Il coreano Bong Joon-ho vince la Palma d'oro con Parasite: tutti i vincitori a Cannes 2019

Autore: Elisa Giudici ,

Stavolta la Palma d'Oro parla sud coreano. In un'edizione dal bilancio più che positivo per qualità percepita dei film e nuove proposte convincenti, finalmente una delle cinematografie asiatiche più prolifiche (quantitativamente e qualitativamente parlando) centra per la prima volta il premio più importante in Croisette.

Bong Joon-ho festeggerà i suoi 50 anni a settembre con la vittoria più dolce: cineasta di assoluto rilievo a livello internazionale, è conosciuto dal grande pubblico grazie al progetto in lingua inglese Okja, che presentò proprio a Cannes qualche anno fa. I cinefili però lo seguono e amano da tempo, soprattutto da quando nel 2003 tirò fuori dal cappello un thriller magistrale, considerato tra i miglior film diretti nel nuovo millennio: Memories of a Murder.

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A valergli la Palma però è Parasite, il suo nuovo progetto descritto da molti come "assai festivaliero", ideale per la vittoria in Croisette; una descrizione che si è rivelata molto calzante. Si tratta di una pellicola che vede il ritorno del cineasta a un film in lingua coreana con protagonista il suo attore feticcio Song Kang-ho.

Parasite è una dark comedy che fa leva sull'umorismo macabro e surreale del suo regista, che racconta dell'interesse morboso di una famiglia indigente per un nucleo familiare abbiente, cosa che porterà a un intreccio con incidente drammatico a sorpresa. 

Niente italiani, tanti giovani e donne 

Nonostante la stampa italiana ci sperasse, non sono arrivati premi per l'unico italiano in gara, Marco Bellocchio con Il traditore (la recensione). Possiamo però ritenerci più che soddisfatti con la vittoria di Chiara Mastroianni come miglior attrice in Un Certain Regard. 

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Le donne si fanno lentamente spazio non solo in concorso, ma anche nel Palmares: Céline Sciamma vince come miglior sceneggiatrice con un film che veniva dato come possibile dark horse per la Palma e che potremmo rivedere agli Oscar anche per le splendide interpretazioni delle protagoniste. Infatti Portrait de la jeune fille en feu è un film in costume che ritrae il legame d'amicizia che si trasforma in passione saffica tra una giovane donna e la pittrice incaricata di ritrarla.

Il secondo premio più importante della serata va a Mati Diop, pupilla di Claire Denis e regista del molto ben recensito Atlantique, che racconta la fuga di una donna di Dakar da un matrimonio combinato verso la libertà. 

In chiave Oscar difficile non citare Antonio Banderas, vincitore come miglior attore, il premio più atteso e annunciato del Palmares. Lui sul palco ringrazia e ricorda Almodovar (il grande sconfitto della serata ma il più amato dalla stampa) e fa bene: con Dolore e Gloria la sua carriera - che sembrava finita - riparte e già guarda in quel di Hollywood per la lunga corsa all'Oscar. Eterni e inaffondabili anche i fratelli belga Dardenne, già vincitori di due Palme d'Oro (per Rosetta e L'Enfant), che portano a casa il premio per la miglior regia. A sorpresa invece è l'inglese Emily Beecham - protagonista del fantascientifico Little Joe - a vincere come miglior attrice, battendo Adele Haenel. 

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Dopo la vittoria in Un Certain Regard il Brasile torna protagonista con Bacurau di Kleber Mendonça-Filho e Juliano Dornelles, vincitore ex aequo con il chiacchieratissimo Les misérables di Ladj Ly del Premio della giuria. 

E per il tanto atteso osannato Tarantino? Una piccola consolazione, anzi due: quella di essere stato il salvatore mediatico del Festival e quella di aver vinto il Palm Dog Award, premio per la miglior intepretazione canina in un film visto in Croisette.

Cannes 2019: tutti i vincitori

  • Palma d'oro: Parasite di Bong Joon-ho

Academy Two
I protagonisti di Parasite
Parasite regala la prima Palma di sempre alla Corea del Sud

  • Grand Prix Speciale della Giuria: Atlantique di Mati Diop
  • Miglior regia: Jean-Pierre e Luc Dardenne per Le jeune Ahmed
  • Miglior sceneggiatura: Céline Sciamma per Portrait de la jeune fille en feu
  • Miglior interpretazione femminile: Emily Beecham per Little Joe
  • Miglior intepretazione maschile: Antonio Banderas per Dolor y Gloria
  • Premio della giuria: Les misérables di Ladj Ly ex-aequo Bacurau di Kleber Mendonça-Filho e Juliano Dornelles
  • Menzione Speciale: It must be heaven di Elia Suleiman
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