È una New York in pieno sviluppo, allo stesso tempo terra di possibilità e di pericoli, lo sfondo de #L'alienista. Ed è in questo contesto di speranza, progresso scientifico e degrado che si snoda la vicenda di un misterioso assassino che uccide barbaramente bambini e ragazzini che si prostituiscono per vivere.
La strada del killer senza volto si incrocia con quella del dottor Laszlo Kreizler, rinomato quanto controverso esponente della professione emergente di "alienista", ovvero medico specialista in malattie mentali. E da una indagine che procede su più livelli, coinvolgendo profondamente il vissuto e la sfera emotiva dei protagonisti, poco alla volta prende forma una storia oscura e drammatica, dove non è semplice - forse è impossibile - stabilire un confine tra colpevolezza e innocenza
La prima stagione de L'alienista è basata sull'omonimo romanzo di Caleb Carr ed è arrivata su Netflix ad aprile 2018, mentre negli USA è andata in onda su TNT da gennaio a marzo. Pochi mesi dopo, la serie è stata rinnovata per un secondo ciclo di episodi, intitolato The Alienist: Angel of Darkness. La nuova stagione è stata trasmessa tra luglio e agosto 2020 da TNT, invece la data di uscita su Netflix è il 22 ottobre 2020.
Anche in questo caso, la storia prende spunto da un libro di Caleb Carr. Ma gli eventi narrati non sono una continuazione di quelli precedenti e la nuova stagione è una sorta di secondo capitolo di una serie antologica.
Del resto, L'alienista ha un finale compiuto, anche se lascia dietro di sé non poche domande e questioni in sospeso. Soprattutto, in merito al killer.
- La (complessa) trama del mistero de L'alienista
- Chi è il killer de L'alienista?
- Le domande senza risposta de L'alienista
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La (complessa) trama del mistero de L'alienista
New York, 1896. Quando il cadavere di un giovane "prostituto" vestito con abiti femminili viene ritrovato orrendamente sfigurato sul ponte in costruzione di Williamsburg, il dottor Laszlo Kreizler (Daniel Brühl) vede un collegamento con un caso di 3 anni prima, quello dei gemelli Benjamin e Sofia Zweig.
Dopo essersi scontrato con il commissario di New York e futuro presidente USA, Theodore Roosevelt (Brian Geraghty), l'alienista decide di iniziare un'indagine per proprio conto, con l'aiuto dell'amico John Moore (Luke Evans), dei due giovani e preparati investigatori Marcus (Douglas Smith) e Lucius (Matthew Shear) Isaacson e della segretaria di Roosevelt, l'ambiziosa ed emancipata Sarah Howard (Dakota Fanning), che vuole diventare la prima donna detective della polizia.
Gli indizi raccolti dall'improbabile squadra confermano l'ipotesi di Kreizler che dietro i due casi ci sia la stessa mano e portano a scoprire l'esistenza di altri giovani prostituti uccisi oltre a quello trovato sul ponte di Williamsburg, Giorgio Santorelli. Le nuove vittime (un ragazzino di colore senza nome e un certo Aaron Morton) sono state anch'esse sfigurate e l'occultamento della loro morte svela l'esistenza di un complotto all'interno della polizia per coprire il membro di una famiglia molto potente.
Mentre l'alienista e John scoprono che un uomo con un "sorriso d'argento" che appartiene all'alta società è un assiduo frequentatore dei bordelli dove lavoravano le piccole vittime, viene ritrovato il corpo di un altro bambino ucciso e oltraggiato come i precedenti, Ali ibn-Ghazi. Grazie alla collaborazione di Roosevelt, il dottor Kreizler e il suo gruppo hanno accesso in modo privilegiato alla scena del crimine e Sarah capisce che le altezze e l'acqua hanno un ruolo importante nel modus operandi del killer.
Le indagini su Ali portano John a conoscere Joseph. Il ragazzino, che lavora con il nome di "Bernadette", rivela all'uomo che c'è un cliente, "un santo", che promette ai giovani prostituti di liberarli dalla vita che fanno e di condurli con sé in un "castello nel cielo". L'uomo scopre anche che il "sorriso d'argento" è causato dal mercurio che viene usato nella cura della sifilide.
I passi avanti dell'alienista e della sua squadra provocano una reazione del killer, che manda una lettera alla madre di Giorgio Santorelli, svelando altri macabri dettagli del suo rituale di morte, tra cui il cannibalismo, e consentendo al gruppo di stabilire la sua età (tra 24 e 35 anni). Intanto, Sarah indirizza il dottor Kreizler sulle tracce di un giovane di buona famiglia coinvolto in uno scandalo che è stato messo a tacere dalla polizia. Il medico parla con il vescovo di New York, che ha a che fare con la vicenda, e scopre che il ragazzo è Willem Van Bergen, il rampollo di una delle famiglie più influenti di New York.
Kreizler condivide le sue scoperte con Roosevelt, ma gli dice che il giovane non è l'assassino e che il killer che stanno cercando sceglie vittime che appartengono a un contesto degradato come probabilmente è il suo. Tuttavia, il futuro presidente decide di tendere un'imboscata a Van Bergen. Ma l'ancora influente ex capo della polizia, Thomas Byrnes, e il capitano Connor sabotano il suo piano, permettendo alla famiglia del giovane di nasconderlo, con l'intenzione di mandarlo in Argentina e mettere a tacere le voci sulle sue frequentazioni equivoche.
Dopo il fallimento dell'operazione, Roosevelt caccia il capitano Connor e si ritrova con un pugno di mosche. Invece, la visita al vescovo permette all'alienista di capire che l'assassino uccide in coincidenza di eventi sacri e festività cristiane.
In seguito alla scoperta, Kreizler e la sua squadra organizzano un piano per catturare il killer nel giorno dell'Ascensione, in collaborazione con Roosevelt. Ma la trappola non scatta e il gruppo rimanda tutto al giorno della Pentecoste. Nella stessa sera in cui l'alienista e gli altri mettono in atto il nuovo piano, l'ex capitano Connor e un detective della polizia pedinano Willem Van Bergen, che è scappato dal nascondiglio dove era stato rinchiuso dalla famiglia in attesa di lasciare New York.
Alla fine, il misterioso assassino riesce a fuggire e uccide un altro bambino, Ernst "Rosie" Lohman, mentre il giovane rampollo viene colpito a morte dall'ex capitano Connor, che si disfa del corpo gettandolo nell'East River.
La concomitanza degli eventi conferma la teoria di Kreizler che Willem Van Bergen non è il killer. Ma allora, chi è il colpevole degli atroci delitti?
Chi è il killer de L'alienista?
Anche se fallisce, il piano permette all'alienista e alla sua squadra di scoprire che l'assassino ha una qualche deformità facciale. Inoltre, l'autopsia del corpo martoriato del povero Ernst fa ricordare a Roosevelt di "avere visto una cosa simile solo nel West" e crea un collegamento con i nativi americani.
Il dottor Kreizler e John consultano un antropologo e scoprono che questi ultimi praticano rituali simili sui nemici, ma non sui bambini, e arrivano alla conclusione che l'assassino possa averli visti, senza comprenderne il significato e attribuendogliene uno proprio.
Intanto, esaminando la corrispondenza tra le strutture psichiatriche in cerca di pazienti con una storia di crimini sessuali su minori, Sarah e i fratelli Isaacson scoprono l'esistenza a Washington di un Ospedale governativo per malati di mente, indicato con il nome più discreto di Saint Elizabeth, e vengono a sapere che accoglie soldati e marinai giudicati inabili al servizio per motivi psicologici, tra cui diversi pazienti dal West.
L'alienista e John si recano a Washington per raccogliere informazioni su un sospetto, un certo Rudolf Bunzl, e per indagare sui massacri irrisolti nel West, e fanno una scoperta inaspettata, che finalmente inizia a dare un senso al puzzle. Rudolf Bunzl è morto da tempo, ma al Saint Elizabeth è stato ricoverato un tale caporale John Beecham, che soffriva di un violento tic facciale. L'uomo non ha mai servito più a ovest di Chicago, ma è nato a New Paltz, la stessa piccola cittadina dove un pastore e sua moglie sono stati uccisi barbaramente dai nativi americani. O almeno, così sembra.
Kreizler e John decidono di andare a parlare con il figlio della coppia sopravvissuto al massacro, Adam Dury, che vive non lontano da Boston. Invece, Sarah si reca a New Paltz per indagare sul terribile fatto di sangue e i fratelli Isaacson vanno dall'ex comandante di Beecham, il capitano Miller.
I due detective vengono a sapere che l'uomo è stato congedato dall'esercito dopo che è stato trovato a infierire sul corpo di un giovanissimo manifestante, durante una sommossa sindacale a Chicago, completamente nudo ed eccitato sessualmente. Da parte sua, Sarah scopre che il pastore Dury portava sempre con sé delle fotografie di uomini bianchi massacrati dai nativi americani e che le usava per le sue "prediche" ai bambini. Inoltre, viene a sapere che la coppia aveva un (altro) figlio, Japheth, che (a quanto pare) è stato rapito dagli stessi predoni che hanno ucciso i genitori e che soffriva di un tic facciale.
Le scoperte degli Isaacson e di Sarah vengono completate da quelle del dottor Kreizler e di John. Adam Dury racconta ai due uomini che il fratello subiva violenza dalla madre, che gli diceva che era il "figlio bastardo di un pellerossa", un "cannibale", e che trovava pace solo quando andava a scalare. Il ragazzino era amico di un "fattore", un "maggiore", che sembrava prendersi cura di lui, fino a che ha mostrato drammaticamente la sua natura e lo ha violentato. Il nome dell'uomo era George Beecham ed è morto precipitando da un canalone, nello stesso periodo in cui sono stati uccisi i Dury. Quando è stato trovato, il suo corpo era orrendamente mutilato.
Alla fine, mettendo insieme tutti gli indizi, l'alienista e la sua squadra capiscono che Japheth Dury è John Beecham. L'uomo ha preso (in parte) il nome dell'uomo che ha cambiato per sempre la sua esistenza e ha iniziato a uccidere - prima i genitori e George Beecham, poi i gemelli Zweig e infine i giovani prostituti - dando forma a un rituale che combina gli elementi traumatici e significativi della sua vita.
Grazie a una serie di intuizioni e a un po' di fortuna, il gruppo riesce a trovare il killer. E alla fine, Kreizler e John lo affrontano in un drammatico scontro.
Le domande senza risposta de L'alienista
L'arrivo dell'ex capitano Connor, che uccide Japheth (prima di essere ucciso a sua volta da Sarah), vanifica il tentativo del dottor Kreizler di catturare vivo l'assassino per provare a capire le ragioni delle sue azioni. L'ex soldato muore non solo portando il mistero con sé nella tomba, ma anche instillando nell'alienista il dubbio che la sua teoria che sia diventato un killer per liberarsi dell'ombra della madre (della quale conservava il cuore) non sia corretta. O almeno, non colga la complessità del quadro:
LK: [Il bambino, n.d.r.] non c'entra niente con quello che ti ha fatto tua madre. È innocente come lo eri tu una volta. Ucciderlo non ti libererà di lei.
JD: Credi sia questo il motivo?
Anche la ragione per cui ha Japheth ha preso il cognome dell'uomo che ha abusato di lui (assumendo così l'identità di "traditore" e "carnefice"), ma ha modificato il nome in John rimane poco chiara, benché venga suggerito un collegamento con Giovanni (in inglese, John) il Battista. Il fatto che il killer uccida vicino a fiumi o bagni pubblici sembra indicare una sorta di volontà di purificazione. E nel procedere degli omicidi pare esserci una evoluzione del rituale, che (forse) avrebbe trovato il culmine nella festa di San Giovanni (24 giugno):
Io vi battezzo con l'acqua, ma presto verrà qualcuno che è più grande di me. Luca, 3:16
Allo stesso modo, resta oscuro il motivo che spinge Japheth a ricominciare a uccidere nel 1896, 3 anni dopo l'assassinio dei gemelli Zweig. È stato il fatto di essere stato licenziato? Come rivela la sua anziana ex affittuaria, l'uomo ha sempre vissuto da lei da quando è stato dimesso dal Saint Elizabeth (nel 1890) e se n'è andato a Natale del 1895, poco prima dell'inizio degli omicidi dei giovani prostituti, dopo avere perso il lavoro che aveva presso un ente di carità (successivo a un altro svolto per il censimento). D'altra parte, nel 1893 ha ucciso gli Zweig. Perché? E perché poi si è fermato?
Tali domande non hanno una risposta certa. Ma può darsi che l'attività per il censimento e quella per l'ente di carità, che lo hanno (ri)portato a contatto con il degrado e il dolore che lui stesso ha vissuto, abbiano fatto scattare qualcosa nella sua testa, come sembra suggerire lo stesso dottor Kreizler:
In qualche modo, voleva fare sapere alla società di essere la sua tormentata progenie. Un promemoria vivente di tutti i crimini che commettiamo a porte chiuse.
Per questa ragione, l'alienista ha una sola certezza:
Siamo andati a caccia di un mostro, ma abbiamo trovato solo un bambino ferito.
E allora, oltre al killer e alle sue azioni, c'è il fallimento della famiglia, delle istituzioni e della società, che hanno tradito la fiducia e non hanno saputo aiutare e curare un bambino fragile e tormentato.
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