Per il compleanno di Peter Falk, ricordiamo Il Tenente Colombo con 10 curiosità

Dal fascino "sovietico" alla singolare richiesta del governo romeno fatta all'attore, passando per il remake giapponese e gli omaggi dalle Ande alla Guinea-Bissau, ecco 10 curiosità tutte da scoprire sul giallo cult.

Autore: Alessandro Zoppo ,

Peter Falk, nato il 16 settembre 1927, è un volto indimenticabile della televisione e del cinema, che ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura popolare grazie al suo ruolo iconico come il tenente Colombo. Con il suo trench sgualcito, il sigaro sempre in mano e l'aria apparentemente distratta, Falk ha incarnato il detective che, dietro un'apparente disarmante semplicità, celava un'intelligenza acuta e una determinazione incrollabile. Oggi, nel giorno del suo compleanno, ricordiamo Colombo e la leggendaria serie TV.

Dieci stagioni e tre cicli di episodi speciali trasmessi in 44 Paesi, quattro Emmy vinti, il protagonista inserito nella lista dei 50 più grandi personaggi televisivi di tutti i tempi, una sfilza di guest star e registi di grido e un discusso spin-off con Kate Mulgrew. Sono soltanto alcuni numeri di Colombo (in originale Columbo, con la "u"), la serie televisiva con Peter Falk che intrattiene il pubblico internazionale sin dai lontani anni '70.

Del tenente malinconico, sempre squattrinato e dallo sguardo strabico, con l'impermeabile lacero (davvero di proprietà di Falk: acquistato in un negozio di New York nel 1966 per 15 dollari) e il sigaro perennemente tra i denti, la moglie "invisibile" e la Peugeot 403 si sa più o meno tutto, così come del suo metodo d'indagine e dello schema narrativo del "mistero svelato" e del "whodunit" che caratterizza (a parte poche eccezioni) ogni episodio.

Colombo è entrato a far parte della nostra vita, del nostro vissuto. Ma ci sono ancora tanti aneddoti singolari dietro la sua realizzazione: ecco 10 curiosità da scoprire sul giallo cult creato da William Link e Richard Levinson che torna puntualmente ad allietare gli spettatori nei palinsesti TV.

Il fascino sovietico e la rivolta in Romania

C'è stato un periodo in cui tanti attori occidentali recitavano in film finanziati dai due lati della Cortina di ferro. Nel 1964 Giuseppe De Santis, il regista del capolavoro Riso amaro, si recò in Unione Sovietica per girare Italiani brava gente, la storia di un reggimento italiano in Russia durante la campagna del 1941-1943: Falk era il tenente Mario Salvioni, ricco medico napoletano che viene ucciso dai tedeschi mentre cura un partigiano russo ferito.

Da allora Falk divenne di casa nei Paesi del blocco sovietico, una popolarità aumentata a dismisura con Colombo. L'attore statunitense – di origini polacche e russe da parte di padre e ungheresi e ceche da parte di madre – era così famoso in Romania (Colombo veniva trasmesso due volte alla settimana) che nel 1974, quando terminarono gli episodi inediti della quarta stagione, molti spettatori pensavano che il governo avesse cancellato la serie a causa delle quote di importazione.

Ceaușescu, temendo una sollevazione popolare, implorò il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per chiedere a Peter Falk di registrare un annuncio televisivo nel quale spiegare le vere ragioni della mancata messa in onda dello show. Quest'incredibile storia è stata rivelata da un documento postato online da Wikileaks ed è stata raccontata da Falk in persona durante una celebre intervista al Late Show with David Letterman, durante la quale l'attore definì Colombo "l'Elvis Presley di Romania".

La disavventura a Berlino Est

Nei primi anni '80, in piena Guerra fredda, Falk andò in viaggio in Germania. Quando cercò di lasciare Berlino Est, fu fermato da una rigorosa guardia di frontiera, infuriata per un'irregolarità nel passaporto dell'attore: i bordi del documento sfilacciati.

L'agente non aveva riconosciuto Colombo e ordinò ad un collega di perquisirlo. L'altro, fan sfegatato della serie, fece l'occhiolino a Falk e lo fece passare, non prima di chiedergli un autografo.

Nella versione tedesca, il tenente è stato doppiato prima da Uwe Friedrichsen e poi da Klaus Schwarzkopf, considerato in patria – come Giampiero Albertini in Italia – la voce di Colombo.

La richiesta dell'Imperatore Hirohito

Hirohito, l'Imperatore del Giappone salito al trono nel 1926 dando origine all'era Showa (della "Pace illuminata"), è stato il primo sovrano giapponese a compiere visite di stato in paesi stranieri.

Quando andò negli Stati Uniti il 30 settembre del 1975, ospite del presidente Gerald Ford per quindici giorni, gli venne chiesto quale "americano famoso" avrebbe voluto conoscere. Hirohito fece soltanto due nomi: John Wayne e Colombo.

Nel Paese del Sol Levante la serie è stata oggetto di una trasposizione letteraria (c'è un vero e proprio ciclo di romanzi dedicati al tenente) ed è in commercio un box con l'edizione completa in Blu-ray dello show più accurata (e costosa) mai realizzata.

In Italia ci si deve "accontentare" della serie con un boxset DVD:

Il remake giapponese

Sempre a proposito di Giappone, nel 1998 il regista Yoshiko Hoshida ha diretto Shinano no Columbo, un remake nipponico dell'originale statunitense.

Nel TV movie Colombo diventa il detective Iwao Takemura e ad interpretarlo è Masaaki Sakai, cantante dello storico gruppo mod degli anni '60 The Spiders e attore famoso grazie al personaggio di Son Gokū nel telefilm cult Monkey (Saiyûki).

La statua a Budapest

Non solo Romania e Giappone, dove le repliche continuano a battere le partite di baseball nei dati d'ascolto e Monkey Punch ha dedicato al tenente un "figlio", Boronco, in Lupin III: Colombo è un'autentica mania anche in altre nazioni, spesso improbabili.

Nel 1988 Falk andò sulle Ande per girare il film Il segreto della piramide d'oro con Cyndi Lauper e Jeff Goldblum. La troupe fu costretta ad interrompere le riprese a 5.000 metri sul livello del mare: quando un gruppetto di bambini vide arrivare l'attore sul set, uscì di corsa da casa gridando "Colombo! Colombo!".

In Israele e in Francia la serie è stata per anni il "telefilm" preferito dal pubblico, mentre in Ungheria hanno persino dedicato una statua al tenente. La scultura in bronzo si trova a Budapest in Falk Miksa utca: l'attore sarebbe infatti un lontano discendente del popolare politico e giornalista magiaro Miksa Falk.

L'opera raffigura Colombo con l'immancabile sigaro, l'espressione perplessa e il fedele bassotto (l'indimenticabile "cane") che lo accompagna dall'episodio Concerto con delitto (il primo della seconda stagione) e "ama guardare le navi".

I bodyguard... dall'Iran

A metà degli anni '70, Falk fu chiamato a parlare al Congresso in qualità di presidente nazionale della Easter Seals, un ente non profit che aiuta le persone di tutte le età con disabilità come l'autismo. Il governo e l'organizzazione assicurarono all'attore tutti gli onori del caso durante il suo periodo di soggiorno a Washington, tra cui una coppia di guardie del corpo.

Proprio mentre se ne stava andando dal Campidoglio, due uomini vestiti di nero elusero la sorveglianza e si precipitarono minacciosi verso Falk. I bodyguard dell'attore lo spinsero sul sedile posteriore della sua limousine e respinsero i presunti aggressori, salvo poi scoprire che si trattava di altre guardie del corpo al servizio di un ricco dignitario iraniano in visita nella capitale. I due bestioni persiani volevano soltanto un autografo di Falk.

L'omaggio della Guinea-Bissau

Nell'ex colonia portoghese dell'Africa occidentale, nonostante l'instabilità politica che dura dall'indipendenza del 1973 e il 70% della popolazione sotto la soglia della povertà, Colombo rappresenta una delle poche certezze.

Nel 2011, a pochi mesi dalla scomparsa di Peter Falk, l'allora presidente del governo di transizione M.S. Nhamadjo ha voluto omaggiare l'attore con l'emissione di una serie di francobolli commemorativi.

Gli inizi difficili del "sexy" Falk

Link e Levinson non avevano in mente esattamente Falk per il loro personaggio. La parte del protagonista fu offerta in origine a Bing Crosby e a Lee J. Cobb, ma entrambi rifiutarono il ruolo. Fu William Morris, l'agente di Falk, a fargli pervenire una copia della sceneggiatura del pilot: letto il copione e entusiasta della figura del tenente, l'attore chiamò Link al telefono e gli disse di essere "disposto ad uccidere pur di diventare quel poliziotto".

I due creatori avevano conosciuto Falk a New York: sapevano che era un bravissimo interprete, ma non rispecchiava proprio l'ideale del detective che immaginavano. Tuttavia si avvalsero di una recente ricerca e decisero di accettare la sua proposta: secondo il sondaggio di un magazine, Falk era l'attore più "sexy" nella categoria demografica femminile e piaceva anche ai lettori maschi perché era un "underdog", un perdente umile e innocuo, capace di rifarsi e decisamente più intelligente dei ricchi criminali che incontrava sulla sua strada.

Guest star e registi famosi

Nel corso degli episodi tantissime guest star hanno preso parte a Colombo. Per citare soltanto gli attori più noti: Vincent Price, Leslie Nielsen, Leonard Nimoy, Faye Dunaway, Martin Sheen, Gena Rowlands, Dick Van Dyke, Martin Landau, Kim Cattrall, Donald Pleasence, Janet Leigh e la figlia Jamie Lee Curtis, Shera Danese (la vera moglie di Falk, la seconda) e Sorrell Booke, il Boss Hogg di Hazzard. Senza dimenticare musicisti del calibro di Little Richard e Johnny Cash.

Ma sono numerosi pure gli episodi diretti da registi celebri come Un giallo da manuale di Steven Spielberg, Vino d'annata di Jonathan Demme, Un amico da salvare e Assassinio a bordo di Ben Gazzara e Concerto con delitto di John Cassavetes, citato dai Baustelle nella canzone Colombo, contenuta nel disco Amen del 2008. Falk, Gazzara e Cassavetes: ovvero Archie, Harry e Gus, lo strepitoso trio di Mariti, il film più duro e politicamente scorretto del regista newyorkese.

Il nome di Colombo oggetto di una... querela

Come si chiama Colombo? "Tenente!", risponde lui nell'episodio Indagine ad incastro. Il nome di battesimo, in effetti, non viene mai rivelato fino agli episodi La pistola di madreperla ed Una questione d'onore, quando il primo piano del suo badge e una firma mostrano la verità: Colombo si chiama Frank.

Prima di allora, la questione del nome era finita persino in tribunale: Fred L. Worth, autore di diversi libri di "trivia" e curiosità su film e serie, aveva "spacciato" Philip come nome proprio di Colombo. Ma si trattava di una trappola del copyright per vedere se qualcuno avesse usato il suo lavoro di ricerca senza citarlo, come capitato spesso in passato. Quando in un'edizione del Trivial Pursuit, il famoso gioco da tavolo di Hasbro, è apparsa proprio "Philip" come risposta alla domanda fatidica sul nome di Colombo, lo scrittore ha trascinato la società di giocattoli davanti a un giudice, chiedendo un risarcimento (mai arrivato: il reato è stato giudicato "non perseguibile") di 300 milioni di dollari.

Immagine di copertina via Amazon.

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