Curiosità, spirito d'avventura e un po' di pazzia. Sono le doti che ha ereditato da sua madre Kyshan Wilson, l'attrice anglo-italiana che interpreta Kubra nella seconda stagione di Mare fuori, la serie di Rai 2 prodotta da Picomedia, scritta da Cristiana Farina e Maurizio Careddu e diretta da Milena Cocozza e Ivan Silvestrini.
Ripartita il 17 novembre e disponibile in streaming su RaiPlay, #Mare fuori torna ad accendere i riflettori su una realtà di cui, di fatto, non si parla quasi mai: quella dei giovani che fanno scelte sbagliate e finiscono rinchiusi in un Istituto di Pena Minorile.
Dietro le sbarre dell'IPM di Napoli piomba Kubra, una ragazza nera sopravvissuta ad un inferno: figlia di una prostituta e di un padre totalmente assente. Questa realtà precaria si spezza subito e con violenza, spalancandole le porte del carcere e il difficile inserimento in quell'ambiente.
Successo improvviso
La storia di Kyshan Wilson è curiosa. Nata e cresciuta nell'est di Londra, a 11 anni si trasferisce con la famiglia in Italia: in Calabria, "non proprio il posto più comune".
È successo tutto in fretta. Ho vissuto qui fino a pochi mesi fa, quando mi sono spostata a Napoli, dove vivo attualmente. Sono arrivata qui semplicemente per imparare una nuova lingua, incontrare nuova gente e vivere un'avventura, un'altra esperienza e un'altra cultura.
Sin da piccola (è nata nel 2003) c'è sempre stato qualcosa di artistico dentro Kyshan: la "predisposizione all'esibirsi", la chiama lei.
Creavo spettacoli e balletti, e costringevo chiunque a guardarli per ore intere! Però non sapevo esattamente cosa volevo fare fino a un anno fa, quando mi sono veramente fissata con l'idea di fare l'attrice. È stato proprio cercando provini online che ho trovato quello di Mare fuori.
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Kyshan Wilson, la Kubra di Mare fuori
La produzione di Mare fuori stava cercando una ragazza mulatta di 16-17 anni. Un ruolo perfetto per lei. Ma quando si è decisa a candidarsi, Kyshan ha scoperto che il casting era chiuso. Dopo qualche momento di panico, ha cercato dappertutto i contatti e ha mandato una mail.
La direttrice, Marita D'Elia, è stata assolutamente incredibile. Mi ha dato l'opportunità di partecipare, nonostante il mio dialetto calabrese all'epoca accentuato e un altro migliaio di cose che non andavano… Per fortuna mi hanno presa.
L'emozione è stata tanta quando si è vista in televisione per la prima volta. Cos'ha provato sa dirlo solo in inglese: cringe.
Inizialmente vedermi e sentire la mia voce è stato strano, però mi ha dato una soddisfazione enorme. Ho ancora bisogno di tempo per capire e digerire questa cosa: fino a sette mesi fa guardavo questa serie e ora ci sono dentro.
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Kubra è il ritratto di una nuova femminilità: attraente, dura e al tempo stesso fragile. È una ragazza che a 16 anni "ha già dovuto affrontare un sacco di ostacoli: la povertà, la prostituzione della madre". Si è resa conto molto presto che "nessuno verrà a soccorrerla".
Si fida solo di sé stessa. Ha tirato su un muro, si è messa questa maschera di persona forte, aggressiva e menefreghista per non permettersi di ricevere altro male dagli altri, perché è stata delusa da tutti coloro che avrebbero dovuto proteggerla.
Nel corso della stagione, Kubra comincerà finalmente a vivere una vita da adolescente, a fare le cose anche banali della sua età come avere amici e innamorarsi, "ad essere semplicemente una ragazza". Se c'è qualcosa che Kyshan Wilson ha in comune con lei, è la schiettezza.
Diciamo quello che pensiamo: siamo molto dirette. Io come lei non ho paura di esprimere quello che sento, non faccio finta per accontentare la gente.
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"Cerco di vivere il momento"
Kubra è arrivata all'IPM "sul più bello": "irrompe" nella storia di Mare fuori – con una condanna per tentato omicidio – tra il "ritorno" di Carmine (Massimiliano Caiazzo) e l'addio di Filippo (Nicolas Maupas) e Naditza (Valentina Romani).
"Dove vivo io, per essere migliore devi essere più stronzo degli altri": così si presenta alla direttrice (Carolina Crescentini). Scene toste, girate così bene da farle sembrare facili.
Eppure quelli sono stati i primi giorni su un set per Kyshan. Ad aiutarla c'è sempre stata "una regista incredibile" come Milena Cocozza (la definisce "il mio punto di forza") e la troupe, "tutti fantastici".
Io cerco molto di vivere il momento, come se fosse una mia esperienza. Non penso alla macchina da presa o alle cento persone che sono sul set. Questo è il mio metodo: non è quello di tutti, è quello che mi sono trovata e che funziona per me, almeno fino ad ora. Quando abbiamo girato la scena della coltellata di Kubra alla madre, sentivo di averla vissuta: è stata molto faticosa. Ma alla fine ho provato una soddisfazione incredibile.
Kubra incarna nel look (i dread, la tuta, il giubbotto) l'evoluzione dei personaggi femminili di Mare fuori. I dettagli dell'abbigliamento contribuiscono a renderla ancora più vera, seppure Kubra "ha uno stile completamente diverso dal mio".
Tanto è vero che all'inizio, quando abbiamo fatto le prove costume, non ero completamente sicura di certi abiti che indossa. Però guardando il risultato, mi sono resa conto che il suo look così maschile e atletico ha un impatto davvero forte.
Kyshan Wilson: "Voglio capire il mondo dell'IPM"
Mare fuori sconta il pregiudizio che accompagna i prodotti realizzati dalla Rai, ma va controcorrente rispetto a quello che ci si aspetta da una "fiction". Dà spazio ai giovani, mette in scena le loro debolezze, la ferocia, la speranza, la paura e l'angoscia più estreme. Kyshan non ha dubbi: la serie funziona per "la sincerità, la verità che c'è dentro".
È una fiction, ma l'essenza di questo progetto è l'onestà, quella connessione umana nel raccontare l'esperienza di adolescenti che purtroppo è la stessa di tanti ragazzi a Napoli.
Lei si è preparata al suo ruolo vedendo tutto quello che era disponibile online: documentari sul carcere di Nisida e sui carceri minorili in tutto il mondo. Inoltre ha parlato con conoscenti "che magari non avevano quell'esperienza, ma hanno avuto storie simili nelle loro vite".
Ho cercato il più possibile di osservare e capire quel mondo.
Quando Kubra arriva all'IPM, è oggetto del razzismo dei maschi, soprattutto Edoardo (Matteo Paolillo) e gli altri. L'unico a guardarla con occhi "diversi" è Pino (Artem Tkachuk).
Qualche anno fa anche Kyshan si è ritrovata in situazioni del genere, "non uguali ma in cui purtroppo delle persone mi hanno discriminata e chiamata in certi modi per il colore della mia pelle".
Ho apprezzato davvero tanto quella scena, anche se quando l'ho letta in sceneggiatura ero confusa. Poi mi sono subito ricordata che questa è la loro realtà: purtroppo stiamo raccontando storie di ragazzi che non hanno avuto opportunità di migliorarsi, che vivono in un mondo chiuso.
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"Mare fuori è una famiglia"
Nella prima stagione il pubblico di Mare fuori si è affezionato molto alle storie dei ragazzi, tutti interpretati da attori giovanissimi di alto livello. Inizialmente Kyshan era in ansia, aveva paura "di essere giudicata".
Ma dal primo momento che ho teso la mano e mi sono presentata, sono stata accolta nella famiglia di Mare fuori in modo caloroso: sono dei ragazzi straordinari. Ci sono stati in ogni istante: per qualsiasi dubbio, domanda o aiuto, anche per cose banali, c'erano sempre. Mi hanno subito fatto sentire a mio agio nel gruppo.
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Da quando è andato in onda il terzo episodio, la vita di Kyshan Wilson è cambiata. Le è capitato di essere fermata per strada – "La prima volta quando stavo uscendo dall'Ikea!" – e di ricevere messaggi da parte di fan.
Molti la ringraziano perché ha dato loro una rappresentazione: quella delle seconde generazioni, delle giovani donne nere.
Non mi aspettavo questa reazione da parte del pubblico. Kubra è molto amata: sono davvero felice. Mi hanno scritto parecchi messaggi: mi dicono che è bello vedere una ragazza nera rappresentata. Succede poco nella TV e nel cinema italiano.
Le giovani attrici come lei hanno una responsabilità in quello che comunicano.
Kyshan sente di poter condividere quello che prova, però non nasconde che "i social mi mettono ansia".
Se vedi il mio profilo Instagram, pensi che sono una ragazza molto social. Mi piace condividere le mie esperienze e parlare con le persone che guardano Mare fuori o altri progetti che farò. Mi piace quel contatto. Quando sono andati in onda i primi due episodi di Mare fuori, il mio obiettivo era quello di spegnere il telefono. Non ci sono riuscita! Volevo vivere quel momento, fondamentale nella mia vita, senza vedere cosa pensavano gli altri o quanti follower avevo accumulato. I social fanno bene se vengono usati bene. Ma mi piacciono fino ad un certo punto. Arriva un momento in cui bisogna spegnere il telefono, staccarsi e vivere. Sembra un po' un cliché, però è così.
Kyshan Wilson è così: sin dalla sua prima esperienza, si è buttata dentro un mestiere che non conosceva. Poco importa che non era mai stata neanche sul set di un cortometraggio. Si è tuffata per misurarsi con un ruolo portato all'estremo.
Quando torna spettatrice, sulle sue serie preferite ha pochi dubbi: #Killing Eve ed #Euphoria. Tra quelle italiane, ama invece #SKAM Italia.
L'ho vista tutta in binge watching durante il lockdown aspettando la quarta stagione, ero ossessionata!
Parlando di sogni, le piacerebbe recitare con Saoirse Ronan e Benedict Cumberbatch ed essere diretta da Greta Gerwig.
Ma sono troppi: voglio lavorare con tutti! Voglio vedere come lavorano gli altri e imparare da loro.
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È stato un anno fortunato per Kyshan Wilson, ed è solo l'inizio. Dopo Mare fuori, sarà con Ludovica Martino, Lorenzo Zurzolo e Davide Caldaro (tra gli altri) nel cast della commedia Sotto la luna di Amalfi, il sequel targato Netflix di #Sotto il sole di Riccione. Poi toccherà alla serie Viola come il mare (dal romanzo Conosci l'estate? di Simona Tanzini) che andrà in onda nel 2022 su Canale 5. Sul set palermitano del "light crime" prodotto da Lux Vide recita accanto a Can Yaman, Francesca Chillemi e Simona Cavallari.
"Tanta roba: mi rendo conto di quanto sia fortunata a trovarmi costantemente su questi set con persone dolci e gentili che subito mi fanno sentire parte della famiglia", ammette Kyshan. Ha un futuro, e altre belle sfide davanti.
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