Iuventa, il documentario sulla nave che ha salvato migliaia di migranti

Autore: Rina Zamarra ,

Il 17 e il 19 giugno 2018 Iuventa debutta in prima mondiale sugli schermi del festival Biografilm di Bologna. Il film documentario di Michele Cinque affronta così il giudizio di pubblico e tecnici del festival internazionale dedicato alle biografie e ai racconti di vita.

Iuventa porta sul grande schermo l’avventura del peschereccio con cui un gruppo di ragazzi tedeschi ha salvato migliaia di migranti al largo delle coste libiche, dal 2015 al 2017.

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Michele Cinque ha seguito le vicende dell’ONG Jugend Rettet (Gioventù che salva) dalla fondazione fino allo stop forzato imposto dalla Procura di Trapani, portando sullo schermo le speranze, l’entusiasmo e i dubbi dei giovani protagonisti.

Sinossi del film

Iuventa racconta la storia del 19enne Jakob Schoen, fondatore dell’ONG, nata con l’intento di scuotere le coscienze sul tema migranti inducendo i paesi europei a organizzare una nuova politica di salvataggio nelle acque del Mediterraneo.

Il film è diviso in tre parti. Tutto ha inizio nel 2015 con la fondazione della ONG e la raccolta fondi che consente l’acquisto del vecchio peschereccio ribattezzato Iuventa (gioventù). Jakob, il capitano della nave Benedict Funke, il fotografo Cesar Dezfuli e i loro amici partono per le prime missioni e portano in salvo i primi 2mila naufraghi. La camera di Michele Cinque segue da vicino tutti i protagonisti e mostra la vita sulla barca, tra momenti di convivialità e momenti di vero dramma.

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Iuventa di Michele Cinque

Il secondo atto del film segue i ragazzi al ritorno a casa. Il rientro a Berlino fa sorgere qualche dubbio sull’attività, messo da parte durante il viaggio fino in Sicilia alla ricerca di alcuni dei ragazzi salvati in mare. Il più perplesso sulla missione è proprio Jakob, che finirà per lasciare la ONG e dedicarsi agli studi.

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L’associazione però non muore e la terza parte del film si concentra sul nuovo viaggio della Iuventa. Proprio quando la nave è in procinto di ripartire, tutto si ferma. È la primavera del 2017 e la telecamera di Michele Cinque non filmerà più le missioni, ma l’interruzione forzata imposta dalla Procura di Trapani nell’ambito dell’inchiesta sull’attività delle ONG nel Mar Mediterraneo.

La telecamera del regista si sposta di nuovo e torna in Germania per filmare le manifestazioni di protesta contro il fermo e in favore di una migliore politica di accoglienza e integrazione dei migranti.

Michele Cinque ha descritto così la sua personale grande avventura di Iuventa:

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Sono stato colpito immediatamente da questa storia… Non mi interessava l’aspetto sensazionalistico dei salvataggi in mare ma ero piuttosto interessato a capire i protagonisti di questo progetto umanitario: i loro sogni, le loro speranze ma anche le loro delusioni… Il focus non si concentra su un singolo personaggio, ma racconta un’esperienza collettiva e la nave diventa in qualche modo la vera protagonista del film.

Se vi trovate a Bologna in questi giorni, non vi perdete la proiezione di Iuventa il 17 giugno alle 16,30 e il 19 giugno alle 22,00.

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