Banksy sbarca in Sardegna con quattro opere inedite. Questa è la notizia circolata in rete in queste ore dopo la pubblicazione di un articolo di Vito Biolchini. Secondo quanto riportato dal giornalista nel suo blog, l’artista avrebbe scelto la Sardegna come destinataria di quattro opere calate nei contesti degradati di Teulada, Domusnovas e Portovesmes nel Sulcis.
La notizia ha subito conquistato gli onori della cronaca. Peccato che le prove fotografiche a supporto appaiano strane. Una delle opere sarebbe proprio quella in testata, ma nella foto del blog di Biolchini si intravedono delle ombre di spettatori che hanno fatto sorgere qualche dubbio agli osservatori più attenti. In effetti, il giornalista ha fotografato le opere al Mudec di Milano, dove dal 21 novembre 2018 è in corso la mostra A visual protest. The art of Banksy.
Le opere sono nel video di presentazione della mostra, che sarà aperta fino al 14 aprile del 2019.
Biolochini avrebbe cioè imitato Banksy nel tentativo di attirare l’attenzione su un territorio che lui stesso ha definito così:
Banksy sceglie le periferie per regalare al mondo i suoi meravigliosi capolavori. E cosa c’è oggi di più periferico della Sardegna? Non geograficamente, s’intende; ma nella considerazione della politica, della cultura e della politica? Nulla, direi
Nel blog, il giornalista ha inserito una serie di commenti ironici e taglienti. Le due madonne che allattano i bambini con il veleno, per esempio, le ha immaginate collocate a Portovesme, dove la vicenda della fabbrica di alluminio Alcoa ha tenuto banco per anni dopo lo stop alla produzione avvenuto nel 2012.
I territori contaminati e abbandonati a se stessi e i rischi per la salute dei cittadini sono evidentemente gli argomenti che stanno a cuore al giornalista, che ha inscenato la sua protesta in stile Banksy per attirare l’attenzione su questi argomenti.
Non sono statati scelti a caso neppure gli altri due luoghi. Domusnovas è la sede della fabbrica di bombe RWM (dove Biolchini ha immaginato collocata l'opera qui sotto), mentre Teulada è terra di esercitazioni a causa della presenza di un importante poligono militare. Entrambi i luoghi sono vittime di importanti dissesti ambientali su cui ha puntato il dito il giornalista che ha spiegato così la sua operazione:
Le opere dell’artista inglese ci raccontano di una società costretta a ringraziare i suoi aguzzini, di madri che allattano i figli col veleno, di macchine di morte che fingono di portare la vita, di giovani donne che abbracciano bombe. Questo non è Banksy, questi siamo noi: questa è la Sardegna del 2019. Bisogna farsi carico di questo pensiero e Banksy ce ne dà la sua possibilità. Il suo anonimato (nessuno conosce il suo vero nome) è un messaggio chiaro: l’arte è di chi la comprende, di chi la fa propria. “Banksy sei tu” mi ha detto un amico. È vero: ma Banksy può essere chiunque accolga e veicoli con consapevolezza i suoi messaggi.
No Instagram parameter url defined
Che ne pensate: Biolchini è riuscito nel suo intento?
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!