Stasera in TV c'è La promessa dell'assassino, scopri il finale del film di Cronenberg

La promessa dell’assassino è un gangster-thriller di David Cronenberg, che parla di un’ostetrica e un tuttofare della mafia russa che cercano di salvare una neonata.

Autore: Alice Grisa ,

La promessa dell’assassino è un film del 2007 di David Cronenberg, di genere gangster.

La storia parla di un’ostetrica russa alle prese con una neonata data alla luce da un'adolescente che muore di parto. Alla ricerca di una famiglia per la bambina, Anna si troverà invischiata in un'organizzazione criminale e dovrà combattere contro un gruppo di gangster russi a Londra. Minacciata per paura che denunci tutti alla polizia con il diario della giovane, Anna arriverà a confrontarsi con il figlio del boss mafioso e conoscerà un uomo affascinante e ambiguo.

Stasera 7 novembre su Rai Movie alle 21.10 c'è La promessa dell'assassino

Nel cast del film troviamo Naomi Watts nel ruolo di Anna, Viggo Mortensen in quello di Nikolai, oltre a Vincent Cassel e Sinéad Cusack.

La pellicola è in pieno stile Cronenberg: presenta scene con un parossismo della violenza e inquadrature insistenti sulle parti del corpo, assecondando l'estetica del visionario regista. Un esempio? Nikolai deve fare un giuramento e coprirsi di tatuaggi per far parte delle schiere dell'organizzazione criminale.

Nelle prigioni russe la tua storia si capisce dai tatuaggi. Se non hai tatuaggi, non esisti.

La promessa dell'assassino ha ricevuto diversi premi, e Viggo Mortensen è stato candidato all’Oscar come Miglior attore.

La trama

Anna Khitrova è un’ostetrica russa che lavora in un ospedale di Londra. Un giorno una 14enne muore dando alla luce una bambina. Anna, scossa e colpita dal decesso di una ragazza così giovane, tramite il suo diario, che era accanto a lei, cerca di scoprire qualcosa in più.

Nel diario, scritto in cirillico, Anna trova anche l’indirizzo di un ristorante, Trans-Siberian Restaurant, dove si reca sperando di trovare la famiglia della ragazza a cui affidare la neonata. Troverà il cordiale Semyon, dietro cui si nasconde un’organizzazione di mafia russa chiamata Vory V Zakone.

Traducendo il diario della ragazza, lo zio di Anna, Stepan, scopre che il padre del bambino era Semyon, che aveva violentato la 14enne, l’aveva fatta prostituire e precipitare nel tunnel dell’eroina.

La madre di Anna e Stepan, ex membro del KGB, la mettono in guardia e la esortano a essere prudente.

L'autista di Semyon e di suo figlio Kirill, violento e instabile, si chiama Nikolai Luzhin ed è l’uomo fidato della famiglia. Lo utilizzano soprattutto per rimuovere qualunque traccia dei corpi delle persone uccise. Lui, dal canto suo, lavora per loro per acquisire gradi nella Vory V Zakone ma assume comportamenti ambigui.

È proprio Nikolai a trattare con Anna, per Semyon: se l’ostetrica restituisce il diario, loro le daranno nome e posizione della famiglia della baby prostituta, in modo che i suoi genitori si prendano cura del bambino. Nikolai si avvicina ad Anna, che è affascinata da lui dopo aver rotto col suo ragazzo, e le consiglia di stare in guardia.

Intanto, però, Semyon ordina l’uccisione di Stepan e baratta la vita di Nikolai con quella del figlio con un gruppo di ceceni, pronti a vendicarsi su Kirill perché aveva ucciso il fratello di uno del gruppo, un uomo che aveva sparso la voce sul fatto che lui fosse gay. Nikolai, vittima di un agguato, si salva miracolosamente grazie a uno scambio di persona –  e, rivolgendosi a Scotland Yard in ospedale, fa capire da quale parte stia: è un infiltrato della polizia britannica.

ll finale e la spiegazione

Nikolai e Anna riescono a fermare Kirill appena in tempo prima che sparisca con la bambina.

La coppia si saluta per sempre: Anna si occupa della neonata e Nikolai prende il posto di Semyon (sempre come infiltrato) nei vertici dell’organizzazione criminale. Nell'ultima scena vediamo Anna cullare la bambina e Nikolai a un tavolo di un lussuoso club, come un vero boss mafioso, mentre sentiamo la voice over di Tatiana, la ragazza morta che parla della sua esperienza a Londra, dove cercava speranza ma ha trovato abusi e morte.

Il finale è completamente concentrato sulla figura affascinante e chiaroscurale di Nikolai. L’uomo lascia Anna per focalizzarsi su un obiettivo che ormai fa confondere la figura del poliziotto con quella del mafioso: Nikolai, che ha fatto di tutto per conquistare posizioni nella gerarchia Vory V Zakone – come farsi tatuare completamente, in base alle consuetudini della mafia russa - appare spesso ambiguo e non si capisce se abbia legami con la ragazza morta, dato che la voce fuori campo di Tatiana (questo era il suo nome) scorre sulle immagini dell'uomo che ormai ha conquistato il potere.

In realtà, la soluzione più plausibile è legata alla dedizione di Nikolai al proprio scopo: arrivare ai vertici dell’organizzazione per far controllare a Scotland Yard la mafia russa londinese. A volte, però, il “personaggio” sovrasta la persona e sulla natura dell’uomo (quanto è fedele ai principi della giustizia e quanto è stato assorbito dall’organizzazione criminale?) si nutre qualche dubbio.

La traduzione del titolo crea confusione: il titolo originale è Eastern Promises (Le promesse dell’est), in italiano fa pensare a qualche potenziale legame tra Nikolai e la ragazza, nonché a qualche risvolto nascosto sui legami di Nikolai con il resto della famiglia. In realtà la storia ha uno sbocco piuttosto lineare. Nikolai, dedito alla propria causa, raggiunge il proprio scopo, ovvero scalare la gerarchia criminale a Londra.

Che ne pensate? Vi è piaciuto questo film?

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