In questo periodo di incertezze e di smarrimento, con una pandemia in atto, sono molte le persone che hanno recuperato il film Contagion del 2011. Un po’ per curiosità, vista l'affinità tematica con ciò stiamo vivendo, un po’ per capire come potrebbe evolversi la situazione in un prossimo futuro se le cose non cambiassero.
Diretta da Steven Soderbergh, Contagion è una pellicola basata su ricerche approfondite sulla natura delle vere pandemie. A dirlo è lo sceneggiatore Scott Z. Burns. In Contagion il rischio di una nuova pandemia su base planetaria allerta i medici del Center for Disease Control e dell’OMS, i quali devono isolare velocemente il virus, trovare una cura e circoscrivere il contagio iniziato a Hong Kong.
Il film, lo ricordiamo, vede protagonisti Marion Cotillard, Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet e Bryan Cranston, e inizia con il suono di un colpo di tosse su uno schermo nero.
Un giornalista del sito Slate ha parlato con lo sceneggiatore di Contagion, Scott Z. Burns, per capire quali passi si possono fare per impedire che si verifichino le peggiori delle previsioni mostrate nella pellicola:
Gli scienziati con cui ho parlato [all'epoca], e ce n'erano molti, avevano detto tutti che si trattava di capire quando ciò che accade nel film sarebbe successo nella realtà, non se prima o poi sarebbe successo. Una delle cose belle che ho imparato facendo le mie ricerche è cosa significa veramente salute pubblica. È un obbligo reciproco.
Noi siamo la cura. Possiamo essere la cura. Significa ascoltare i funzionari della sanità pubblica ed essere consapevoli del tuo obbligo verso i tuoi simili.
C'è sgomento anche per quanto riguarda i soldi tagliati alla sanità in tutto il mondo, non solo in Italia, tanto che pure Burns si è detto stupito che sia successo. Infatti, stando alle sue parole, in una situazione di crisi la sanità dovrebbe essere preparata: dovrebbero esserci kit per i test in abbondanza e dei team specializzati sulle pandemie.
Mentre sulla chiusura del confine con il Messico di cui ha parlato Trump, lo sceneggiatore di Contagion ha affermato di aver letto un articolo sul New York Times in cui un funzionario della sanità pubblica a Seattle diceva che erano a conoscenza della diffusione del virus da molto tempo:
Quindi è già [negli Stati Uniti]. È sorprendente per me che la nostra amministrazione non riesca a mandare un messaggio chiaro sulla diffusione del contagio e su come stare al sicuro da esso. Pensare che i personaggi di Contagion parlavano già di distanza sociale!
Se non c’è un vaccino, la cura siamo noi? È questo che si è chiesto il giornalista di Slate. In merito a ciò, lo sceneggiatore ha dato una risposta affermativa, sostenendo che l’amministrazione statunitense attuale sta pensando al bene del Paese e non della sua popolazione. Infatti, a detta dello sceneggiatore, ciò che fa più paura è la quantità di test effettuati sulla popolazione rispetto ad altri stati, che è minima.
Il virus che Scott Z. Burns ha inventato per il film è molto più mortale di COVID-19: uno dei personaggi stima il tasso di mortalità dal 25 al 30 percento. Eppure in Contagion c’è più ottimismo rispetto alla nostra realtà. Insieme al contagio, il film racconta di un altro aspetto attuale della realtà, ovvero il panico dovuto anche alla disinformazione:
Se si torna a guardare il poster ufficiale del film, lo slogan è "Nothing Spreads Like Fear” (Niente si diffonde come la paura). Quando io e Steven abbiamo parlato con funzionari della sanità pubblica, era questa la loro più grande preoccupazione. Ci si approfitta della situazione di crisi, come il personaggio di Jude Law. Lo stiamo vedendo.
Fin da subito, infatti, si è speculato sui prodotti come Amuchina e mascherine (in Italia), soprattutto su Amazon. La stessa cosa avviene negli USA. A rivelarlo è Burns:
Dov'è il nostro procuratore generale quando c’è bisogno di abbassare i prezzi? Dov'è l'applicazione della legge quando le persone entrano su Internet e vendono false cure? Soprattutto, per quanto riguarda il panico, dovrebbe essere contro la legge urlare "calma!" in un cinema in fiamme. Penso che dovremmo essere più responsabili, soprattutto riguardo a quali informazioni siano veramente importanti per evitare il panico. Penso sia un errore non parlare chiaro alla popolazione, filtrare i messaggi.
Lo sceneggiatore ricorda anche che il suo Paese è in piena stagione elettorale e proprio per questo bisogna fare più chiarezza possibile, senza però approfittare del malessere generale, facendo politica scorretta su una situazione non particolarmente facile:
Una cosa che rende questo ancora più complicato è la stagione elettorale. Mi preoccupa moltissimo che chiunque, da entrambe le parti (elettori e candidati), potrebbe usare questo momento per avanzare qualsiasi tipo di agenda politica o modificare la storia per apparire nel migliore dei modi. Questo non aiuta.
Scott Z. Burns infatti non comprende perché i funzionari eletti abbiano paura di perdere il lavoro se l'economia rallenta, invece di aver paura del fatto che se non si presta attenzione al fenomeno, le persone che non sono elette potrebbero perdere la vita.
Penso che a questo punto ci vorrà uno sforzo combinato tra il settore privato e quello pubblico per superare il Coronavirus. Abbiamo bisogno di persone che uniscano le mani - dopo averle lavate - ed escogitino il miglior modo per agire.
Stando a quanto affermato da Burns, in realtà gli esperti ci avevano avvertito mesi fa su ciò che sarebbe potuto accadere: "È iniziato tutto in Cina, e non abbiamo fatto quasi nulla per tutelarci perché pensavamo che quella realtà fosse molto lontana dalla nostra".
Infine, lo sceneggiatore di Contagion lancia un messaggio di speranza, sostenendo di avere fiducia negli scienziati che conosce e nell'ingegno americano. Ciò che lo rassicura è sapere che ci sono persone in ogni settore - che si tratti di microbiologia o tecnologia o altro - che stanno cercando di trovare idee per tenere tutti al sicuro.
Sono incoraggiato dalla capacità degli scienziati di risolvere queste cose e sono grato che il tasso di mortalità di questo virus non sia come quello del film. Credo che lo risolveremo, ma dipende tutto dalle scelte del governo.
Insomma, non sorprende che Contagion sia tra i film più visti di questo momento, dato il Coronavirus che costringe a evitare baci, abbracci e a mantenere distanze.
Il film ci aiuta a comprendere quanto sia importante ora seguire le regole per sconfiggere il virus: stiamo a casa, per il nostro bene e quello degli altri.
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