Harry Potter: 7 storie tagliate dai film che vorremmo vedere nella serie TV

Scopri quali elementi dei romanzi di Harry Potter dovrebbero fare capolino nella serie TV secondo le preferenze dei fan della saga.

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Autore: Max Borg ,

Dopo anni di voci in merito, è ufficiale: Warner Bros. sta lavorando a una serie televisiva basata sui romanzi di Harry Potter, destinata alla piattaforma Max (precedentemente HBO Max). L’idea, approvata da J. K. Rowling che sarà tra i produttori esecutivi, è di realizzare una stagione per ciascuno dei sette romanzi, restando il più fedeli possibile alla fonte letteraria.

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Un dettaglio molto importante, quest’ultimo, per giustificare il nuovo adattamento dei libri: il formato seriale comporta uno spazio maggiore per l’approfondimento, reintegrando elementi che i lungometraggi cinematografici avevano dovuto sacrificare (soprattutto a partire dal quarto film, con la lunghezza dei romanzi che rendeva necessari dei tagli, principalmente per sottotrame che non influivano direttamente sugli eventi principali). 

Persino il primo film, la cui aderenza al testo originale è considerato pregio e difetto in egual misura, aveva eliminato qualche ingrediente minore, per una banale questione di durata (il montaggio finale è di quasi due ore e mezza, all’epoca un minutaggio insolito per una pellicola dal target molto giovane).

La rivisitazione per lo streaming è, pertanto, lo stratagemma ideale per tornare a Hogwarts ed esplorarne angoli precedentemente mai visti oppure visti in maniera rapida e superficiale. Ed è di questo che potrete leggere nelle righe che seguono, dedicate alle storie che i fan vorrebbero vedere nella serie TV.

Avvertenza: questo articolo contiene spoiler generali per tutti e sette i libri e i rispettivi adattamenti cinematografici. 

Il mondo umano 

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Una delle poche omissioni di un certo peso nel primo lungometraggio riguarda l’intero incipit del romanzo originale, che introduce la caduta di Voldemort dal punto di vista dei Dursley. Per l’esattezza, Vernon Dursley – che a differenza della moglie non ha parenti maghi e quindi sa solo il minimo indispensabile in merito – continua a imbattersi in fenomeni e personaggi per lui bizzarri, che scopriamo poi essere l’entusiasmo generale per la scomparsa del leader dei Mangiamorte. Questo, e più in generale un occhio maggiore per l’interazione fra il mondo magico e il nostro (sappiamo, ad esempio, che il Ministro della Magia tiene informato il suo omologo “babbano” a Londra in casi di emergenza), potrebbe essere un valore aggiunto per espandere e arricchire la nuova trasposizione audiovisiva del Wizarding World. 

La storia dei Malandrini 

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Peter Minus in una scena di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Pur essendo considerato dai più il migliore dei film, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è anche l’esempio principale di un problema occasionale verificatosi proprio a partire dall’adattamento del terzo romanzo: chi non conosce i libri non è in grado di seguire tutto quello che accade sullo schermo, a cominciare dal mistero di chi ha creato la Mappa del Malandrino. Trattasi, infatti, di Remus Lupin (Lunastorta), Peter Minus (Codaliscia), Sirius Black (Felpato) e James Potter (Ramoso), un elemento non indifferente per la prosecuzione della saga dove il passato dei vari personaggi è molto importante per l’esito della battaglia finale. Nei film c’è l’aggravante ulteriore che a partire dal quarto episodio Minus viene chiamato quasi esclusivamente con il nomignolo di cui sopra (e occasionalmente lo stesso accade con Sirius), senza alcuna spiegazione per chi si è avvicinato al mondo di Harry Potter solo tramite la versione cinematografica. 

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Le scommesse di Ludo Bagman 

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Harry Potter e il Calice di Fuoco, immagine ufficiale
Ron, Hermione e Harry in Harry Potter e il Calice di Fuoco

Per evitare che i film diventassero troppo lunghi e/o necessitassero di un adattamento bipartito come accaduto per il settimo romanzo, a partire da Harry Potter e il calice di fuoco fu deciso di omettere qualsiasi sottotrama che non avesse un impatto importante sugli eventi principali. Questo portò all’eliminazione di una delle storyline più divertenti del quarto tomo, dove “Malocchio” Moody (in realtà Barty Crouch Jr. sotto mentite spoglie) non è l’unico a cercare di manipolare l’esito del Torneo Tremaghi. Ci prova anche Ludo Bagman, uno dei giudici della gara, il quale ha disperatamente bisogno di una vittoria di Harry per questioni economiche, essendo fortemente indebitato a causa del suo vizio del gioco d’azzardo. La sua inclusione nella serie darebbe alla stagione in questione un’ulteriore ventata di leggerezza prima che il tono generale si faccia inevitabilmente più cupo. 

La verità su Rita Skeeter 

Altra importante omissione nel quarto film, la sottotrama legata a Rita Skeeter, che sul grande schermo è solo una presenza minore un po’ fastidiosa, mentre nel libro è oggetto di un vero e proprio colpo di scena: i suoi vari scoop sono dovuti al suo essere un Animagus non registrato, e trasformandosi in uno scarabeo riesce a origliare indisturbata. Scoperta da Hermione, la giornalista viene poi costretta a dare una mano ai nostri eroi, il che incide in parte sugli eventi del quinto romanzo durante la campagna di disinformazione del Ministero della Magia che cerca di insabbiare il ritorno di Voldemort e costringe Harry a reagire tramite i tabloid con cui Skeeter si guadagna poco eticamente da vivere. 

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C.R.E.P.A. 

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Dobby muore tra le braccia di Harry, in una spiaggia.

Nella saga cinematografica gli elfi domestici sono una presenza minore dopo il secondo film, mentre nei romanzi Dobby e altri personaggi hanno ruoli di un certo peso soprattutto nel quarto libro, dove l’ex-servo dei Malfoy ha ottenuto un incarico a Hogwarts e si prende cura di Winky, divenuta un’alcolista dopo essere stata licenziata dalla famiglia Crouch. La sua condizione, e quella di altri elfi, manda su tutte le furie Hermione, che per l’occasione istituisce una vera e propria associazione per i loro diritti: il C.R.E.P.A. (Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abietti). Un elemento interessante per approfondire gli aspetti meno affascinanti del mondo magico (dove gli elfi sono sostanzialmente degli schiavi, e trattati come tali dalle famiglie fissate con la purezza sanguigna), ma anche una fonte di controversia per i fan dato che, col senno di poi, il libro lascia intendere che la crociata di Hermione sia una perdita di tempo. 

Le parentele magiche 

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Bellatrix Lestrange lancia un incantesimo mortale in Harry Potter e l'Ordine della Fenice.

Il secondo romanzo introduce la nozione dei maghi che considerano importante fa parte di una famiglia “purosangue”, senza alcun parente umano, e tale estremismo è all’origine dell’ascesa criminale di Voldemort (il quale però è umano da parte di padre e lo tiene nascosto il più possibile). Come spiegato poi nel quinto libro, questo significa che le principali famiglie “pure” sono tutte inevitabilmente imparentate fra di loro, e alcuni di questi legami sono significativi anche nei film (Sirius Black, ad esempio, è il cugino della villain Bellatrix Lestrange e della di lei sorella Narcissa, madre di Draco Malfoy). Approfondire maggiormente questo aspetto nella serie televisiva, con le varie distinzioni fra maghi e umani nella stessa famiglia, sarebbe particolarmente importante per la caratterizzazione di alcuni comprimari le cui storie nei film sono state pesantemente limate. 

Il passato di Voldemort 

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Come già accennato, Voldemort è una figura affascinante e complessa per il suo dichiarato odio nei confronti di chi non è un mago purosangue, nonostante lui stesso sia umano da parte di padre (il che è parzialmente all’origine del suo involontario legame paranormale con Harry). Il sesto romanzo è particolarmente informativo sulla questione del suo passato, quando era “solo” un orfano tormentato di nome Tom Riddle, e la serie televisiva sarebbe il contesto ideale per portare sullo schermo tutti i retroscena, dato che l’adattamento cinematografico dovette rinunciare a diversi flashback per motivi di durata.

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