Il 28 dicembre 2023 Come può uno scoglio, il nuovo film al cui centro troviamo Pio e Amedeo, sarà disponibile nei cinema italiani. In occasione della sua uscita abbiamo avuto la chance di intervistare direttamente i due protagonisti e sceneggiatori del film (scritto insieme al regista Gennaro Nunziante). I minuti passati insieme al duo comico si sono concentrati sia sull’approfondire alcune dinamiche interne ai lavori con la pellicola, che il loro punto di vista nei confronti di un certo approccio cinematografico tipicamente contemporaneo.
Al centro di Come può uno scoglio troviamo la storia di Pio, un avvocato con una famiglia perfetta in procinto di candidarsi a sindaco della sua città, e Amedeo, suo nuovo autista appena uscito di galera. L’apparente perfezione nella vita del primo, però, cela un uomo dal carattere nullo, inetto e senza alcuna personalità che non derivi dai piani delle persone a lui vicine. Quando Amedeo entrerà nella sua vita, questa vivrà una scossa profonda, dato il suo carattere espansivo e senza nessun filtro di sorta. Nel caos, però, un viaggio dal sapore tutto personale prenderà lentamente il via muovendosi verso lidi del tutto indefiniti.
Come può uno scoglio: la musica nel tessuto stesso della storia
Con la prima domanda siamo partiti dallo stesso titolo del film, e dal fatto che Come può uno scoglio potrebbe avere dei richiami musicali ancor prima della visione al cinema: la prima domanda riguarda il titolo del film. Leggendolo prima ancora di vederlo, abbiamo pensato subito a Lucio Battisti, ed essendo che la componente canora del film è un lato importante sia nella storia che nel lato tecnico volevamo chiedervi quanto fosse importante, dal vostro punto di vista la colonna sonora nel contesto cinematografico del vostro film? Per voi rappresenta una voce a sé stante o un semplice sottofondo per gli eventi?
Il primo a rispondere è stato Pio:
No, la musica nel film è fondamentale. Noi abbiamo cercato di mettercene quanta di più, ma soprattutto quanta più diversa. Abbiamo fatto un viaggio dal neo-melodico fino ad arrivare oltre…
Seguito da Amedeo:
Anche se non è un film che parla di musica, alla fine è il sottofondo…
La musica con la comicità ci va perfetta, basta pensare alla scena del tabucco in cui c’è un tuffo e abbiamo messo Barry White. Quindi a noi i contrasti fanno impazzire. Non è un film musicale, ma la musica ci aiuta a sottolineare la comicità e la storia di questa pellicola.
Ha concluso poi Pio, con Amedeo a sottolineare che una dinamica strutturale del genere “è fondamentale nel cinema”.
Come può uno scoglio: il rapporto della commedia con il politically Correct e il lascito del nuovo progetto
Con la seconda domanda vorremmo parlare del rapporto fra la comicità e il politicamente corretto. Essendo che è un argomento molto attuale, volevamo chiedervi se secondo voi, dal vostro punto di vista professionale, ad oggi è più difficile fare commedia e qual è stato il cambiamento in questo senso?
In questo caso è intervenuto solamente Amedeo:
Io credo che il cinema sia quello che ha risentito meno di questa ‘censura’, diciamo, del politicamente corretto, se di censura si può parlare, perché comunque al cinema è una messinscena, sei in parte e quindi è difficile essere scorretti, essere credibili con la scorrettezza al cinema. Alla fine è tutto un circo messo in piedi è tutto una messinscena. È molto più difficile in tv e nei live, ecco questo sì. Però non la vedo questa difficoltà nella commedia, in genere nella comicità è un pò più complicato e i tempi sono più duri, però bisogna sapersene fregare di tutto questo e andare avanti.
Basandovi sulla vostra carriera fino a adesso, cosa vi ha lasciato questo progetto che magari non avete trovato altrove?
Questo progetto è stato un evoluzione rispetto a Belli Ciao, e un percorso della nostra, speriamo, carriera cinematografica. È un figlio, è un secondo figlio per noi, speriamo di farne tanti altri e tanti altri diversi. Rispetto a Belli Ciao abbiamo avuto la possibilità di essere un pò più graffianti, sicuramente più in parte. Questo film ci rappresenta è un punto della nostra carriera e speriamo di farne altri con altre idee.
Ha spiegato Pio.
La costruzione dei personaggi al centro di Come può uno scoglio
Dal punto di vista della costruzione dei personaggi durante la conferenza stampa avete accennato al fatto che nei protagonisti portati sullo schermo c’è del vostro. Partendo da ciò volevamo chiedervi, nel costruirli dov’è che arriva la vostra realtà personale e dov’è che subentra la costruzione della performance?
È un punto di partenza l’essere così anche nella vita, poi ovviamente quando sei in una storia come quella di questo film, dove io sono uno che è stato in galera, e lui è un politico candidato sindaco a Treviso, è ovvio che bisogna estremizzare e anche andare al di là. Quindi sì, c’è una base di partenza e poi da ciò può scaturire questa o quell’altra peculiarità dei personaggi. Sì è vero, però poi alla fine bisogna anche fingere, come si finge al cinema.
Ha risposto Amedeo, seguito da Pio:
Qui siamo partiti proprio da due caratteristiche fisiche diverse. Quindi quella, forse, è stata la più grande base di partenza. Io non potevo fare il suo ruolo e lui non poteva fare il mio. Poi ci siamo divertiti ad essere più. Lui ad esempio è molto di pancia, lui dice quello che realmente pensa ed è la pancia del paese, e io sono un pò l’altra metà il perbenismo.
Vi ricordiamo ancora una volta che Come può uno scoglio sarà disponibile al cinema dal 28 dicembre 2023.
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!