schwarzenegger in un artwork di Commando

Schwarzy di forza

Atto di Forza di Paul Verhoeven è anche uno dei ruoli più insoliti di Schwarzy, habitué dell'eroe risoluto e infallibile sul grande schermo (da True Lies a Last Action Hero). Assieme all'inedita veste ironica sfoggiata ne I Gemelli e in Un poliziotto alle elementari, quello di Douglas Quaid è il personaggio che consente a Schwarzenegger di defilarsi dai soliti cliché.

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Nei panni di un manovale in perenne crisi d'identità, incapace di distinguere la realtà dai ricordi, Schwarzy dà prova di grande versatilità, districandosi con disinvoltura all'interno di uno sci-fi di grande fascino. Piccola curiosità: lo script di Atto di Forza circolava a Hollywood fin dal 1974. All'inizio degli anni '80 il produttore Dino De Laurentiis si interessò al progetto incaricando David Cronenberg della regia (con Richard Dreyfuss nella parte del protagonista). Non se ne fece niente.

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