Il giovane Montalbano torna dal primo giugno su Rai1: 5 motivi per (ri)vederlo

Torna su Rai1 il commissario più amato dagli italiani, ma in versione junior: ecco 5 buoni motivi per scoprire (o rivedere) il prequel che racconta le avventure del giovane Montalbano.

Autore: Elisa Giudici ,

Se la qualità di una serie fosse data solo dai numeri che registra alla prova con l'Auditel, Il commissario Montalbano non avrebbe rivali. Dopo tanti anni e tante stagioni, i casi polizieschi del commissario di Vigata continuano a macinare numeri ragguardevoli. Il successo strepitoso - italiano ed internazionale - della serie ha spinto la Rai a tentare la strada del prequel. Dal 2012 al 2015 sono state realizzate due stagioni de Il giovane Montalbano. In 12 puntate il prequel ripercorre altrettanti casi risolti dal neo promosso commissario di Vigata e fa luce delle traversie umane e sentimentali di un Salvo con tanti capelli e tante angosce in più. 

Il giovane Montalbano ha riscosso un grande successo di pubblico, ma alcuni telespettatori sono così fedeli alla versione adulta interpretata da Luca Zingaretti da fare resistenza verso questo prequel. Il ritorno delle puntate in chiaro su Rai1 a partire dal primo giugno (con il classico appuntamento del lunedì sera in prima serata) può essere l'occasione perfetta per superare qualche diffidenza e scoprire un Montalbano più ingenuo e intemperante, ma tutto sommato fedele a sé stesso. Per chi invece non frequenta molto i canali in chiaro e la fiction made in Italy, può essere un ottimo punto di partenza. 

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Ecco tutto quello che dovete sapere per arrivare preparati alla visione di Il giovane Montalbano.

1 - È una creatura di Andrea Camilleri

Se siete stati sempre refrattari a tuffarvi nei casi di Il giovane Montalbano per paura di vedere un Salvo snaturato da una bieca operazione commerciale, non abbiate timore. Le sceneggiature dei 12 episodi sono firmate dallo stesso scrittore Andrea Camilleri e Francesco Bruni, perciò è stato lo stesso papà di Montalbano a decidere il passato del suo personaggio e i suoi primi passi investigativi sotto il sole di Vigata. 

Il giovane Montalbano infatti ha inizio con Salvo che viene nominato commissario nel piccolo paesino sul mare e mette gli occhi sulla casa in affitto con terrazza vista onde in cui l'abbiamo sempre visto aggirarsi. Al suo fianco però non c'è ancora Livia: sarà proprio durante le due stagioni della serie che il giovane e intemperante commissario conoscerà la bella architetta ligure. Attraverso le puntate del prequel, scoprirete come si è formata la squadra investigativa del commissario Montalbano e in quali circostanze il protagonista abbia conosciuto Mimì, Fazio e Catarella. 

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La squadra di Montalbano
Il prequel racconta di come Salvo abbia incontrato Fazio, Mimì, Catarella e tutti gli altri comprimari della serie madre

2 - Il papà di Montalbano 

Al centro delle due stagioni c'è il burrascoso rapporto di Salvo con suo padre. La serie si apre con il giovane commissario che si rifiuta persino di parlare con il genitore e vive con fastidio il fatto di essere stato assegnato a Vigata, dove risiede l'uomo. Puntata dopo puntata scoprirete come Salvo ricucirà il rapporto con il padre e soprattutto per quale motivo i due siano arrivati a smettere di parlarsi.

Senza fare spoiler, vale la pena di sottolineare il ruolo centrale che avrà Livia nel riavvicinamento di Salvo con suo padre. Il rapporto di Livia e di Salvo si dimostrerà così profondo da portare lo schivo commissario ad aprirsi con la donna, permettendole di fungere da tramite tra lui e il padre, nel tentativo di ricucire lo strappo familiare.

3 - Siciliano sono!

Dato che è una costola prodotta da Rai Fiction e da Palomar (le storiche società dietro il successo nato nella serie madre), non noterete grandi stacchi tra le ambientazioni originali e quelle di Montalbano junior. La serie prequel infatti è stata girata in Sicilia, in località disseminate tra Agrigento e Siracusa, spesso negli stessi set della serie madre. Qualche aggiustamento c'è stato sì, ma dal punto di vista storico: essendo ambientato all'inizio degli anni '90, Il giovane Montalbano ricostruisce l'atmosfera dell'Italia e della Sicilia di quegli anni. 

Se ad essere protagoniste sono le angosce del giovane e inquieto commissario, sullo sfondo qua e là fa capolino un'Italia un po' diversa rispetto a quella cresciuta e invecchiata con la serie madre (la cui trasmissione è iniziata nel 1999). Un po' differente è anche l'approccio, che si focalizza più sul lato poliziesco, con qua e là delicate venature noir. Affrontando i suoi primi casi a Vigata, Montalbano si troverà costretto a decidere che tipo di uomo e poliziotto voglia essere, capendo di quali persone possa fidarsi e di quali no. 

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Il commissario seduto nel suo storico ufficio
Anche l'ufficio di Montalbano ha subito pochissime modifiche

L'unica differenza sostanziale è che nel prequel ci si è sforzati maggiormente di traslare il vigatese, il bizzarro idioma fortemente basato sul siciliano che i protagonisti utilizzano negli scritti di Camilleri. Il suo utilizzo è più marcato, più "stretto" rispetto ai lievi accenni dell'originale, pur rimanendo largamente comprensibile a chi non è familiare con il dialetto siciliano. 

4 - Sanremo chiama Vigata

Ad affrontare la difficile prova d'interpretare Montalbano - misurandosi con l'interpretazione chiave della carriera di Luca Zingaretti - è l'attore tarantino Michele Riondino. Con i set polizieschi l'interprete era già abbastanza familiare: tra i suoi primi lavori sul piccolo schermo c'è infatti una partecipazione a Distretto di polizia, oltre a numerosi ruoli cinematografici (Il passato è una terra straniera, Dieci inverni). Di studi e formazione teatrale, Riondino è figlio di un ex lavoratore dell'ILVA e da sempre è molto attivo a livello politico e culturale sullo scenario pugliese.

Insieme a Roy Paci e al vincitore di Sanremo 2020 Diodato, Riondino è da anni il direttore artistico del concerto del Primo maggio di Taranto. Non solo è attivo politicamente, ma non ha paura di dire la sua. Dopo l'aumento di popolarità causata dall'interpretazione di Montalbano in versione giovanile, ha spesso conquistato i titoli dei giornali per aver espresso la sua posizione politica sull'attualità italiana, non nascondendo la sua fede politica e le sue antipatie verso alcune figure rilevanti dell'emiciclo italiano. 

5 - Un amore nato sul set

Se il giovane Montalbano incontra l'amore della sua vita Livia proprio nei primi episodi del prequel, anche il suo interprete Michele Riondino è stato colpito da Cupido mentre vestiva di panni del commissario. La fidanzata ufficiale dell'attore è infatti Eva Nestori, una truccatrice che l'attore ha conosciuto proprio sul set della fiction Rai. 

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Michele Riondino nei panni di Montalbano
Il giovane Montalbano e la sua giacca feticcio nelle prime avventure del prequel

I due sono diventati una coppia prima dell'arrivo della fiction sul piccolo schermo e dell'esplosione si popolarità di lui e hanno dovuto fare i conti con il gossip e le luci della ribalta. Dopo le iniziali difficoltà, i due hanno preso a fare coppia fissa anche sul tappeto rosso. 

Se volete scoprire qualcosa sul futuro (letterario e televisivo) di Montalbano senior, potete leggere l'approfondimento dedicato a Riccardino, l'ultima avventura del commissario. 

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