Independence Day: le scene e le battute cult del film con Will Smith

In attesa dell'arrivo nelle sale italiane di Independence Day: Rigenerazione, ripassiamo l'originale con Will Smith attraverso tutte le scene e le battute cult.

Autore: Emanuele Zambon ,

Nell'istante in cui mastodontiche astronavi venute da lontano oscuravano lo skyline di metropoli come New York e Washington, cresceva netta la consapevolezza nello spettatore di trovarsi dinanzi ad una pellicola dallo straordinario impatto visivo, destinata poi a conquistare di prepotenza l'immaginario collettivo negli anni a venire. Era il 1996, anno di uscita nelle sale di Independence Day.

Ad una fascinazione di carattere pop faceva da contraltare l'evidente richiamo ai b-movies a tema sci-fi degli anni '50, in una pellicola in cui il manifesto trionfalismo a stelle e strisce (e il relativo "Usa-centrismo") era secondo solo ai prodigiosi effetti speciali. Eppure quelle sequenze action e quei personaggi tratteggiati solo superficialmente e inseriti in un contesto in cui l'iniziativa di un singolo - sia esso pilota, analista informatico o Presidente - confluiva in un ritrovato spirito collettivo all'indomani del 4 luglio, fecero breccia nei cuori dei fan, assuefatti per tutti gli anni '90 ai misteri alieni della serie TV cult X-Files.

A distanza di vent'anni dall'originale, arriverà l'8 settembre nelle sale italiane Independence Day: Rigenerazione (scopri i 5 motivi per vederlo), sequel firmato Roland Emmerich, habitué dei disaster movie (suoi il Godzilla del 1998 e The Day After Tomorrow). Nel film targato 20th Century Fox ritroveremo alcune vecchie conoscenze - dal "problem solver" David Levinson di Jeff Goldblum a Bill Pullman, il Presidente degli Stati Uniti Thomas J. Whitmore - che contribuirono ad affibbiare lo status di pellicola cult a Independence Day.

L'occhio e lo stile muscolare di Emmerich misero in scena uno degli incubi cinematografici più riusciti di tutti i tempi, girato strizzando l'occhio ai titoli fantascientifici del passato e contaminato con riferimenti ad alcune teorie della cospirazione e infarcito di allusioni politiche. Se il re dei blockbuster extra-terrestri è divenuto un titolo di culto, lo si deve ad alcune sequenze memorabili e ad una serie di battute celebri, che vi sveleremo più avanti.

20th Century Fox
La Casa Bianca viene distrutta dagli alieni in Independence Day

L'incipit di Independence Day (ecco 5 titoli sci-fi da rivedere) appariva come un presagio di sventura, complice l'inquadratura della targa d'acciaio posizionata sulla Luna dall'equipaggio dell'Apollo 11 nel 1969 ("Siamo venuti in pace per tutta l'umanità"), accompagnata però da un motivo sinistro. Una serie di dissolvenze enfatiche scandivano poi il susseguirsi degli eventi. E mentre in sottofondo "It's the end of the world" dei R.E.M. suonava come il preludio alla catastrofe, ecco che i protagonisti facevano via via capolino.

Thomas J. Whitmore, Presidente degli Stati Uniti d'America

Visibilmente scosso alla ricezione della notizia dell'avvenuto contatto con un oggetto non identificato ("Potrebbe ripetere, per favore?" esclamava al telefono), era il personaggio sui cui veniva riposto il sottinteso patriottismo della pellicola. Discorsi tenuti alla nazione ricolmi di enfasi ("È accaduto un fatto storico senza precedenti. La domanda 'siamo o no da soli nell’universo' ha avuto risposta”) e un'arringa finale dinanzi ad un manipolo di sopravvissuti degna del miglior Braveheart: "E se dovessimo risultare vincenti...il 4 luglio non sarà più ricordato solo come una festa americana: ma come il giorno in cui il mondo con una sola voce ha dichiarato noi non ce ne andremo in silenzio nella notte! Noi non ci arrenderemo senza combattere! Noi continueremo a vivere! Noi sopravviveremo! Oggi, festeggiamo il nostro giorno dell'indipendenza!". Tra un incitamento e un combattimento aereo, il personaggio di Bill Pullman - doppiato nella versione italiana dal compianto Tonino Accolla - trovava pure il tempo di conversare con un alieno ("può esserci pace tra di noi?") e riportare in auge lo spauracchio della guerra nucleare ("Possano i nostri figli perdonarci", un attimo prima di avallare il lancio di missili nucleari contro la navicella aliena).

David Levinson

Ecologista, salutista e tante altre cose che finiscono con "ista". Era l'analista (appunto...) informatico (ma col fisico da triatleta) impersonato da Jeff Goldblum, già uomo-mosca per Cronenberg e scienziato rockstar per Spielberg. In Independence Day era l'every man che ribaltava il destino dell'umanità trasmettendo un virus informatico nei sistemi operativi degli invasori extra-terrestri. Celebre la sua spiegazione - con tanto di disegno - dell'improvviso blackout dei satelliti adibiti alla comunicazione. Levinson, che nel fim faceva il "tre" anglosassone ancor prima che tale gesto costò caro al tenent Hicox di Bastardi Senza Gloria, aveva un passato da "picchiatore di futuri Presidenti". Fenomenali alcuni scambi di battute tra il personaggio di Goldblum e il capitano Steve Hiller di Will Smith ("Credi davvero di poter pilotare quel velivolo?"; "E tu credi davvero di poter fare tutte quelle stronzate che hai detto?”).

Capitano Steven Hiller

“Sono solo un tantino ansioso di andare lassù a spaccare il culo a E.T.”. Sfrontato come il collega Pete Mitchell a.k.a. Maverick di Top Gun, è il personaggio forse più amato del film, la cui assenza sarà adeguatamente motivata in Independence Day: Rigenerazione. A dare volto e muscoli al pilota di caccia era il super macho Will Smith, ex principe della contea di Bel-Air. Appassionato di sigari e di "gran finali", nel film accoglieva uno dei visitatori come nemmeno Rocky avrebbe saputo fare ("Questo è quello che chiamo un incontro ravvicinato", altra battuta che strizzava l'occhio a Spielberg) per poi inviare un messaggio pacifista - e annessa testata atomica - agli orribili alieni ("Non proviamo che amore per voi!").

Julius Levinson, Russell Casse e...

Ai personaggi impersonati da Judd Hirsch e Randy Quaid era affidato il ruolo di "comic relief" della pellicola. È il papà stralunato dell'analista informatico interpretato da Jeff Goldblum, terapista per cuori infranti a tempo perso ("All you need is love: John Lennon, uomo intelligente, gli hanno sparato alle spalle, triste destino"), colui che partoriva l'idea di un "raffreddore informatico", poi sfruttata dal figlio. L'ex pilota Russell Casse era invece l'uomo che salvava concretamente capra e cavoli, immolandosi alla causa terrestre col suo F-18. Alcolizzato, rapito dagli alieni anni prima, si vendicava nel finale contro i propri aguzzini, non prima di aver annunciato il suo imminente gesto ("Va bene brutti alieni del cazzo, usando un’espressione della mia generazione: ficcatevelo nel c**o"). A dispetto, però, di un caleidoscopio di personaggi stereotipati, il premio per la battuta fulminea andava, in Independence Day, all'alieno catturato dal capitano Hiller. Rispondeva così alla domanda del presidente Whitmore, relativa a cosa dovesse fare l'umanità per compiacere gli invasori: "Morireeeeeeee".

20th Century Fox
Poster ufficiale di Independence Day: Rigenerazione

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