Google: multa salatissima dalla Commissione UE per abuso di posizione dominante

Autore: Pasquale Oliva ,

Google è stata per la terza volta (in tre anni) multata dalla Commissione Europea, ora per abuso di posizione dominante nel periodo compreso fra il 2006 e il 2016.La sanzione è stata quantificata in 1,49 miliardi di Euro, come annunciato da Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza.

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Il punto centrale della questione sono i box di ricerca che Google permette a siti terzi di integrare nel proprio portale. Questi sono particolarmente comuni e consentono agli utenti la ricerca dei contenuti sfruttando proprio lo strumento principale del colosso statunitense.

Quando uno di questi box viene utilizzato, nei risultati di ricerca possono comparire anche annunci pubblicitari, forniti da Google grazie ad AdSense for Search. Lo scopo delle pubblicità è quello di generare ricavi, in questo caso derivanti quindi da annunci su siti terzi. Si tratta di una porzione relativamente piccola del business di BigG, che ha attirato tuttavia l'attenzione Commissione Europea. Secondo quest'ultima, la società di Mountain View ha agito come intermediario tra gli inserzionisti e i proprietari dei siti. Una pratica che ha permesso a Google, tra il 2006 e il 2016, di conquistare in Europa il 70% di questo specifico mercato, imponendo restrizioni contrattuali giudicate anticoncorrenziali (allentate poi nel 2009) ai siti web di terze parti.

Secondo la Commissione Europea Google ha di fatto impedito alle altre aziende di competere e innovare.

Dopo le accuse formali della Commissione inviate a luglio 2016, Google ha modificato i termini contrattuali. Ciò non è valso a evitare la sanzione pari all'1,29% del suo fatturato nel 2018.

Google, che non avrà sicuramente problemi a pagare la salata multa, ha così risposto alla decisione della Commissione:

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Abbiamo già introdotto una serie di cambiamenti ai nostri prodotti per rispondere alle preoccupazioni della Commissione; nei prossimi mesi, introdurremo ulteriori aggiornamenti per incrementare la visiblità dei nostri concorrenti in Europa.

Google avrà davvero imparato la lezione?

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