Stasera in TV c'è Gattaca - La porta dell'universo, ecco la spiegazione del film

In un mondo dominato dall'eugenetica e dalla selezione artificiale del DNA, un uomo concepito in modo naturale sceglie di realizzare il proprio sogno. Ecco la trama e la spiegazione del finale di Gattaca.

Autore: Alice Grisa ,

Gattaca – La porta dell’universo è un film di fantascienza del 1997. Ethan Hawke, che interpreta il protagonista Vincent, ha conosciuto proprio su questo set Uma Thurman, che sarebbe stata sua moglie dal 1998 al 2005.

Stasera 17 novembre in TV c'è Gattaca - La porta dell'universo dalle ore 21.20 su Cielo

La pellicola, scritta e diretta da Andrew Niccol, al fianco dei due protagonisti schiera anche Jude Law, Loren Dean, Ernest Borgnine, Gore Vidal e Alan Arkin.

Il film, ambientato in un futuro distopico "non troppo lontano", tratta il tema di un mondo affidato all’eugenetica e alla selezione artificiale degli individui.

Le critiche assolutamente positive hanno reso Gattaca un gioiellino nel suo genere, distinto da pennellate thriller e arricchito da un impianto filosofico sul rapporto tra scienza e natura.

La trama

In un futuro non specificato la scienza è arrivata al traguardo dell’eugenetica. In laboratorio è possibile creare esseri umani perfetti e sempre più genitori decidono di affidarsi alla scienza per avere figli sani, belli e intelligenti.

La discriminazione genetica è reato ma, inevitabilmente, cominciano ad attuarsi processi di distinzione genetica che dividono gli individui tra “validi”(nati con corredo genetico perfetto) e “non validi”(nati con geni naturali): i primi sono ai vertici della società mentre i secondi sono relegati a svolgere lavori umili.

Una coppia ha due figli, Vincent e Anton: il primogenito è un “non valido”, caratterizzato da diversi problemi e disturbi (è scritto nei suoi geni che, a causa di una debolezza cardiaca ereditaria, morirà al 99% prima dei 30 anni), mentre il secondo ha un corredo genetico determinato scientificamente. Il sogno di Vincent è lavorare nello spazio, ma a causa dei propri geni sa che è una carriera che gli è preclusa, tanto che troverà impiego nella pulizia degli uffici, compreso quello di di Gattaca Aerospace Corporation, una società che si occupa di voli interspaziali. Gattaca è proprio il luogo dove vorrebbe lavorare Vincent, che conosce perfettamente tutte le risposte dei test di ammissione ma sa che non potrà mai essere scelto per i suoi geni “difettosi”. Tramite qualche ricerca entra così in contatto con Jerome, un essere umano “valido” che è diventato paraplegico in seguito a un incidente (o meglio, come si scoprirà in seguito, un tentato suicidio) e vive ai margini della società. Vincent assume la sua identità, aiutandosi con alcuni espedienti e, in questo modo, riesce a coronare il proprio sogno ed entrare a far parte di Gattaca.

Al lavoro incontra una collega, Irene, con cui sviluppa un rapporto speciale. Poco prima di partire per la missione nello spazio, però, un direttore di volo viene misteriosamente assassinato e Vincent, distrattamente, perde delle ciglia che portano gli inquirenti a rendersi conto della presenza tra i dipendenti di un "non valido".

Per Vincent comincia una corsa a ostacoli, nel disperato tentativo di non farsi scoprire nonostante l'intensificarsi dei controlli e il rischio di "seminare DNA" ovunque. Il ragazzo verrà aiutato passo passo dal vero Jerome, che troverà in lui una possibile risposta a una vita priva di stimoli.

Contestualmente allo scagionamento dell'uomo e alla scoperta del responsabile dell’assassinio, Vincent scopre che uno dei detective altri non era che suo fratello Anton, che l’ha smascherato e dovrebbe (e vorrebbe) denunciarlo. Ma dopo una gara di nuoto, la stessa che facevano da bambini, si rende conto che Vincent riesce ad andare oltre anche ai propri geni e merita la vita che si è conquistato. Allo stesso risultato arriva il medico della compagnia che esamina Vincent e, ammirando le sue qualità, decide di coprirlo. Intanto Jerome, dopo aver assicurato a Vincent sufficienti campioni di DNA per il resto della sua vita, decide di suicidarsi.

La spiegazione

Il contesto sci-fi è solo un sostrato per raccontare una storia universale sul superamento delle colonne d’Ercole.

Il messaggio è potente, oltrepassa il semplicistico “Volere e potere”, rievoca le ombre del Novecento e gli orrori criminali compiuti sul processo di selezione della razza come del corredo genetico (in questo caso, è l’artificiale a porsi come possibile sostituito delle teorie darwiniane). Vincent, considerato “non valido”, riesce a raggiungere il proprio obiettivo solo grazie alle proprie forze, alla volontà. E questo dimostra che c'è qualcosa, un sofisticato mistero nell'universo la cui comprensione sfugge completamente ai calcoli scientifici.

Gattaca non parla però solo di un essere umano che vola al di sopra dei propri limiti, ma si rivela anche anche un inno all’amore: quello del mistero più grande e irriproducibile - quello di un essere umano nato in modo naturale - ma anche all'"agapè”, quello fraterno e disinteressato, quello di Jerome per l’amico Vincent. Jerome decide di preparargli un dono, il proprio DNA, prima di intraprendere il viaggio definitivo. E Vincent, che a sua volta sta partendo verso le stelle, si sente come se tornasse a casa.

Gattaca dà una risposta forte ai quesiti millenari della scienza: nulla è più potente della natura umana.

Jerome era stato progettato con tutto quello che serviva per entrare a Gattaca, salvo il desiderio di entrarci.

E la natura non è manipolabile e ogni uomo è un frammento concettuale del Big Bang iniziale.

Per uno che non doveva far parte di questo mondo, devo confessare che all'improvviso mi costa lasciarlo. Però dicono che ogni atomo del nostro corpo una volta apparteneva a una stella... forse non sto partendo, forse sto tornando a casa.

Cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo emozionante film?

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