Detroit: Become Human arriva oggi e la critica lo promuove: i voti

Autore: Stefania Sperandio ,

Dopo gli anni trascorsi dal suo annuncio, oggi è il giorno di Detroit: Become Human, che fa il suo debutto su PS4. Il videogioco narrativo, firmato dallo stesso autore di Fahrenheit, Heavy Rain e Beyond: Due Anime, ci porta nella Detroit del futuro, dove umani e androidi convivono basando le loro interazioni sulla sottomissione di questi ultimi.

Come nei titoli precedenti, il gameplay punta soprattutto sulle scelte poste sulle spalle del giocatore, che in base alle sue azioni può determinare il destino dei tre protagonisti delle vicende. Una struttura di gioco che pone inevitabilmente l'accento sul flusso narrativo e sulle molteplici vie possibili, responsabilizzando l'utente e tentando di operare un coinvolgimento emotivo più profondo di quello che si crea nelle storie lineari. Coinvolgimento emotivo che, secondo la critica specializzata, è riuscito.

I voti di Detroit: Become Human

Le recensioni hanno premiato il lavoro svolto dal team di sviluppo Quantic Dream: secondo il sito Metacritic, che ha tenuto conto di 75 valutazioni, la media voto è pari a 80/100. Questi alcuni dei voti assegnati dalle maggiori testate:

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  • Multiplayer.it - 8/10
  • SpazioGames.it - 9/10
  • Everyeye.it - 8,7/10
  • IGN Italia - 8,9/10
  • Eurogamer Italy 9/10
  • IGN - 8/10
  • Areajugones - 9,5/10
  • PlayStation LifeStyle - 8,5/10
  • Game Informer - 8/10
  • DualShockers - 9/10
  • GamesRadar+ - 9/10
  • USGamer - 7/10
  • GameSpot - 7/10

Per un confronto, il precedente Beyond: Due Anime aveva diviso maggiormente la critica, arrivando a una media voto di 70/100. Alla loro uscita, rispettivamente nel 2010 e nel 2005, Heavy Rain e Fahrenheit furono accolti invece con una media di 87/100 e di 85/100.

Pregi e difetti, secondo le recensioni

Tra i pregi messi in evidenza dalla critica troviamo proprio l'intreccio, forte delle possibilità di scelta e di una struttura narrativa capace di ispirare riflessioni, di coinvolgere e di dividere in dilemmi morali. Viene lodato, di conseguenza, anche il replay value, ossia il fatto che la longevità del gioco sia uno dei suoi punti forti, considerando che potrete scegliere di rigiocare le sequenze e compiere scelte diverse per vedere come cambieranno gli eventi.

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Tra i difetti si evidenzia il fatto che Cage abbia fatto poco per differenziare il gameplay rispetto alle sue opere precedenti e le uniche due insufficienze gravi registrate (4/10) non hanno gradito l'impostazione narrativa del gioco – la stessa lodata nelle altre recensioni, a riprova del fatto che i giochi di Quantic Dream potrebbero non piacere a tutti.

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Sony
La boxart di Detroit: Become Human

Voi siete già corsi a comprare la vostra copia di Detroit: Become Human o i giochi narrativi di Quantic Dream non fanno per voi?

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