La dipendenza da videogiochi è ufficialmente una patologia sanitaria

Autore: Andrea Guerriero ,

Correva l'anno 1990 quando la lista dell'International  Classification of Diseases venne aggiornata per l'ultima volta.

Un evento raro e storicamente rilevante, che possiamo inaspettatamente rivivere 27 anni dopo, alle soglie del 2018. Con l'Organizzazione Mondiale della Sanità ''costretta'' ad adeguarsi alla società moderna.

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L'OMS si è infatti ufficialmente pronunciata: la dipendenza da videogiochi è stata riconosciuta una patologia sanitaria a tutti gli effetti, paragonabile per certi versi alla ludopatia legata al gioco d'azzardo. Stando a quanto riferito dal portale New Scientist, per il momento è disponibile solo una prima bozza del documento di riconoscimento, ma a breve verranno integrati tutti i dettagli medici e scientifici del caso.

La decisione ''inclusiva'' dell'Organizzazione Mondiale della Sanità arriva ora non a caso. Con l'incalzante fenomeno degli eSport - competizioni videoludiche da poco riconosciute alla stregua degli sport olimpici -, è assolutamente necessario rendere consapevoli i giocatori professionisti, evidentemente più esposti rispetto ai semplici appassionati- non tutti potenziali ''malati''.

Vladimir Poznyak, membro del Dipartimento di salute mentale e abuso di sostanze dell'OMS, ha parlato dell'importanza di riconoscere il disturbo da gioco come una questione di salute mentale: 

Gli operatori sanitari devono riconoscere che la dipendenza da videogiochi può avere conseguenze molto serie per la salute. La maggior parte dei gamer non ha questo problema, come la maggior parte delle persone che consumano alcool non lo fa in modo patologico. Tuttavia in alcune circostanze l'abuso può portare a effetti avversi.

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Il malato di videogame perde di conseguenza il contatto con la realtà, del tutto assorbito dagli obiettivi del gioco, ormai divenuto una sua priorità.

Voi cosa ne pensate della scelta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità?

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