Grammy 2017: le performance più belle ed emozionanti e il red carpet

Autore: Silvia Artana ,

È stata una lunga serata, quella dei Grammy Awards 2017. Da Adele (che ha fatto incetta di premi) a Beyoncé (che ha cantato fasciata in un abito di Peter Dundas che la faceva assomigliare a una Madonna pop), domenica 12 febbraio il gotha della musica internazionale ha dato vita a uno spettacolo memorabile allo Staples Center di Los Angeles.

Lo "show" è iniziato sul red carpet, con una sfilata di look più sfarzosi ed eccentrici che mai, e ha raggiunto l'apice sul palco, dove premiati e ospiti si sono esibiti in una serie di performance che hanno fatto emozionare e commuovere il pubblico.

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Ad aprire le danze è stata Adele, con un arrangiamento di Hello incredibilmente drammatico e potente. L'esibizione della cantautrice britannica è stata un concentrato di emozioni, ma la trionfatrice dei Grammy 2017 (con 5 premi, di cui 3 nelle categorie principali) aveva in serbo per i presenti qualcosa di ancora maggiore impatto.

La sorpresa è stata svelata più tardi, quando si è esibita in uno struggente tributo a George Michael. Così struggente, che la stessa interprete ne è stata sopraffatta e si è dovuta fermare, chiedendo all'orchestra di ricominciare tra gli applausi del pubblico:

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Ma quello al divo del pop scomparso a dicembre non è stato l'unico omaggio della serata. Sul palco dello Staples Center c'è stato spazio anche per un'altra icona della musica, mancata poco meno di un anno fa: Prince.

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In questo caso, a ricordare il "folletto di Minneapolis" sono stati The Time (ovvero la storica band di Morris Day, uno dei principali collaboratori del Purple One) e Bruno Mars, che ha mandato in visibilio il pubblico rivelando un incredibile talento nel suonare la chitarra:

A rendere ancora più "calda" un'atmosfera già infuocata ci hanno pensato Lady Gaga e i Metallica, con un'inedita versione di Moth Into Flame, secondo singolo dell'ultimo album della band statunitense, dedicato ad Amy Winehouse.

L'esibizione aveva le carte in regola per entrare nella storia e in parte l'ha fatto, ma l'incredibile dimenticanza di uno dei tecnici del suono, che non ha acceso il microfono di James Hetfield, ha impedito al duetto di fregiarsi del crisma della memorabilità. Peccato.

Nessun problema, invece, per il chiacchierato The Weeknd (nuova fiamma di Selena Gomez) e i Daft Punk, che hanno portato sul palco dello Staples Center le atmosfere di Star Trek con una performance "spaziale" di I Feel It Coming, una delle 2 tracce realizzate dal cantante canadese con Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter e contenute nell'album Starboy.

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Grandi applausi anche per la biondissima Katy Perry, alla prima esibizione live di Chained to the Rhythm, per il duo composto da Alicia Keys e Maren Morris, per Ed Sheeran e per l'energico e colorato medley di canzoni dei Bee Gees realizzato da Demi Lovato, Tori Kelly, Little Big Town e Andra Day.

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La protagonista indiscussa della serata, però, è stata Beyoncé. Nonostante si sia dovuta accontentare di un solo riconoscimento tra quelli principali (il Best Urban Contemporary Album a Lemonade), Queen Bey ha incassato i complimenti e la stima di Adele (che ha addirittura spezzato in due il proprio Grammy per condividerlo con lei) e ha eseguito una performance a dir poco epica.

Per nulla affaticata dal pancione, la signora Carter ha cantato e ballato senza la minima esitazione e sbavatura Love Drought e Sandcastles, consegnando agli annali dei Grammy un'esibizione maestosa.

Ma del resto, cos'altro ci si poteva aspettare da una "regina" come lei?

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