Betty Boop: la flapper animata più famosa del mondo compie 94 anni

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Autore: Francesca Borrello ,

Il 9 agosto 1930, Betty Boop fece il suo debutto, diventando un'icona dell'animazione sia americana che globale. Gli anni '20 furono un periodo di profonde trasformazioni, in gran parte sul piano sociale.

Scopriamo tutto di quel periodo e dell'icona pop che a distanza di 94 anni è ancora riconosciuta in tutto il mondo!

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Periodo storico

Le vere protagoniste di questa era furono le giovani donne che iniziarono a sfidare le convenzioni sociali e i codici di moralità dell'epoca. Si ribellavano al ruolo subordinato attribuito alle donne dai propri mariti e manifestavano una libertà e una disinvoltura inedite, soprattutto sul piano sessuale. Questo cambiamento era in parte il risultato del fatto che, durante la Prima Guerra Mondiale, le donne, rimaste a casa mentre gli uomini combattevano in Europa, si abituarono a una forma di indipendenza sconosciuta fino ad allora.

Molte di queste giovani donne adottarono il look delle flapper, nonostante questo termine avesse connotazioni negative. Originariamente, nel 1600, "flapper" era usato per descrivere giovani prostitute alle prime armi. Con il passare del tempo, e particolarmente all'inizio del 1900, il termine perse il suo significato dispregiativo, arrivando a designare adolescenti e giovani donne che sfidavano le norme sociali e il conformismo.

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Le flapper degli anni '20 erano audaci e indossavano abiti corti che scoprirono le ginocchia, un grande scandalo per l'epoca, quando le donne erano abituate a indossare gonne lunghe fino alle caviglie. Molte di loro optarono persino per tagli di capelli corti, un altro segno di ribellione contro le aspettative tradizionali.

Betty Boop rappresenta perfettamente questo ideale di donna libera, indipendente e a tratti irriverente. La sua popolarità crebbe rapidamente, rendendola la flapper più celebre dei fumetti e dei cartoni animati, sebbene la sua carriera durò solo dal 1930 al 1939. Tuttavia, la sua autonomia non durò a lungo: nel 1934, a causa della crescente pressione del pubblico conservatore e dell'introduzione del Codice Hays, che imponeva rigide linee guida morali al cinema, i creatori furono costretti a trasformarla in una casalinga.

Nonostante questo, il fascino da flapper di Betty Boop è rimasto indelebile, e la sua immagine continua a essere celebrata e apprezzata anche oggi. Riviviamo insieme la sua affascinante storia.

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Le origini di Betty Boop

Il debutto di Betty Boop avvenne nel cortometraggio Dizzy Dishes, prodotto dai Fleischer Studios nel 1930. Tuttavia, non era ancora l’icona che conosciamo oggi. Sebbene le sue caratteristiche principali fossero già riconoscibili, all'epoca Betty Boop era una cagnolina antropomorfa che cantava jazz in un ristorante elegante.

Nel film, Betty Boop era solo un personaggio secondario, mentre il vero protagonista era Bimbo (originariamente noto come Fitz the Dog). Bimbo e Betty, insieme a Koko il Clown, divennero poi i protagonisti della serie di cortometraggi Talkartoons, composta da 42 episodi realizzati dai Fleischer Studios e distribuiti da Paramount Pictures tra il 1929 e il 1932.

Solo due anni dopo, nel 1932, Betty Boop subì una trasformazione completa, diventando un personaggio umano nel cortometraggio Bamboo Isle. Con il suo aspetto provocante e malizioso, Betty Boop rappresentava perfettamente la flapper degli anni '20: vivace, con abiti aderenti e scollati, un trucco molto marcato e, in particolare, una bocca a forma di cuore. Betty Boop si affermò come uno dei primi e più celebri sex symbol dell'animazione cinematografica, grazie al suo fascino sensuale e alla sua auto-ironia.

La voce e il doppiaggio

Una delle peculiarità che distingue Betty Boop dalle altre icone è senza dubbio la sua voce. È sorprendente sapere che, nel corso dei nove anni della sua carriera cinematografica, ben sei donne diverse prestarono la loro voce al personaggio.

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In quel periodo, la tecnica del doppiaggio era in fase di affinamento e stava progressivamente sostituendo il sistema delle versioni multiple. Tra il 1926 e il 1929, i film erano girati più volte, con attori che recitavano in lingue diverse. Tuttavia, nei primi anni '30, la figura del doppiatore iniziò a prevalere rispetto a quella dell'attore vocale, che fino ad allora prestava la propria voce ai personaggi degli show radiofonici.

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A differenza degli attori radiofonici, i doppiatori erano chiamati a modulare la propria voce per adattarla ai vari personaggi che interpretavano. Questo approccio consentì alla voce di Betty Boop di mantenere una certa coerenza nel tempo, nonostante le sei diverse interpreti che le prestarono la voce nel corso degli anni.

Margie Hines, la prima doppiatrice e Harriet Lee, l’usignolo

La prima a prestare la voce a Betty Boop fu Margie Hines, che la doppiò nel suo debutto come personaggio secondario nel film Dizzy Dishes. All'epoca, Betty Boop era rappresentata come una cagnolina antropomorfa e cantava il brano "I Have to Have You" in modo così sensuale che Bimbo, il vero protagonista del cortometraggio, si innamora perdutamente di lei in un batter d'occhio.

Margie Hines è particolarmente significativa nella storia di Betty Boop, poiché prestò la sua voce sia per il primo che per l'ultimo film dell'icona dell'animazione. Inizialmente una semplice impiegata d’ufficio, Hines vinse una gara canora di Boop-a-doop e fu scoperta da un dipendente dei Fleischer Studios. Le gare canore erano molto popolari all'epoca, con il jazz come genere predominante. Le frasi prive di significato, come quelle utilizzate nella gara, erano caratteristiche dello scat, un sottogenere del jazz in cui i cantanti improvvisavano suoni e parole senza senso, utilizzando la propria voce come uno strumento aggiuntivo nella band. Questa tecnica richiedeva grande abilità e talento.

Una curiosità interessante è che Margie Hines prestò la sua voce anche a un altro personaggio dei Fleischer Studios, Olivia Oyl. Durante questo periodo, Hines conobbe e sposò il doppiatore di Braccio di Ferro. Sebbene il matrimonio non durò a lungo, fu ampiamente coperto dai media dell'epoca.

La seconda voce di Betty Boop fu quella di Harriet Lee, una cantante radiofonica già affermata. Nonostante il suo contributo significativo, il suo ruolo nella storia di Betty Boop è spesso trascurato, poiché Lee prestò la sua voce al personaggio solo per un film: The Bum Bandit. Dopo questo lavoro, decise di ritirarsi dalla scena pubblica negli anni '30, per dedicarsi a una carriera come segretaria e coach vocale.

Mae Questel, la personificazione di Betty Boop

La voce più strettamente associata a Betty Boop è indubbiamente quella di Mae Questel, che ha prestato la sua voce al personaggio per un numero di film superiore a qualsiasi altra doppiatrice. La voce di Mae Questel era perfetta per incarnare Betty Boop: era stridula ma allo stesso tempo sensuale e affascinante. Questel non solo possedeva le qualità vocali ideali per il ruolo, ma condivideva anche una somiglianza fisica con il personaggio animato.

Mae Questel era una cantante di talento, leggeva le battute con chiarezza e riusciva a cantare la frase distintiva "Boop-oop-a-doop" con la corretta intonazione. Queste quattro parole, ripetute frequentemente nelle canzoni di Betty Boop, non hanno un significato reale, ma nel cortometraggio Boop-oop-a-doop, si pensa che potessero essere utilizzate come sostituto di "verginità", un termine poco appropriato per i cartoni animati degli anni '30.

La somiglianza tra Mae Questel e Betty Boop è stata evidenziata anche nel film Musical Justice del 1931, prodotto dalla Paramount, in cui Mae, interpretando Betty Boop, canta in un'aula di tribunale per difendere il suo iconico “boop-oop-a-doop”.

Nel 1938, quando i Fleischer Studios si trasferirono dalla città di New York in Florida, Mae Questel decise di rinunciare al ruolo per concentrarsi sulla sua famiglia a New York. Tuttavia, tornò a prestare la voce a Betty Boop nel 1988, doppiando il personaggio nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit.

Bonnie Poe, Kate Wright e Ann L. Rothchild

Bonnie Poe fu l'attrice che subentrò a Mae Questel ogni volta che quest'ultima non poteva essere presente in studio per motivi vari. Poe interpretò anche Betty Boop nel secondo film live action, Hollywood on Parade, dove la flapper era rappresentata come una statua di cera che prendeva vita. In questa pellicola, Betty canta "My Silent Love" dedicata a varie statue, mentre un inquietante Dracula, interpretato da Bela Lugosi, la segue, concludendo con la minacciosa frase “you have booped your last boop!”.

Kate Wright è nota come la "ragazza del mistero" perché, nel 1929, cantava per l'etichetta Columbia Records sotto lo pseudonimo di “Mystery Girl”. Purtroppo, non ci sono molte informazioni dettagliate su di lei, il che contribuisce al suo fascino enigmatico. Di conseguenza, non è chiaro quanti film abbia doppiato come Betty Boop, dato che spesso i doppiatori non erano accreditati nei crediti dei film dell'epoca.

Infine, Ann L. Rothchild fu l'ultima doppiatrice di Betty Boop. Il suo contributo più significativo al successo del personaggio fu la sua partecipazione a diversi spettacoli dal vivo creati da Max Fleischer, nei quali Rothchild interpretava Betty Boop. Alla fine di questi spettacoli, l'artista Pauline Comanor disegnava Betty Boop dal vivo, offrendo così una dimensione ulteriore alla celebrazione del personaggio.

Ispirazioni, cantanti e cause giudiziarie

Come già accennato, Betty Boop incarnava la figura tipica della flapper degli anni '20, con tratti distintivi che riflettevano le caratteristiche di molte giovani donne dell'epoca. Tuttavia, Helen Kane, una celebre attrice di quel periodo, sostenne che la sua immagine e la sua personalità erano state parodiate da Fleischer e dalla Paramount Publix Corporation per creare il personaggio di Betty Boop. Nel 1932, Kane intentò quindi una causa contro entrambi, chiedendo 250.000 dollari di risarcimento.

Le accuse di Kane si basavano principalmente sullo stile di canto e di parlato del personaggio, che sembrava imitare il suo stesso modo di esprimersi. Tuttavia, Kane perse la causa: il giudice stabilì che la cosiddetta "tecnica baby" del canto, caratterizzata da un modo di parlare e cantare infantile, non era una novità esclusiva di Helen Kane. In realtà, Kane aveva assistito anni prima a una performance di Baby Esther, un'imitatrice afroamericana che utilizzava precisamente la stessa tecnica.

La sentenza sottolineò che l'elemento distintivo del “baby talk” non poteva essere attribuito unicamente a Kane, poiché era già parte di un repertorio più ampio di espressioni artistiche dell'epoca.

Baby Esther e l'influenza su Betty Boop

Esther Jones, nata nel 1919, era una giovane afroamericana che, dalla metà degli anni '20 alla metà degli anni '30, divenne molto nota nell'ambiente jazz con il soprannome di Baby Esther, in riferimento alla sua giovane età. Era celebre per il suo stile di canto "baby", che imitava la parlata infantile.

Baby Esther era anche famosa per l'uso di frasi e parole senza senso durante le sue esibizioni, una tecnica simile al "Boop-oop-a-doop" che caratterizzava Betty Boop. Questo stile di canto, che combinava un'interpretazione infantile con un fascino sensuale, servì da ispirazione per la creazione di Betty Boop, mescolando l'innocenza del bambino con il glamour della flapper.

Nonostante Helen Kane sostenesse di aver inventato questo stile di canto, durante il processo contro Fleischer emerse che non era così. L'agente di Baby Esther testimoniò che Kane aveva assistito a una performance di Esther nel 1928, molto prima che lei adottasse lo stile scat. Dopo quel momento, Helen Kane iniziò a esibirsi con una tecnica jazz simile.

Pertanto, se dobbiamo attribuire un'origine all'idea di Betty Boop, Baby Esther emerge come la vera fonte di ispirazione per l'iconica figura dell'animazione.

L'accessorio vintage simbolo distintivo di Betty Boop

Un accessorio distintivo della celebre icona in bianco e nero che ha catturato subito l'attenzione è senza dubbio la giarrettiera. Durante gli anni '20, le donne stavano progressivamente abbandonando capi scomodi e costosi come i corsetti steccati e i fermagli metallici usati per mantenere le calze in posizione. Invece, iniziarono a optare per giarrettiere più comode, che divennero un elemento pratico e simbolico.

Con l'accorciamento dei vestiti, la visibilità di questo accessorio divenne un segno di emancipazione femminile, qualcosa che i conservatori consideravano provocante e scandaloso. Non sorprende quindi che Betty Boop, simbolo di moderna indipendenza, indossasse una giarrettiera nel suo disegno. Tuttavia, nel corso della sua carriera cinematografica, la posizione di questo accessorio variò frequentemente.

Nel suo debutto in Dizzy Dishes, Betty Boop mostrava giarrettiere su entrambe le gambe, ornamenti solitamente realizzati con elastici rivestiti di stoffa. Con l'affermazione di Betty Boop come icona, i Fleischer Studios stabilirono che la giarrettiera dovesse essere posizionata esclusivamente sulla gamba sinistra. Nonostante questa indicazione, è possibile trovare alcuni dei suoi ultimi cortometraggi in cui la giarrettiera appare sulla gamba destra, dimostrando una certa flessibilità nel suo design nel corso degli anni.

Festeggiare in grande stile un’icona

Betty Boop è diventata un'icona così celebre sia negli Stati Uniti che a livello internazionale che il suo volto è apparso su una vasta gamma di prodotti di merchandising. Le statuine, gli articoli di abbigliamento, tazze e bicchieri con l'immagine della flapper in bianco e nero sono numerosi. Già negli anni '30, il creatore del personaggio iniziò a sfruttare questa popolarità, realizzando un kit per imparare a disegnare Betty Boop, Bimbo e Koko il Clown.

Molti brand hanno celebrato Betty Boop nel corso degli anni. Tra questi, Ipsy ha lanciato un pacchetto di prodotti beauty, Nike ha creato una linea di abbigliamento e calzature dedicata al personaggio, mentre HUF ha prodotto abbigliamento e persino una tavola da skateboard con la sua immagine. Inoltre, per la prima volta dal suo debutto nel 1930, Betty Boop avrà un musical tutto suo a Broadway, previsto per la fine del 2020 o l'inizio del 2021.

In conclusione, non c'è dubbio che Betty Boop sia stata un'icona femminile di grande rilevanza fin dal suo debutto sul grande schermo. Nonostante siano passati molti anni da Dizzy Dishes, la sua popolarità rimane intatta. Non ci resta che augurarle un felice compleanno!

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